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Concetti di base per abbattere le barriere architettoniche.

La capacità di fornire soluzioni per l'adattamento e la personalizzazione di un alloggio, e più in generale dell'ambiente costruito, alle esigenze di una persona disabile, deve far parte integrante del bagaglio di conoscenze di un terapista occupazionale.
La persona disabile, supportata da un lavoro di equipe, dovrebbe diventare protagonista della propria autonomia, anche e soprattutto all'interno della casa in cui vive.
La trasformazione dell'habitat coinvolge quindi, oltre che lo stesso disabile anche il terapista occupazionale, il progettista, l'installatore, senza dimenticare i familiari del paziente stesso.
Spesso ci si accorge del problema dell'abitazione quando la p.d. esce dal centro di riabilitazione e, ritornata nel proprio alloggio, si rende conto di non riuscire:
- ad accostarsi al wc come aveva imparato nel centro di riabilitazione;
- a fruire di tutto l'arredamento;
- ad usare la cucina; o più banalmente, a spostarsi nel soggiorno perché un tappeto rende difficoltoso muovere la carrozzina.
E' importante per i terapisti conoscere qualche criterio di progettazione accessibile per poter comunicare le esigenze degli utenti ai progettisti. D'altra parte è importante per i tecnici progettisti sapere come sono fatti gli ausili e a cosa servono per poter progettare adeguatamente gli spazi di un'abitazione.
E' necessario dunque:
adattare la persona disabile alle difficoltà presenti nell'ambiente costruito attraverso la scelta e la personalizzazione degli ausili tecnici;
adattare l'ambiente alle esigenze della persona disabile attraverso una progettazione accessibile o, se esistenti, all'abbattimento delle barriere architettoniche;
Il massimo grado di autonomia possibile per ogni singolo utente è rappresentato da un punto di equilibrio tra questi percorsi ed è diverso per ogni persona disabile.
Da una parte dobbiamo fare in modo che tutta la tecnologia e tutti gli ausili esistenti sul mercato rendano la persona disabile il più possibile indipendente e autonoma dal punto di vista fisico anche se ciò non è sufficiente a garantire l'integrazione dell'individuo. Infatti io posso avere anche una carrozzina elettrica perfettamente personalizzata sulla mia personalità motoria, ma non mi consente di raggiungere l'ingresso del teatro, del cinema o della scuola se ci sono dei gradini in prossimità dell'accesso.
Dall'altra è necessario adattare l'ambiente all'esigenza della persona disabile attraverso l'eliminazione delle barriere architettoniche.
La prima è di competenza soprattutto del terapista occupazionale, mentre la seconda riguarda soprattutto i tecnici progettisti.