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Abuso dei tagliandi: a Bologna il fenomeno esiste
Le esperienze automobilistiche di una ragazza disabile in carrozzina
di Alessio Aymone

Renata ha la patente dal 2000 e quotidianamente si confronta con parcheggi che non si trovano, piazzole realizzate in modo inadeguato e automobilisti che non lasciano lo spazio necessario a salire o scendere dall'auto con la carrozzina.

In che anno ha preso la patente e da quando ha cominciato a guidare con una certa regolarità ?
Dopo un iter piuttosto lungo, fatto di visite mediche speciali e tempi burocratici di attesa, ho ottenuto la patente di guida nel 2000, anche se ho cominciato a muovermi con la macchina solo a partire dal 2001.

Ha fatto richiesta oppure già possiede un'area di sosta riservata vicino alla sua residenza?
Nel periodo in cui ho vissuto in uno studentato che aveva la sua sede nel centro di Bologna, feci richiesta al Comune per ottenere la piazzola. Nell'arco di tre mesi la piazzola fu pronta. Nel mese di ottobre dello scorso anno, però, ho cambiato residenza, e ora vivo fuori dal centro. Ho fatto nuovamente richiesta di una piazzola ma non si è visto ancora nessuno e la piazzola tuttora non c'è. Quando ho telefonato al Comune per avere delucidazioni, mi hanno comunicato che le richieste da soddisfare sono tante e che la piazzola sarebbe stata pronta entro Natale. A questo punto mi domando a quale Natale si stessero riferendo, visto che non mi hanno precisato l'anno.

E non ha mai pensato di protestare? Esisterà pure un ufficio cui rivolgersi per questo.
Sinceramente non so. Per la verità non ho nemmeno pensato di protestare. Quello che posso fare è semplicemente sollecitare l'ufficio competente con qualche telefonata, ma se ti dicono che nell'allestimento delle aree di sosta riservata seguono l'ordine delle richieste pervenute in Comune, io non posso certo pretendere di scavalcare qualcuno che mi precede in quest'ordine. Per quanto riguarda poi i casi in cui una piazzola è occupata irregolarmente da un altro mezzo, richiedere l'intervento dei vigili urbani è una operazione troppo lunga, che ti porta via almeno un paio d'ore. Non conviene.

Quindi al momento come si comporta quando parcheggia vicino casa, essendo sprovvista di piazzola?
Bologna ha il vantaggio-svantaggio di consentire a tutti i disabili di utilizzare la piazzola: un vantaggio per chi ancora non ce l'ha, uno svantaggio per chi invece già la possiede, dato che rischia di trovarla occupata al ritorno a casa. Al momento, quando devo parcheggiare, cerco le altre aree di sosta riservata che si trovano vicino alla mia abitazione. Se sono già occupate e lo sono anche gli spazi per il parcheggio normale, molte volte sono costretta ad aspettare sotto casa anche trenta minuti buoni prima di poter lasciare la macchina.

Come giudica il numero e la distribuzione sul territorio bolognese delle aree di sosta riservata?
Insufficienti. Le piazzole sono poche e di dimensioni eccessivamente ridotte. Il più delle volte non si considera che i mezzi che trasportano o che vengono guidati da disabili hanno dimensioni più ampie di auto normali. Spesso, infatti, si tratta di veri e propri furgoni. Allo stesso modo si trascura il fatto che alcuni di questi furgoni consentono al disabile di scendere solo dalla porta posteriore, e non da quella laterale. Se le piazzole fossero più grandi, minore sarebbe il rischio di trovare un'altra auto parcheggiata troppo a ridosso della piazzola, che renderebbe la discesa del disabile impossibile se questi è solo, molto difficoltosa se ha al suo fianco un accompagnatore. Questo è il motivo per il quale, quando sono alla ricerca di una piazzola, scelgo quella che da un lato dovrebbe essere lasciata libera per la presenza di un passo carraio. Il condizionale è però d'obbligo.

