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Ad inizio ottobre anche noi avevamo parlato della Giornata di Mobilitazione organizzata a Roma dalla Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap (FISH) Lazio. valter Nicoletti ha intervistato per noi il Presidente dell'asociazione, Pietro Vittorio barbieri, per capire se a qualcosa quella clamorosa maifestazione sia servita.

- Come è andata la manifestazione?

Crediamo che sia stata un importante successo per diversi motivi. Anzitutto e' la prima volta che un organismo di rappresentanza delle Associazioni e dei bisogni dei disabili manifesta autonomamente e unitariamente nella citta' di Roma. In secondo luogo vi e'stata un'ampia partecipazione specie di persone in carrozzina non autonome, coloro che hanno piu' difficolta' ad uscire dalla propria abitazione. In ultima analisi l'Assessore ai Servizi alla Persona del Comune di Roma Amedeo Piva e' sceso immediatamente ad incontrare tutti i manifestanti invece che attendere nel suo ufficio una sparuta delegazione. Ha poi preso l'impegno di adoperarsi speditamente per la realizzazione del SAVI (servizio di assistenza 24 ore su 24 destinato a persone disabili gravi con capacita' di autodeterminarsi del tipo "indiretto"), del SAPRECO (servizio di assistenza 24 ore su 24 destinato a persone disabili gravi senza capacita' di autodeterminarsi del tipo "indiretto") e di aprire un ampio confronto sul SAISH (servizio di assistenza alla persona erogato attraverso servizi comunali e cooperative.

- E' in grado di dire quante sono le persone interessate?

Vi e' un'annosa e piuttosto noiosa diatriba sui numeri delle persone con disabilita' nel nostro Paese. Il Comune di Roma ha riempito d'inchiostro molti libri nei quali si sosteneva l'esistenza di 56.000 persone con disabilita' necessitanti di interventi sociali di vario genere. Un'inchiesta realizzata dalle associazioni e dai sindacati sulle fonti ha evidenziato una stima di circa 8-10.000 persone con disabilita' grave che si rivolgono al Comune per accedere ad uno dei servizi di assistenza.

- Ci può parlare della situazione nella capitale?

Roma e' uno dei pochi Comuni che eroga servizi di assistenza sufficientemente articolati. Le battaglie delle Associazioni dei disabili e delle famiglie sono cominciate nei primi anni 80 col fine di tirare fuori
dagli istituti le persone con disabilita' e consentire loro di vivere nel proprio contesto sociale e familiare. Piu' di 100 miliardi vengono investiti ogni anno per i servizi di assistenza. Da tempo pero' le Associazioni chiedono al Comune nuove forme in base alle nuove esigenze: il Governo ed il Parlamento ben due anni fa hanno riconosciuto le legittime aspirazioni alla vita indipendente di tutte le persone con disabilita', siano esse colpite da disabilita' fisica, intellettiva e sensoriale. Il Comune di Roma ha mantenuto invariato e quindi ingessato il servizio di assistenza modulandolo sui bisogni degli operatori e delle cooperative piuttosto che sulle reali esigenze reclamate dagli utenti. Cio' ha comportato un distacco sempre maggiore dalla quotidianita' che vive il disabile e la sua famiglia e
conseguentemente l'impossibilita' ad evitare una manifestazione da parte delle Associazioni di rappresentanza.

- I cittadini sono stati solidali con la vostra iniziativa?

Non si puo' dire che l'organizzazione della manifestazione abbia consentito l'adesione di gruppi organizzati di cittadini. La Fish Lazio e'una federazione di associazioni senza grandi risorse che opera grazie allo spirito di iniziativa dei suoi massimi rappresentanti e grazie al sostegno fattivo delle Associazioni aderenti. In piu' e' di recente costituzione.Quanto ai cittadini che passavano in prossimita' dei manifestanti, raramente si sono soffermati a chiedere per quale ragione vi fosse un assembramentocosi' ampio di persone disabili. Si sono mostrati assai piu' solidali le forze dell'ordine, a partire dai vigili urbani che hanno evitato di multare i numerosi mezzi di trasporto parcheggiati in divieto di sosta persino per i possessori di regolare contrassegno.

Valter Nicoletti - walter@disabiliforum.com

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