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matera capitale cultura accessibilitàIl Manifesto di Matera per l'accessibilità si propone come un insieme di interventi e progettualità da  replicarsi anche in altri contesti

Matera è balzata agli onori della cronaca per aver conquistato il titolo di capitale europea della cultura per il 2019. E' un risultato straordinario per la Città dei Sassi, e rappresenta una opportunità da cogliere al volo per dare vita a uno slancio davvero innovativo sul piano culturale, e non solo.
Cultura significa infatti tante cose, comprese produzione e fruizione della stessa. E se nel caso del capoluogo della Basilicata è la città in sé ad essere cultura - architettonicamente parlando - fruire della città significa quindi accederne, coglierne le opportunità, viverla, in sostanza, oltre che visitarla.

"Partecipare al gioco di creare cultura" è stato l'invito del direttore artistico Joseph Grima, architetto, critico e co-direttore della Chicago Architecture Biennal 2015, ed è proprio quello che hanno fatto i promotori del Manifesto di Matera per l'accessibilità. Si tratta di un documento che sintetizza quanto emerso dalle riflessioni degli esperti di Accessibilità Universale che hanno preso parte il 27  e 28 settembre scorso alla due giorni "ZERO BARRIERE - L'Accessibilità Conviene" organizzata a Matera da Officina Rambaldi in collaborazione, tra gli altri, con MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), Consiglio d'Europa, Federculture, ENAT (European Network for Accessible Tourism), EIDD (European Institute for Design and Disability) - Design for all Europe, IHCD (Institute for Human Centered Design) di Boston, Regione Basilicata e Comune di Matera.
A  partire da questa manifestazione si è costituito un network internazionale e permanente per promuovere l'accessibilità e la cultura della progettazione inclusiva che mira a trasformare la Città dei Sassi in un volano per lo sviluppo turistico-culturale di tutte le realtà regionali, nazionali ed internazionali.

Per saperne di più abbiamo fatto un paio di domande a Simona Petaccia, Presidente della onlus Diritti Diretti e membro del Comitato Tecnico-Scientifico dell'evento internazionale "ZERO BARRIERE - L'Accessibilità Conviene" (Tavolo tematico: "Comunicazione".

Simona, questo appuntamento è stato la base di lancio del manifesto. Cosa mi dici  a riguardo, che cosa è emerso?
Sono molto contenta del successo ottenuto dall'evento internazionale 'ZERO BARRIERE - L'Accessibilità Conviene' organizzato a Matera da Officina Rambaldi. Ogni giorno hanno, infatti, partecipato oltre 100 professionisti della "Cultura e del Turismo per tutti" che da anni lavorano a favore di strutture e servizi capaci di rispondere alle esigenze di famiglie con bimbi nei passeggini, donne in stato di gravidanza, disabili, persone anziane e chi, per i più svariati motivi, ha problemi di deambulazione (ES: infortunati con stampelle) o esigenze dietetiche/problemi di allergie ecc.
L'evento è stato volutamente multidisciplinare. Questo perché coloro che hanno collaborato all'organizzazione della due giorni sono d'accordo con il Coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico, Dino Angelaccio (Direttore Laboratorio Accessibilità Universale, Università degli Studi di Siena) sul fatto che l'accessibilità non si può e non si deve affidare soltanto ad alcune figure professionali (ingegneri, architetti, geometri ecc.).

Siamo tutti convinti che si debba, invece, parlare di "filiera dell'accessibilità" in modo da "sviluppare territori che - sostiene Angelaccio - permettano a tutti di: ARRIVARE (Sistema dei trasporti); DORMIRE (Alberghi, B&B ecc.); MANGIARE (Ristoranti, pizzerie ecc.); SCOPRIRE (beni culturali, tradizioni, eccellenze territoriali ecc.); DIVERTIRSI (attività sportive, ludico-ricreative ecc.); FARE SHOPPING (supermercati, negozi di prodotti tipici outlet ecc.); AVERE SOSTEGNO (ospedali, centri dialisi, ambulatori, aziende orto-sanitarie ecc.)".
Soltanto la "filiera dell'accessibilità", infatti, può far sì che ogni sito culturale così come ogni esercizio commerciale sia caratterizzato da soluzioni fondate sulla progettazione plurisensoriale, in modo da consentire a chiunque la fruizione di spazi e servizi in modo semplice, autonomo, sicuro, originale ed esteticamente gradevole.

Quando al Manifesto, so che tra le proposte ci sono iniziative molto ambiziose, che immagino avranno bisogno di collaborazioni molteplici. Ci dici quindi chi è invitato ad aderire, facendo proprio il manifesto, ma anche attivandosi fattivamente? Quali le azioni prioritarie e quali i tempi previsti?
L'adesione al "Manifesto di Matera" è aperta a Enti, aziende e professionisti. Essa presuppone la condivisione dei principi enunciati nel documento e la volontà di passare dalla teoria alla pratica.
Per quanto riguarda la Città di Matera, l'obiettivo del nostro progetto è di agire sul territorio in modo da renderla una città accessibile a 360°, sia in ottica residenziale che turistica.
Ovviamente, un traguardo così ambizioso richiede tempi lunghi oltre che un network permanente di esperti internazionali, che sia capace di promuovere la cultura della progettazione inclusiva in ognuno degli ambiti da contagiare con quello che Angelaccio chiama il "virus dell'accessibilità".
In ogni caso, aspettando che ci siano tutte le autorizzazioni necessarie alla realizzazione di interventi strutturali, il primo step del nostro progetto prevede l'individuazione di un percorso accessibile nel centro-storico di Matera, lungo il quale adottare un apparato informativo e comunicativo caratterizzato da una segnaletica (orizzontale e verticale) e da mappe multisensoriali che integrano codici tattili, acustici, visivi ed olfattivi. Per tale percorso, abbiamo anche previsto arredi urbani progettati e realizzati seguendo i principi della progettazione inclusiva, che sono caratterizzati da funzionalità, semplicità e gradevolezza estetica.

In un simile contesto, poi, non si può prescindere dal considerare soluzioni per una mobilità sostenibile, sicura e autonoma. Ad esempio, si possono utilizzare veicoli elettrici a velocità pedonale (capaci di superare facilmente scale, pendenze impegnative e terreni sconnessi), quad-bike, hand-bike, biciclette con pedalata assistita, elettro-scooter ecc.
Un'attenzione particolare sarà, inoltre, posta sulla formazione di "professionisti dell'accessibilità" per rispondere a nuovi "bisogni/opportunità" e proporre un'offerta turistica di alta qualità e modernità.
Una delle caratteristiche più interessanti ed innovative del progetto, comunque, risiede nel fatto che ogni elemento inserito nella progettazione sarà un prototipo esclusivo che potrà essere trasferito e replicato in altre realtà ispirandosi, di volta in volta, alla valorizzazione dei materiali oltre che del contesto storico, culturale ed architettonico del territorio sul quale si va a intervenire.


Ci auguriamo davvero che da Matera nascerà e si diffonderà quel "virus" utile a fare "ammalare" il nostro paese di piena accessibilità.

Per approfondire:

Il testo del "Manifesto di Matera" (.pdf)


PER INFO:
www.dirittidiretti.it


IN DISABILI.COM:

Zero Barriere, l'accessibilita' conviene!

Volevo solo prendere un treno…

Francesca Martin

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