Perché? Le è mai capitato di avere problemi a causa di un'auto lasciata in sosta davanti a un passo carraio?
Esattamente. Mi è successo non molto tempo fa in via Saffi. Avevo parcheggiato in una piazzola che si trova a ridosso di un passo carraio, condizione che, come ho detto, mi permette di uscire dalla vettura più comodamente. Al mio ritorno ho trovato un'auto ferma proprio in sosta vietata, lì dove non avrebbe dovuto. Non potendo così salire sul furgone, sono stata costretta a raggiungere via San Felice in carrozzella, con tutte le conseguenti difficoltà stradali e sotto la pioggia, motivo per il quale avevo deciso di percorrere quel tratto con la mia macchina. Sulla quale, tra l'altro, sono ben visibili sia davanti che dietro i segnali che indicano la discesa del passeggero dal lato posteriore e che pertanto invitano le altre auto a mantenersi a debita distanza. Ma è praticamente come se non ci fossero.

Quali sono le zone cittadine in cui ha più facilità o difficoltà nel parcheggiare?
Dipende dalla zona. Nel centro storico so quali sono quelle dove ho maggiore possibilità di trovare parcheggio: ad esempio in Piazza Roosvelt, dove c'è una buona disponibilità di posti auto. Diventa invece molto più difficile, se non addirittura impossibile, nella zona universitaria. Nei centri commerciali, invece, le aree sono sempre in numero sufficiente. Fuori dal centro storico, nella via dove abito, talvolta capita di dover aspettare diverso tempo prima di parcheggiare. Ma va precisato che l'attesa dipende in parte dall'assenza della mia piazzola: quando sarà disponibile, i problemi si ridurranno, anche se non verranno completamente eliminati. La ragione è subito spiegata: le piazzole sono utilizzabili da tutti i disabili. Bologna in questo non è come Roma, che ha scelto di numerare le piazzole riservate e renderle in parole povere private, fruibili da un solo utente.

Capita che si generino dissidi tra residenti della stessa zona per la sosta nelle aree riservate?
Purtroppo può capitare. A me è successo quando abitavo in uno studentato in centro. Avevo fatto richiesta ed ottenuto la piazzola, solo che all'interno dello studentato c'erano altri due i disabili con patente. Spesso mi capitava di trovare la piazzola occupata dalla loro auto. La questione era semplice: così come ero stata io a fare richiesta per quella piazzola, gli altri non potevano richiederne una tutta loro? Anche perché quella piazzola si trovava in una posizione, esplicitamente da me richiesta al Comune, comoda per la discesa dalla porta posteriore, problema che gli altri due invece non avevano potendo scendere dalle porte laterali. Tutto questo ha generato tensioni.

Vuol dire che un disabile può richiedere anche un luogo specifico dove allestire la piazzola?
Sì, è possibile. Dipende sempre dalle necessità fisiche del disabile. E poi non sempre viene soddisfatta: la richiesta di un luogo in particolare può essere avanzata ma deve poi essere valutata da un perito o da uno specialista, che probabilmente dovrà tenere conto di aspetti urbanistici e stradali.

Esiste, secondo lei, a Bologna un abuso dei tagliandi per la sosta nelle piazzole riservate ai disabili?
L'abuso di fatto c'è e si manifesta non tanto in coloro che parcheggiano pur essendo sprovvisti di tagliando ma in coloro che lo usano impropriamente, che sono certamente la maggior parte. Molte volte mi è capitato di vedere persone fisicamente sane a bordo di auto con il tagliando, salire e scendere senza nessun disabile al loro fianco. Potranno anche essere parenti di un disabile, ma raramente succede di vederlo in carne ed ossa.

Ha avuto mai da ridire con chi, secondo lei, fa un uso improprio del tagliando?
Sì, e non ho un buon ricordo di questa esperienza. Stavo aspettando che un'auto uscisse da un'area riservata, senza accorgermi di un'altra macchina che faceva la stessa cosa. Dopo una vera e propria corsa alla conquista della piazzola, la donna al volante dell'altro mezzo pretese il posto che io avevo già quasi interamente occupato, dicendo di averne bisogno per attendere l'uscita da scuola del figlio. Per il tono sgarbato e maleducato delle sue parole alla fine preferii andarmene.

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