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Sembra che non basti più informarsi sulle barriere architettoniche, prima di spostarsi.
Perché quando si viaggia ci si rende conto che ci sono un sacco di regole, di provvedimenti, di ordinanze, che variano da città a città, ma che hanno un filo comune: complicarci la vita.
Leonardo, un navigatore di Disabili.com, ci dimostra che non conoscere anche solo una regola vuol dire rischiare di ‘beccarsi’ una multa, grazie anche a  dei vigili poco attenti o poco informati, o a degli uffici desolatamente chiusi.

Ormai – scrive Leonardo - invece di sentirci, come dovremmo, cittadini europei, facciamo fatica a sentirci italiani”.

Un giorno di primavera, a Milano in auto per un colloquio di lavoro.
Ho difficoltà a camminare da 18 anni, manco della gamba destra e ho un regolare permesso invalidi, regolare patente B limitata e una macchina di proprietà; nonché sono un regolare cittadino italiano incensurato e con nessuna pendenza penale e civile in corso, in possesso di passaporto che utilizzo spesso.
Ma forse mi scordo di essere un disabile.
O per meglio dire, faccio una fatica enorme per non farlo notare agli “altri”, ma da quello che mi capita costantemente, credo che gli “altri” facciano di tutto per farmela pagare!!!!!

Finisco intorno alle 13.00 e pranzo in un ristorante in centro, dotato nelle vicinanze di parcheggio invalidi libero.
Grande!
Vorrei visitare il Museo Poldi Pezzoli.
Ho una gran voglia di vedere alcuni quadri dal vivo e non solo sui libri.
Chiedo informazioni su come arrivare e dove parcheggiare.
Un vigile efficiente e gentile mi da indicazioni per il parcheggio fianco al Bar “Armani”, Piazza Croce Rossa.
Il museo è bellissimo e curatissimo, con personale squisito.
Sto pensando anche di andare a vedere il Palazzo Sforzesco.
Proprio bella Milano!!!
Esco alle 15.30 ed arrivo alla mia autovettura.
Volantino pubblicitario sul parabrezza?
No! Multa!
Guardo intorno: nessuno. Aspetto 1 ora ma non passa nessuno, nè vigili, nè altre Forze dell’ordine.
Ritorno a Via Manzoni, a 300 metri scorgo un vigile. Chiedo chiarimenti.

- “Non l’abbiamo fatta noi ma gli ausiliari della sosta!”
- “Allora?!!”
- “Aspetti che le arrivi la multa  e faccia ricorso, oppure domani vada agli uffici di Via Silvio Pellico!!!”
- “Sono di Modena!!”
- “Non posso farci nulla!!”
- “Grazie!! Come ci arrivo?”
- “Ritorni su questa strada, sempre diritto, via Margherita, Piazza della Scala, prima a sinistra, Silvio Pellico”
- “Grazie molto gentile”
- “Si ricordi, che forse sono chiusi”
- “Come sono chiusi, sono le 16.45 ???”
- “Mah dovrebbero aprire solo la mattina ?”
- “A però…andiamo bene!!”

Faccio il giro dell’isolato e ripasso di fianco allo stesso vigile.
Mi affianco per richiedere conferma della strada.
Guarda la macchina, guarda il mio permesso invalidi e mi dice:

- “Ma è di Milano o della Provincia?”
- “No sono di Modena!!”
- “Probabilmente le arriverà un’altra multa”
- “Come, prego, cosa ho fatto?”
- “Non ha il ‘Verdone’!!”
- “Che cosa?”
- “Mah è passato per quella barriera, c’è una telecamera che verifica se lei ha il pass invalidi”
- “C’è l’ho il pass invalidi”
- “Ma è sicuro di non essere di Milano?”
- “No, c’è scritto anche qui, vede: Modena”
- “No, perché lei dovrebbe avere un pass verde fluorescente con l’omino in carrozzella che va messo sul vetro dietro dell’autovettura, perché altrimenti  le telecamere non riescono a leggerlo.”
- “Come un pass verde?”
- “Vede! Come quello.
Ma non si preoccupi. Probabilmente le arriverà una multa, ma Lei faccia ricorso!! Due ricorsi!!!”
- “Mi dice che devo fare due fotocopie della mia patente, due del permesso invalidi, scrivere due ricorsi, andare alla posta e mandarle tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, naturalmente a mie spese!”
- “Certo, semplice no!!”
- “Allora, vuole dire che tutti i disabili, non residenti a Milano, dovrebbero munirsi del permesso?
E poi un cartello verde fluorescente appiccicato sul vetro posteriore della autovettura, non è in contrasto con il codice della strada? Mi sembra che limiti la visibilità...”
- “Mah, forse ha ragione, ma è un ordinanza comunale”
- “A proposito, chissà cosa penserebbe il garante del fatto che a Milano le auto dei disabili e i loro conducenti sono talmente visibili, con il verde fluorescente, da essere individuate da chiunque anche a distanze notevoli.
Forse lo si fa per sensibilizzare l’opinione pubblica, tipo Pubblicità Progresso, oppure è semplicemente per la nebbia”
- “Si forse è perché a Milano abbiamo la nebbia...”

Arrivo in via Silvio Pellico.
Due vigilesse mi indicano lo stabile ma mi dicono che probabilmente è chiuso.
Salgo al terzo piano. Apertura solo mattino. Suono.
Fortunatamente mi apre un impiegato e dopo una breve chiacchierata, capisce il problema e gentilmente, a titolo personale, mi cancella la multa.
Sono già le 18.00, vado in Piazza Duomo un caffè veloce, troppo tardi per il Museo antropologico.

Ormai, invece di sentirci, come dovremmo, cittadini europei, facciamo fatica a sentirci italiani.
Tempo fa a Milano c’erano i Visconti, a Carpi dove abito c’erano i Pio, nella vicina Modena gli Estensi a Mantova i Gonzaga.
Ognuno, indipendente.
Ognuno batteva moneta (non certo euro) e aveva leggi e imponeva tasse e gabelle proprie.
A titolo di esempio; ricordo solo che andando a Salisburgo nel 1988, appena videro il mio “italianissimo” permesso invalidi, sulla mia “italianissima” autovettura, mi fecero entrare in centro storico e mi esentarono dal pagare in tutti i parcheggi cittadini.
Va beh, ma ero in Austria, ed erano solamente 16 anni fa…
Mi auguro che alcune trovate non siano arrivate pure lì e nemmeno qualcuno degli ex Ducati o Stati Italiani voglia imitare l’esempio di Milano”.

Leonardo Baschieri


Leggi tra gli articoli:


Guarda anche  lo Speciale Barriere architettoniche.

E date un’occhiata anche a questo utilissimo Speciale Info parcheggi: una guida per conoscere le leggi, l’utilizzo del contrassegno per disabili, il suo uso e abuso.


[Francesca Lorandi]

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