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Grazie alla collaborazione tra Anglat (l'Associazione nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti) e il centro medico Cemes, Padova ha potuto ospitare un convegno sul ritorno alla guida dopo un ictus, e quindi sul recupero della qualità di vita e di autonomia per le persone - purtroppo molte - che sono state vittima di questo tipo di patologia.

L'interazione professionale e l'elevata competenza dei Relatori del Congresso intitolato "Guidare dopo un ictus o un trauma cranico: analisi, simulatori e auto adattate", ha evidenziato come le attuali metodiche utilizzate in Italia ai fini della valutazione della sicurezza stradale nelle persone con cerebrolesione siano del tutto insufficienti, obsolete e applicate soggettivamente in modo diverso nelle varie città spesso  secondo criteri del tutto opinabili.

Vi è un notevole ritardo legislativo nell'applicazione di norme che favorirebbero l'impiego di strumentazioni tecnologiche potenzialmente utili nell'esame dell'idoneità alla guida, per persone con cerebrolesioni, e che contribuirebbero alla formazione adeguata in tema di sicurezza, che ha ricadute sociali molto importanti (si pensi ad esempio all'impatto economico e sociale delle cerebrolesioni post-traumatiche e non).

La giornata ha visto l'intervento di specialisti e studiosi tra gli altri:

La dr.ssa Adriana Gerardi, Fisiatra e Direttore Sanitario del Cemes - Data Medica.  senza il suo fondamentale impegno personale questa importante giornata non si sarebbe realizzata.

Mauro Dam, docente di Neurologia dell'Università di Padova e del Centro Neuroriabilitativo San Camillo del Lido di Venezia, che ha tra l'altro spiegato come sia impossibile affrontare un problema senza definirne la natura: "Bisogna decodificare un aspetto dal punto di vista metodologico, ma non è semplice.Ill Filosofo Francis Bacon, per esempio,  proponeva una metodologia conoscitiva che  indica di non dare sempre per scontate le premesse di un problema.. Nel nostro caso "guidare" è un termine al quale possono afferire diversi sistemi complessi, non semplificabili in  … perciò bisogna immergersi nel problema per venirne fuori come, ad esempio si dice nella bellissima canzone dei Genesis "The carpet crawlers" viene ripetuto questo "We've got to get in to get out" in questo senso non possiamo oggi fare a meno di considerare anche le tecnologie che ci circondano….".

Patrizia Silvia Bisiacchi, docente di Neuropsicologia e Presidente del Consiglio di Laurea di Psicologia dell'Università di Padova, dice: "Molti sono gli strumenti di analisi dei pre-requisiti per la sicurezza nella guida ma purtroppo la validazione è sempre stata parziale e la grande diversità delle tecnologie utilizzate non permette tutt'oggi di avere uno standard scientifico elevato nella prospettiva neuro psicologica. Inoltre dobbiamo sempre considerare che ci sono dei limiti nell'approccio metodologico attuale che saranno da considerare nel proseguimento delle ricerche, ad esempio i gruppi studiati sono spesso piccoli e già il confronto è difficile, nel passato ci sono stati degli errori che ora vediamo… ad esempio i test d'intelligenza vengono oggi rivisti sulla base, anche dal nostro punto di vista , delle premesse, cioè chiediamoci cosa sia l'intelligenza ma non perdiamo di vista la realtà anche tecnologica del momento…"

i convegnisti provano uno scooter accessibile

Marco Ferraro, Fisiatra dell'Azieda Ospedaliera-Università di Padova, e prossimo al Master in Neuropsicologia Clinica all'Università di Padova, ha ricordato che: "Sul piano applicativo vanno integrati gli aspetti neurovisivi, neuropsicologici e tecnologici per la guida e come sia necessario impostare una serie di esami "off-road" e "on-the road" che rispettino gli attuali criteri internazionali sul problema della sicurezza non dimenticandosi dei dati dal basso (bottom-up) oltre che dall'alto (top-down)".

verifiche al simulatore di guida

Per Valter Nicoletti, presidente regionale Anglat: "Era necessario offrire gli strumenti necessari per un approccio a questo tipo di guida in maniera pratica. I partecipanti hanno potuto sperimentare un simulatore basale di guida, e provare vetture con adattamenti tecnologici sia a per la guida che per il trasporto, grazie alla collaborazione con FIAT AUTONOMY, a GUIDOSIMPLEX per gli ausili di guida,  e a TECNODRIVE per il trasporto". Sono infatti rare le occasioni anche per gli addetti ai lavori  di poter toccare con mano la nuova tecnologia disponibile sul mercato".

una soluzione di trasporto in mostra

In conclusione della giornata si può affermare che "Guidare" è un vocabolo al quale afferiscono competenze neurobiologiche complesse che non possono essere analizzate senza una conoscenza della letteratura scientifica internazionale sull'argomento e sulle innovazioni tecnologiche in ambito neuroriabilitativo.
L'impatto delle nuove tecnologie di realtà virtuale in ambito nueroriabilitativo saranno integrate in questo percorso. In particolare è proprio partendo da queste premesse che questo gruppo di ricercatori inizierà un iter a Padova che includerà tutte le competenze neuroscientifiche  "dal basso" (bottom-up) e "dall'alto" (top-down). Solo in questo modo, come hanno evidenziato i ricercatori dell'Università di Padova nel Centro Riabilitativo CEMES, sarà possibile progredire in questo settore seguendo un approccio afferente alla teoria dei sistemi complessi.

INFO:

A questo indirizzo una presentazione del Cemes di Padova

La pagina dell'associazione Anglat nel nostro Uniscitianoi.


[Valter Nicoletti]

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