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Milano duomoPubblichiamo la lettera di un nostro lettore, che ci racconta la sua settimana da turista (disabile) in camper, a Milano

Un giro in camper, una settimana con €˜la casa appresso‑¬ è un ottimo modo per aggirare alcuni degli ostacoli che la persona disabile può incontrare viaggiando. Ma, scesi dal camper, com’è la situazione delle nostre città , quanto ad accessibilità ? Mirko Ferranti, nostro lettore, ci ha mandato la sua testimonianza di turista (disabile) in camper, in visita a Milano. Questa di seguito la sua lettera.

Milano: quanta strada da fare per raggiungere un livello di mobilità accettabile anche per disabili motori! Sono stato una settimana a Milano, con il mio camper, e sono costretto a riportare impressioni non certo entusiastiche sullo stato dei servizi pubblici, delle strade, degli accessi a vari punti di interesse turistico.

Lo sconforto nasce già in fase di preparazione e raccolta delle informazioni: il sito della ATM (l'azienda dei trasporti municipali), dopo una pagina di informazioni vaghe, chiarisce che €˜Gli autobus attrezzati per il trasporto di persone in carrozzina (dotati cioè del pianale ribassato, della pedana estraibile e della postazione riservata) sono il 100% del totale. La percentuale di filobus di tram attrezzati è rispettivamente del 42% e del 32% €˜.

Andando più a fondo si capisce che non ci sono certezze e che sarebbe necessario andare per strada con le informazioni su quali linee sono €˜probabilmente‑¬ servite da mezzi accessibili e quali fermate sono al livello compatibile con le pedane. Per ogni ipotesi di percorso queste informazioni andrebbero faticosamente incrociate tra loro per cercare di capire cosa sia fattibile e cosa no. Un rompicapo scoraggiante! E scoraggiante è anche la risposta dell'autista del tram che, alla domanda sulla possibilità di scendere a Piazza Duomo, risponde sconsolato che le fermate sono tutte messe malissimo.

Non parliamo poi della metropolitana le cui stazioni sono in massima parte attrezzate con i famigerati montascale talmente malandati che c'è solo da aspettarsi di rimanere bloccati a metà corsa. Io ho provato a fare nei due sensi un percorso dalla estrema periferia al centro, cambiando un paio di mezzi e seguendo le indicazioni degli autisti in verità molto gentili. Purtroppo neppure chi è del mestiere sa dare informazioni attendibili e mi sono trovato ben due volte a non poter scendere alla fermata desiderata, dovendomi allontanare anche considerevolmente dalla mia meta, per poter trovare una situazione praticabile.

Illustrazione 1: La fermata di Porta Genova: anche i tram a pianale ribassato sono inaccessibili perchè il marciapiede non è al livello giusto (foto: Street View- Google Maps)

Fermata di Porta Genova

La €˜strada da fare‑¬ è quindi quella della città che è lontana anni luce dagli standard europei, ma anche quella che, in fin dei conti, debbono affrontare un disabile in carrozzina ed il suo accompagnatore, tra fondo stradale dissestato, grovigli di rotaie dismesse di tram da scavalcare, marciapiedi non raccordati e segnalazioni carenti.

Come dicevo sono andato con il camper e ho proceduto prima della partenza alla registrazione della targa per poter accedere alle aree pedonali e alle corsie preferenziali. La procedura è semplice ed efficace (l'iscrizione verrà addirittura confermata con una lettera), ma il traffico e la difficoltà di trovare parcheggio rendono poco proponibili ripetuti spostamenti in auto.

Fermata in via XXIV

Illustrazione 2: Fermata in via XXIV maggio: in un senso il tram ferma a due metri dal marciapiede, nell'altro il marciapiede c'è, è al livello giusto, ma è talmente stretto da rendere impossibile la salita o la discesa con una carrozzina (foto: Street View- Google Maps)

Noi abbiamo fatto base nel parcheggio custodito cui si accede dalla piazza antistante la stazione ferroviaria di Porta Genova: bisogna presentarsi all'ingresso (che ha una sbarra a 2,95m e quindi non praticabile per molti camper), chiedere che venga aperto l'ingresso posto al fondo e l'addetto, magari non entusiasta, provvederà a farvi entrare. Il parcheggio è gratuito per le auto con contrassegno, ma non per i camper. Ho fatto notare l'assurdità della cosa e, dopo un paio di telefonate alla direzione, mi è stato abbuonata l'intera tariffa.

Da questo parcheggio è possibile raggiungere con una mezz'ora di cammino sostenuto molti dei punti d interesse trovando di volta in volta sorprese piacevoli o meno.
Il Duomo è accessibile, così come il teatro alla Scala, il suo museo e la affascinante Galleria Vittorio Emanuele. Anche il Palazzo Reale (a fianco del Duomo, spesso sede di importanti mostre d'arte) è accessibile nonostante lo scetticismo degli addetti alla biglietteria (€˜Vi accompagno all'ascensore, sperando che funzioni....‑¬).

Non è invece accessibile Sant'Ambrogio: seguendo le indicazioni che si trovano all'ingresso principale si gira attorno all'intero isolato ma si arriva al solito montascale €˜guasto‑¬!
Sui montascale come questo, che evidentemente nessuno si preoccupa di sottoporre a regolare manutenzione, ci sarebbe molto da ridire, soprattutto quando la loro funzione potrebbe essere egregiamente svolta da alcune semplici rampe in legno che di certo risulterebbero ben più affidabili.

Tutto bene a Santa Maria delle Grazie e al Cenacolo Vinciano (qui si raccomanda di prenotare la visita perchè l'afflusso dei turisti è così sostenuto che si rischia seriamente di non poter entrare); un po' meno a Sant'Eustorgio, dove le porte richiedono l'aiuto di almeno due persone (ma la splendida Cappella Portinari ha tutti i dislivelli raccordati), e a San Sebastiano dove l'ingresso accessibile è accuratamente nascosto e non segnalato perchè, si sa, un disabile non uscirebbe mai solo da casa e quindi per l'accompagnatore non sarà un problema entrare e chiedere aiuto al custode!

Se a questo quadro si aggiunge la difficoltà di imbattersi in un esercizio pubblico accessibile (bar, ristorante o negozio che sia), la totale assenza di servizi igienici a disposizione dei passanti (senza neppure prendere in considerazione l'esigenza di servizi igienici accessibili...) è chiaro che il disabile che voglia visitare la città deve essere animato da fortissima volontà , per fortuna premiata dagli straordinari motivi di interesse che vi può trovare.


Mirko Ferranti


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