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La sorella di un uomo con disabilità propone ai costruttori di carrozzine di confrontarsi di più con gli utenti, per arrivare a prodotti più performanti

Nel nostro sito parliamo spesso delle novità anche tecnologiche e degli ultimi modelli di prodotti e ausili che il mercato propone per le persone con disabilità. E’ importante però anche dare voce a chi sta dall’altra parte, ovvero a chi questi ausili li utilizza. Dunque: sono efficienti al loro massimo possibile? In particolare, per quanto riguarda le sedie a rotelle: quali sono ancora i limiti che si riscontrano nei modelli attualmente in commercio? Quali sono le esigenze d’uso cui ancora vengono date poche risposte? Come si potrebbero migliorare per garantire performance ancora migliori?

Lanciamo queste domande a tutti coloro che ci leggono (tanto utenti quanto produttori), pubblicando la lettera di una nostra lettrice che chiede, per il fratello con distrofia muscolare, un maggior ascolto e apertura al confronto da parte delle aziende produttrici di carrozzine, offrendosi per consigli e test sul campo. Qui la lettera:

Buonasera, vorrei sapere dove posso rivolgermi per personalizzare una sedia a rotelle.
Mio fratello affetto da Distrofia Muscolare non può utilizzare in modo ottimale le classiche sedie a rotelle, perchè lo bloccano completamente. Faccio degli esempi:
- Le grandi ruote e i copri ruota non consentono il passaggio ad altro ausilio o divano o letto o bagno..o auto etc...
- Il poggiapiedi blocca il minimo movimento delle gambe e piedi, ETC

Mi chiedo: nessun ingegnere o azienda o tecnico ha pensato che chi è affetto da distrofia muscolare che non sia Duchenne abbia necessità di una sedia diversa? Scriviamo a voi disabili.com perchè potete comprendere meglio le necessità e forse aprire canali chiusi ..perchè si può  fare molto per alleviare i disagi.
Chi progetta ausili per disabili dovrebbe interpellare diversi soggetti portatori di handicap motori, per comprendere meglio cosa progettare.
Da tanti anni le sedie sono cambiate solo per design più gradevoli, ma non per migliorare l'utilizzo... o si dedicano a migliorare quelle elettriche...ma c'è anche chi non ha bisogno di essere tanto immobilizzato e allora rendiamo la vita più agevole.

Spero di essere contattata al più presto e che mio fratello possa essere un tester perchè combatte e ha molto coraggio e nonostante i suoi 59 annl e l'aggravamento della sua patologia... potrebbe sicuramente dare molte informazioni utili a chi progetta ed eventualmente alla sanità per tutte le approvazioni del caso.
E chissà anche ad altre persone con patologie simili...

Avrei molto altro da dire ma per ora resto fiduciosa in un vostro cortese riscontro.
Ringrazio anticipatamente.
M.Teresa Calvanese

Certi che il confronto che potrebbe innescarsi non potrebbe che essere fruttuoso per ambo le parti, restiamo naturalmente a disposizione per raccogliere suggerimenti e aperture da ambo le parti!

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Redazione

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