Può esservi integrazione di qualità se il numero e la precarietà dei docenti di sostegno impedisce di predisporre progetti educativi a medio e lungo termine?Secondo il mensile Tuttoscuola nel prossimo anno scolastico il numero degli allievi disabili toccherà quota 195 mila: solo dieci anni fa erano poco più di 116 mila. Anche l’Istat, recentemente, ha pubblicato gli esiti di un’indagine che ha rilevato un aumento delle certificazioni pari al 7%.
QUEL 70% NON TIENE PIU’ ‑¬â€˜ Tuttoscuola ricorda come l’obiettivo delle Finanziaria 2008 di fissare al 70% la quota dei di posti di sostegno di ruolo sia naufragato di fronte alla sentenza n. 80/10 della Corte Costituzionale che, stabilendo il diritto degli alunni al sostegno, ha riaperto la prassi dell’assegnazione dei posti in deroga ai docenti di sostegno a tempo determinato, soprattutto in seguito ai numerosi ricorsi al TAR da parte delle famiglie. La Consulta ha fatto saltare il tetto massimo dei posti di sostegno, però la quota di posti stabili, di 63 mila unità , corrispondente al vecchio 70%, è rimasta ferma, mentre cresceva quella delle assegnazioni in deroga. La situazione attuale è che i posti stabili rappresentano il 64,6% di quelli complessivi, mentre quelli aggiuntivi si attestano al 35,4%. Per Tuttoscuola occorre perciò rinnovare la stabilizzazione: €˜si abbia il coraggio di portare all’80-90% la percentuale di posti fissi, anziché mantenerli bloccati‑¬.
LA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE ‑¬â€˜ Posti di sostegno stabili significano continuità e qualità dell’integrazione; posti aggiunti in deroga indicano invece discontinuità e precarietà . Il docente di sostegno è un insegnante specializzato, assegnato alla classe in cui è inserito il soggetto disabile per attuare forme di integrazione e realizzare nel tempo interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni. Ciascun disabile, infatti, necessita di un processo di riabilitazione individualizzato e finalizzato ad un suo completo inserimento nella società . E’ forse pertanto il momento di rivedere le dinamiche dell’organizzazione degli organici, che vedono ormai da troppo tempo l’alunno disabile e il docente specializzato come soggetti dai fragilissimi diritti parziali.
Il pericolo che oggi si corre è quello di un ulteriore aumento delle assunzioni in deroga, che non garantiscono in alcun modo una migliore qualità dell’istruzione e dell’integrazione scolastica. Poiché, infatti, le percentuali in deroga sono molto alte, la certezza del sostegno per l’alunno e della stabilità del lavoro per il dipendente sono obiettivi assai difficili da raggiungere. Ciò comporta, inoltre, un evidente aumento dei costi sociali ed una più generale inefficienza del sistema. Sarebbe perciò il caso di individuare nuove prassi, al fine di evitare che il sostegno possa tradursi in una mera ottemperanza formale alla normativa, che l’insegnante non possa ritenersi motivato e garantito nell’espletamento delle proprie mansioni e, soprattutto, che l’alunno non possa beneficiare di quel livello essenziale di istruzione previsto da tutte le norme vigenti.
il Ministro Profumo ha di recente insediato l’Osservatorio permanente per l’integrazione degli alunni con disabilità , che riprende quindi le sue attività dopo tre anni di inerzia. Ci auguriamo che tali questioni possano rientrare al più presto nelle analisi di questo importante organismo.
APPROFONDIMENTI
In disabili.com:
SCUOLA DISABILI: L'ISTAT FA IL PUNTO SULL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA
RIAPERTURA DELLE SCUOLE: NUMEROSE LE PROTESTE PER LA RIDUZIONE DEL SOSTEGNO AGLI ALLIEVI DISABILI
GRADUATORIE AD ESAURIMENTO: QUANTI SONO GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO SPECIALIZZATI?
Tina Naccarato
