Menu

Tipografia

ATTENZIONE!!! La legge 120/2010 "Disposizioni in materia di Sicurezza stradale" ha fatto prodotto alcune modifiche sul Codice della Strada. Per conoscere le novità leggi NUOVO CODICE DELLA STRADA: COSA CAMBIA PER I DISABILI?

*************

Perché un'inchiesta sull'uso e l'abuso del contrassegno per l'handicap?
Gli spazi riservati sembrano sempre numerosi e i disabili che escono si pensa siano pochi... non è così
di Valeria Alpi

A volte è difficile resistere alla tentazione di prendere in prestito il contrassegno di un parente o amico disabile, e utilizzarlo senza essere "al servizio" della persona disabile stessa. Una corretta cultura e conoscenza della disabilità permetterebbe di capire quando determinati comportamenti, magari fatti senza volere o semplicemente non pensando alle conseguenze, danneggiano le persone con problemi di mobilità .

Circolare nel centro storico cittadino, magari passando, insieme agli autobus e alle biciclette, per la suggestiva via Rizzoli; parcheggiare senza disco orario e senza bisogno di pagare anche all'interno delle strisce blu; percorrere le corsie preferenziali di bus e taxi senza il timore di prendere la multa; essere liberi di usare la macchina anche nei giorni di targhe alterne o di traffico bloccato per via degli allarmi antismog‚ŽŠ Ammettiamolo: a chi non piacerebbe avere comodità del genere? Le persone disabili con problemi di mobilità possono ottenere questi benefici, richiedendo al Comune di residenza il contrassegno handicap da esporre in evidenza sull'auto, anche se ovviamente i vantaggi non compensano i disagi che "stanno dietro" al contrassegno stesso, ma a questo a volte non si pensa. Tutti noi, invece, conosciamo il problema del traffico urbano, e a tutti è capitata la ricerca disperata di un parcheggio, magari di sabato pomeriggio in un centro commerciale. Come resistere allora alla tentazione di prendere in prestito il contrassegno di un parente disabile? Di utilizzarlo cioè non solo per accompagnare la persona disabile da qualche parte, ma per andare in giro più liberamente anche senza la persona in questione a bordo? E' un po' come quando scartiamo una caramella e siamo tentati di buttare la carta per terra, "tanto per una volta sola‚ŽŠ". In realtà si innestano una serie di reazioni a catena di grossa portata, senza neppure rendersi conto del danno.
Le statistiche indicano che a Bologna città ci siano circa 19.000 disabili, e anche se di questi non tutti hanno probabilmente difficoltà motorie e quindi diritto al contrassegno per l'auto, le cifre sono alte. Inoltre bisogna considerare l'incremento della popolazione anziana e i conseguenti problemi motori derivati dall'età , dalle operazioni chirurgiche, da qualche malattia come l'Alzheimer o il Parkinson. In più ci sono anche i casi di invalidità temporanea, per malattia o per incidente, e il contrassegno può essere rilasciato a tempo determinato per superare le difficoltà motorie di recarsi ad esempio a fare terapie e riabilitazione. Probabilmente - ma è un'opinione personale - non tutti i disabili ogni giorno avrebbero un reale bisogno di essere portati da qualche parte, ma dato che il contrassegno viene utilizzato anche da famigliari e amici (senza il disabile a bordo), potenzialmente - esagerando - a Bologna ogni giorno circa 19.000 macchine possono circolare nel centro storico e parcheggiare nelle piazzole apposite per disabili. Ci sono poche piazzole, come alcuni lamentano? Forse, ma forse ci sono anche troppi contrassegni, o comunque troppe persone che contemporaneamente possono usarli.

Molto spesso, inoltre, quando manca la sensibilità necessaria a capire lo sbaglio di abusare del contrassegno, manca anche la sensibilità per rispettare le esigenze di chi disabile lo è davvero. Nel senso che spesso si parcheggia troppo vicino ad un'altra macchina sempre con contrassegno, senza pensare che magari l'altra persona avrà problemi a scendere o a caricare una carrozzina. Già le piazzole non sono strutturate bene, spesso non prevedono lo spazio per le carrozzine, o si trovano attaccate a marciapiedi molto alti che impediscono varie operazioni di discesa; se poi anche gli automobilisti parcheggiano senza criterio‚ŽŠ Il fatto è che si fa fatica ad associare la persona disabile con le parole autonomia-indipendenza e si continua a pensare che comunque il disabile è accompagnato e aiutato da qualcuno. Allora non importa se si parcheggia attaccato al bagagliaio o allo sportello, perché tanto sicuramente nell'altra macchina il disabile non sarà da solo e qualcuno lo aiuterà a salire e a caricare eventualmente la carrozzina. Beh, non è sempre così e si dovrebbe cominciare a considerare che una persona disabile, soprattutto se guida, può essere molto autonoma, ma nello stesso tempo ha bisogno che le condizioni per questa autonomia vengano garantite dalla società e anche dall'urbanistica. Per non parlare poi delle piazzole occupate da persone che il contrassegno non l'hanno neppure, a volte parcheggiate con le "quattro frecce" come a dire "ce ne andiamo subito", ma quel "subito" spesso si trasforma in una mezz'ora e intanto chi ha il contrassegno di diritto è costretto a lunghi giri per la città (anche perché spesso le strade sono strette e non ci si può fermare ad aspettare)‚ŽŠ ma questo è un altro tipo di problema.

La materia è complessa, ce ne rendiamo conto: le persone disabili possono parcheggiare anche nelle zone dei residenti pur non essendo residenti (o quantomeno è tollerato), e questo ovviamente può creare disagi e fastidi a chi residente lo è davvero; chi ha il contrassegno non paga nei parcheggi a pagamento, anche in occasioni di concerti, o spettacoli teatrali, o manifestazioni sportive e questo è sicuramente uno stimolo in più ad usare il contrassegno di un parente, soprattutto perché spesso si fa fatica ad associare la disabilità con la parola divertimento e si pensa di non fare molto danno occupando spazi riservati, tanto gli spazi sembrano sempre numerosi e i disabili che escono a divertirsi si pensa siano pochi. La materia è un po' caotica anche da un punto di vista istituzionale: i contrassegni sono tutti diversi per colore e grandezza a seconda dei Comuni; la procedura per il rilascio del contrassegno a volte non è uguale in ogni Comune; ogni Sindaco ha la facoltà di decidere arbitrariamente se riservare delle piazzole ad personam, cioè indicando sul cartello di parcheggio il numero del contrassegno della persona disabile; nel caso di decesso della persona con diritto al contrassegno, esso non viene ritirato, e se non è ancora scaduto può essere utilizzato abusivamente dagli altri membri della famiglia.

Sarebbe, però, utile ricordare sempre che i piccoli vantaggi che permettono di superare qualche stress del traffico cittadino non sono assolutamente in grado di sostituire la libertà di potersi muovere autonomamente, senza problemi di barriere architettoniche, di accessibilità ai mezzi pubblici e di distanze da percorrere a piedi. Chi ha questa libertà dovrebbe usarla al meglio e non ricorrere all'uso di un contrassegno che viene dato a chi questa libertà non potrà mai provarla. Non è retorica, e non è ricerca di pietismo, si tratta di mettere semplicemente sul piatto della bilancia quello che si ha. Se si ha la possibilità di prendere un autobus, anziché utilizzare il contrassegno in modo improprio, lo si prenda: fa bene alle persone e fa bene anche all'ambiente!

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy