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Tipografia

Sul fatto che a migliaia di disabili sia totalmente precluso l'uso di Internet non ci sono dubbi di sorta. Le motivazioni sono le più varie, e dipendono ovviamente dal tipo di handicap. Certo, i non vedenti sono in  prima fila, in particolare quando si tratta di "tradurre" il contenuto delle pagine che contengono effetti grafici. Uno dei sistemi usati per ovviare a questo inconveniente è il posizionamento nella home page di un link che colleghi ad altre pagine dalla grafica alquanto semplificata. A questo scopo si moltiplicano anche le aziende specializzate in informatica che propongono soluzioni avanzate, e le nuove tecnologie aiutano sempre di più. E i software cominciano ad entrare anche nelle strutture di assistenza, nel senso che vengono utilizzati per migliorare il sostegno.

Un esempio viene dal centro di accoglienza per malati mentali "La Gabrielle", di Claye-Souilly, non lontano da Parigi, che ospita 144 persone tra bambini e adolescenti. Lì è nato "D2i", che facilita al massimo il lavoro nella struttura. Dal costo di 275mila euro, in parte derivanti da finanziamenti statali, consiste in una banca dati complessiva, che per la parte di propria competenza è consultabile dagli operatori del centro, consentendo di verificare i progressi o comunque le variazioni nella "cartella clinica" del paziente, confrontarla, andare indietro negli anni e ottenere in pochi secondi un'immagine complessiva dell'evoluzione.

Passando a problemi più concreti, e più vicini a noi, alla Camera è in attesa di essere esaminato un disegno di legge (il C232) dell'onorevole Rino Piscitello (Margherita, DL-Ulivo), presentato nel maggio scorso, che si pone il problema della diseguaglianza tra i cittadini in merito all'utilizzo di internet e delle informazioni contenute in rete, il tutto a causa delle varie disabilità. Considerando il fatto che la tecnologia fa passi da gigante, l'estensore della proposta si chiede se non sia il caso che almeno le pagine messe a disposizione delle pubbliche amministrazioni siano rese accessibili a tutti. "Appare in particolare scandaloso", afferma Piscitello, "che perfino le pubbliche amministrazioni, nelle loro pagine Web, non rispettino i criteri più elementari di accessibilità, ignorando che esistono invece tecnologie che consentirebbero, se adottate, la normale fruizione delle stesse anche ai cittadini portatori di handicap. Appare essenziale inoltre diffondere la convinzione che creare documenti accessibili a tutti non solo è un fatto di grande civiltà, ma che soprattutto non significa assolutamente rinunciare a qualcosa, ma piuttosto arricchire ulteriormente la qualità dell'informazione". La proposta, all'articolo 1, stabilisce così il principio fondamentale del diritto di accesso a tutte le fonti di informazione, qualunque sia la loro natura, da parte di tutti i cittadini.

Va ricordato che la proposta di legge riproduce integralmente una proposta presentata nella precedente legislatura dall'onorevole Bono e da altri deputati del centro-destra, e che la sua ripresentazione potrebbe confermare che si tratta di un tema "trasversale", che dovrebbe unire tutti gli schieramenti politici in nome della democrazia. Il Presidente del consiglio dovrà, entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, stabilire con decreto le modalità di fruizione dei siti delle pubbliche amministrazioni. Per i fornitori di servizi Internet che garantiranno l'accesso alla Rete con accorgimenti tecnici senza aggravio delle tariffe ci sarà la possibilità di un credito d'imposta parti al 30% dei costi aggiuntivi sostenuti per adeguare i servizi. L'importante, però, è che il disegno diventi operativo in fretta, altrimenti...

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