E’ stata presentata a Roma un paio di mesi fa, in vista della giornata mondiale contro l’Alzheimer, “Chat Yourself”, una sorta di memoria virtuale che può offrire un aiuto concreto alle persone che stanno affrontando le prime fasi di questa malattia, caratterizzate spesso da perdite di memoria e disorientamento. Il servizio è sviluppato attraverso la tecnologia del chatbot, ovvero un software basato su un’intelligenza artificiale in grado di simulare una conversazione intelligente con l’utente su una chat.
UNA MEMORIA SEMPRE IN TASCA - Chat Yourself, che è scaricabile e accessibile gratuitamente attraverso la piattaforma di Facebook Messenger, simula una conversazione tra sistema ed essere umano, con l’obiettivo di far recuperare a quest’ultimo informazioni importanti che può avere dimenticato e che necessiti di reperire. Basterà quindi digitare la propria domanda (“Come si chiama mio figlio?” “Che pastiglie devo prendere?” “Quando compio gli anni?”) sulla chat, per ricevere una risposta automatica dal sistema.
Il progetto è stato promosso da Italia Longeva, la rete nazionale di ricerca sull'invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute, e nasce da un'idea dell'agenzia di comunicazione Young & Rubicam.
TECNOLOGIA PER LA SALUTE - Per una malattia che colpisce circa 44milioni di persone al mondo, e per la quale non esiste al momento cura definitiva in grado di bloccarne la progressione, qualsiasi strumento possa contribuire a migliorare la qualità della vita dei malati è un passo in avanti: Chat Yourself è un esempio di tecnologia al servizio della salute. Il chatbot di questo sistema sfrutta infatti la tecnologia per aiutare a “contenere il danno provocato dalla malattia, affiancando all’impegno dei propri cari, un aiuto concreto a ricordare” ha affermato Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. Chat Yourself è stato realizzato con il supporto tecnico di Nextopera e con il contributo di un team di geriatri, psicologi e neurologi, che hanno messo a punto la lista di domande a cui l'utente deve rispondere per fornire al software tutte le informazioni necessarie.
COME FUNZIONA - Con Chat Yourself si intende fornire alle persone con questa malattia degenerativa (ma anche con demenza o altri disturbi di memoria), una sorta di memoria di riserva, disponibile su smartphone, e quindi a portata di mano dell'utente. Il chatbot sfrutta l'intelligenza artificiale per memorizzare alcune importanti informazioni riguardanti o utili alla persona con Alzheimer, in modo da renderle fruibili in qualsiasi momento, tramite accesso con autenticazione al servizio 24 ore su 24, attraverso l’utilizzo di dispositivi informatici fissi o mobili.
DOVE SI SCARICA - Per utilizzare il chatbot l'utente deve accedere a Facebook (se è già in possesso di un account, altrimenti deve registrarsi), entrare nella home della pagina Chat Yourself e cliccare su Invia un messaggio per aprire la chat di Messenger. A questo punto, il software risponde con un link, che manda ad una pagina in cui si può creare il proprio profilo. Per completare il profilo l'utente deve inserire i suoi dati personali, ad esempio: il nome dei familiari, delle persone di fiducia, l'indirizzo dei luoghi che frequenta, i recapiti telefonici, le abitudini alimentari, le ricorrenze e gli appuntamenti settimanali, gli orari in cui deve prendere le medicine. Nel momento del bisogno, l'utente può aprire la chat di Messenger e chiedergli quello che in quel momento gli serve, ad esempio “Mi sono perso, dove abito?”: a quel punto il software recupera le informazioni da quelle caricate in fase di registrazione, e risponde in modo immediato, inviando l'indirizzo di casa della persona e la mappa con il percorso da visualizzare.
Qui il video che illustra il progetto
Chat Yourself
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