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Ci scrive un navigatore:

" Mi permetto di segnalarvi un grave incidente nel quale fui coinvolto 10 anni fa.
Un camion correva oltre i limiti imposti, ha tamponato un altro mezzo pesante, che lo precedeva, ha proceduto sulla sua corsa in contromano per oltre un metro di carreggiata opposta e mi ha schiacciato dentro all'abitacolo.
Ho passato 7 mesi in due diversi ospedali, ho perso 3 litri di sangue, ho rimediato una paralisi da Guillem Barrè dopo la trasfusione, e ho passato altri 3 mesi di pronto soccorso in semi coma, intubato per l'ossigeno.
Come testimone, è stato ascoltato solo l'investitore, e in base alle sue menzogne mi è stata data una multa.
Ha anche detto di aver fatto le foto ma (miracolo?) le foto e i negativi sono scomparsi e non si sono mai più visti.
La mia assicurazione ha immediatamente pagato l'investitore saldandolo con 15 milioni, e ha chiuso la pratica.
Io sono uscito dall'ospedale in carrozzina, ancora senza l'uso completo della parola.
Mi spettavano come minimo allora 470 milioni: ho assunto 2 avvocati e solo dopo 5 anni l'assicurazione mi ha dato un sesto della cifra dovuta.

IN SINTESI:
ci hanno guadagnato almeno 400 milioni.
Anche oggi è così: se si sviene durante un incidente, le altre persone coinvolte nell'incidente possono dire ciò che vogliono, e persino farsi pagare…

ABBIAMO INTERPELLATO:
lo studio di Infortunistica Stradale di Padova Isi Service (tel. 049/880930, fax 049/880931, ubicato in via D'Acquapendente 66) che già collabora con il Centro Servizi Mobilità ed è diventato un punto di riferimento per tutte le problematiche inerenti incidenti stradali.

Questa è la RISPOSTA che abbiamo ottenuto:
in ordine alla richiesta avanzata, possiamo solo fare delle ipotesi senza entrare nel merito della vicenda che è già stata archiviata.
La dinamica, come evidenziato nel messaggio, appare molto lacunosa.
Se infatti sono coinvolti 2 autocarri (il primo tampona e poi invade) i protagonisti non sono solo limitati al solo conducente investitore e al nostro interlocutore.
Se è vero che invade la corsia di pertinenza dell'autovettura, non possiamo avere responsabilità nell'evento infortunistico, salvo altre circostanza a noi sconosciute.
E' stata elevata infrazione al Codice della Strada, presunta solo sulla dichiarazione della controparte, che lascia molte perplessità.
Esistono come sapranno i lettori, altri elementi che evidenziano i rilievi ( tracce di frenata, punto d'urto ed altri elementi) che permettono di ricostruire la dinamica. E nel gravissimo caso in esame forse una perizia di parte poteva fugare ogni dubbio sulle circostanze. E' opportuno sottolineare che la Compagnia del cliente è tenuta al pagamento dei danni alla controparte, non si attiva certo per effettuare eventuali ricorsi in opposizione alle infrazioni contestate ed erroneamente elevate.
Altra riflessione si evidenzia nello stato di coma. I congiunti potevano benissimo tutelare i diritti dell'infortunato. Chiaramenti devono essere richiesti a chi ha curato la richiesta di risarcimento.
Emerge comunque un senso di impotenza nel tutelare i propri diritti, e si evidenzia la scarsa informazione in questo settore.
E' bene conoscere persone professionalmente preparate, che spieghino quale indennizzo spetta e come si deve fare per ottenerlo. In caso di sinistro, una risposta chiara e tempestiva per chi si trova coinvolto si potrà avere consultando uno studio di professionisti (magari non quello della propria compagnia) che da anni offre assistenza e consulenza agli utenti della strada.
Il rapporto tra cittadine e assicurazioni è regolato da una miriade di norme. E la normativa è in continua evoluzione.

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