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L’istruzione domiciliare è prevista dagli accordi tra Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e Ministero della Salute.

Il MIUR e il Ministero della Salute hanno infatti firmato un protocollo d'intesa concernente il servizio di istruzione domiciliare per alunni affetti da gravi patologie, e impossibilitati perciò a frequentare le normali lezioni scolastiche.

Il protocollo prevede impegni congiunti dei due Ministeri per assicurare ad alunni e studenti con gravi patologie e rientrati a casa dall'ospedale l'erogazione di un servizio scolastico alternativo che, integrando assistenza sanitaria e istruzione domiciliare, permetta agli stessi di non interrompere il proprio corso di studi.
I docenti devono  per questo motivo recarsi a casa degli studenti malati, seguendo la loro educazione con progetti personalizzati, impiegando anche tecnologia a distanza, videoconferenza e computer.

Ma sembra che alcune Direzioni regionali scolastiche tendano a fare orecchie da mercante, eludendo tale protocollo d’intesa.
Almeno è quanto ha voluto testimoniarci Giorgio Genta, Presidente dell’Associazione Bambini Cerebrolesi Liguria.
Questo è il testo della lettera inviataci e che abbiamo deciso di pubblicare.


In alcuni casi estremi di disabilità grave non stabilizzata la frequenza scolastica non può obiettivamente essere assicurata con una sufficiente continuità, così come in presenza di una depressione immunitaria che renda eccessivamente rischiosa l’esposizione dell’alunno ad un contatto prolungato con molti coetanei.

Naturalmente queste situazioni non devono essere interpretate come una elusione della norma che  assicura l’integrazione in ogni grado di disabilità, anzi vanno considerate come generanti il diritto ad una forma avanzata di integrazione: l’istruzione domiciliare.
Bisogna necessariamente distinguere, a parere delle nostra Associazione, l’istruzione domiciliare richiesta per patologia o per disabilità grave con condizioni di salute non stabilizzate da quella richiesta per ricovero ospedaliero che impedisca la frequenza per oltre 30 giorni, perché diverse sono le motivazioni che la generano.
Senza addentrarci in campo strettamente normativo ( e l’avvocato Salvatore Nocera ha recentemente fornito illuminanti pareri in materia), riteniamo che in entrambi i casi l’ istruzione domiciliare, presentata la documentazione richiesta, debba essere concessa e in tempi ragionevolmente brevi, al fine di non vanificare lo spirito dell’istituto stesso.
Qualora venisse negata, alla famiglia richiedente dovrebbero essere comunicate le motivazioni del diniego al fine di permettere eventuali ricorsi, ed il tutto in tempi che comunque garantiscano il diritto all’istruzione dell’alunno.

Purtroppo, però, alcune Direzioni Regionali, ad esempio quella della Liguria, sembrano  orientate a disconoscere nei fatti tale diritto, ad eluderlo con la tecnica del “muro di gomma” o a riconoscerlo con tanto ritardo e per periodi tanto brevi da non essere praticamente utile.
Per le famiglie della nostra Associazione è particolarmente doloroso riscontrare ancora una volta come il diritto all’arricchimento cognitivo, unico campo nel quale molti dei nostri ragazzi possono eccellere, venga negato proprio quando  il suo soddisfacimento è più pressante e come tale diniego generi ulteriore discriminazione.

Giorgio Genta, Presidente A.B.C.  Liguria
Alessandro Ludi, Vicepresidente A.B.C. Federazione Italiana
E-mail abclig@tin.it


Associazione Bambini Cerebrolesi - Liguria
via Amico 15
17025 Loano (SV)
Cell. 349 6205015
E-mail abclig@tin.it

Associazione Bambini Cerebrolesi Federazione Italiana
Via degli Orti, 22
40137 Bologna (BO)
Tel./Fax 051 442104
E-mail abcfi@bo.nettuno.it
Sito web http://space.tin.it/associazioni/mespa/abc.htm

Osservatorio dell’AIPD sull’integrazione scolastica
Viale delle Milizie, 106
00192 Roma
Tel. 06 3723909
Fax 06 3722510
E-mail osservscuola.aipd@tiscalinet.it


Ministero della Salute

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca


Abbiamo già parlato dell’ Associazione Bambini Cerebrolesi – Liguria. Leggi l’articolo:

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[Vera Zappalà]

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