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Dai laboratori della British Telecom è nata una soluzione innovativa che permetterà anche ai non vedenti di utilizzare gli SMS. Si tratta di un sistema che,  inserito in un telefono palmare, permette di decifrare i messaggi inviati che verranno letti ad alta voce. Il software riesce, inoltre, a tradurre le abbreviazioni e le espressioni in codice adoperati oramai abbondantemente in questo tipo di comunicazione dell'ultima generazione. Al contrario se la parola risulterà sconosciuta il piccolo computer la scandirà foneticamente.

L'idea è nata un anno fa, quando, durante una gita scolastica, degli studenti non vedenti avevano affermato di sentirsi emarginati per il fatto di non poter mandare i messaggini come i loro coetanei, di non poter essere partecipi di quella che si è già configurata come un mezzo di socializzazione privilegiato degli adolescenti. Soprattutto questi ragazzi si sentivano, ovviamente, a disagio nel farsi leggere messaggi dai contenuti spesso personali.

Ed ecco che in pochissimo tempo la BT ha realizzato il progetto, che è stato da poco sperimentato alla West of England School and College, dove ha suscitato l'entusiamo degli studenti che hanno partecipato alla prova.

E i complimenti sono arrivati anche dal Royal National Institute for the Blind, che si è dichiarato entusiasta di un'idea che è vicolo di una sempre maggiore integrazione sociale fra giovani più e meno fortunati.

In Italia sarà un accordo tra Tim e UIC, Unione Italiana Ciechi, a permettere l'invio di messaggi vocali gratuitamente senza dover cambiare scheda. Le carte, prodotte appositamente per l'ANPVI (Associazione Nazionale Privi della Vista), consentiranno sia l'invio di messaggi vocali, sia la traduzione di quelli scritti

Per saperne di più: www.bt.com
Sito della UIC: www.uiciechi.it

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