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Prototipi di musei virtuali con tanto di guida 3D, sistemi software innovativi e semplici per la realizzazione di archivi digitali eterogenei e portali web, filtraggio intelligente delle informazioni per la valutazione oggettiva dei giudizi dei visitatori delle biblioteche digitali.
Sono le aree in cui si collocano i risultati del progetto 2004-2006 "Ict for EU-India cross cultural dissemination", cofinanziato dalla Commissione europea e approvato insieme ad altre 25 iniziative, di cui soltanto 2 italiane, selezionate tra 126 presentate da 12 Paesi.
Il progetto è stato coordinato dall'università di Udine e svolto in collaborazione con gli atenei di Genova e Valencia (Spagna) e con il Birla Science Center di Hyderabad. Nel lavoro di ricerca hanno preso parte attiva anche i primi dottorandi indiani in Informatica dell'ateneo di Udine, Rekha Redamalla, Prasad Challapalli e Subramanian Venkataraman.
I risultati del progetto sono stati illustrati nel corso del terzo e ultimo congresso internazionale svoltosi mercoledì 13 dicembre, a Udine nella sede dell'università.

Soddisfazione ha espresso il rettore Furio Honsell, coordinatore scientifico del progetto, per la conclusione di un lavoro che "ha ulteriormente rafforzato - ha detto - i legami con i nostri partner, con cui continueremo a sviluppare progetti in corso e nuovi".
Due gli obiettivi raggiunti, secondo Honsell. "Da una parte - ha precisato - lo sviluppo di piattaforme, archivi, musei, librerie digitali. Dall'altra, l'obiettivo "immateriale" di costituzione e consolidamento di un network di rapporti di ricerca, conoscenza e scambio culturale, con la creazione di una comunità unita costituita da utenti anche molto distanti fisicamente".

Il progetto "Ict for EU-India cross cultural dissemination" ha portato alla realizzazione di un prototipo di museo virtuale del museo archeologico indiano del Birla Science Center di Hyderabad. Si tratta di uno dei pochissimi nel suo genere per flessibilità e fruibilità di realizzazione, applicabile a qualunque tipo di altra istituzione o iniziativa grazie alla sua configurazione automatica a partire dai dati contenuti in una digital library.
Una guida animata in 3D per racconta e descrive le opere d'arte.

Sono stati inoltre realizzati prototipi di sistemi software nell'ambito delle tecnologie 3D, delle biblioteche digitali, del filtraggio intelligente dell'informazione.
La messa a punto di una piattaforma di archiviazione per i beni culturali permette di creare agevolmente archivi on line di materiale eterogeneo, come ad esempio foto, testi, schede catalografiche di reperti archeologici, statue quadri. "Il software - spiega Paolo Coppola, docente di Informatica e uno dei partecipanti al progetto per l'ateneo di Udine - è rivolto da una parte ai ricercatori di ambito umanistico, che possono utilizzare uno strumento facile e flessibile per creare archivi digitali, dall'altra al vasto pubblico, perché il sistema crea automaticamente portali web che permettono di visualizzare e fare ricerche negli archivi".

Un altro risultato riguarda il controllo della qualità nelle biblioteche digitali. "È stato sviluppato e collaudato - precisa Coppola - un meccanismo innovativo di valutazione, attraverso cui tutti i visitatori di un archivio o di una biblioteca digitale possono dare un loro giudizio su vari elementi. Il sistema "giudica" automaticamente la bontà del giudizio e lo pesa in modo diverso, riconoscendo la qualità del giudizio del visitatore stesso".

INFO:

Il sito del progetto 2004-2006 "Ict for EU-India cross cultural dissemination"

Il prototipo di museo virtuale del museo archeologico indiano del Birla Science Center di Hyderabad

La piattaforma di archiviazione per i beni culturali messa a punto dall'Università di Udine

I servizi per diversamente abili messi a punto dall'ateneo friulano


[Marco Vivan]

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