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Non essendo un estimatore delle riviste di "Gossip", mi è sfuggita la disavventura dell'attore Edoardo Costa, protagonista della serie televisiva "Vivere".
La trovo però riassunta su uno 'Speciale' pubblicato da "Quattro ruote" (rivista a me più congeniale, dal momento che mi occupo di mobilità), sull'uso ma, soprattutto, sull'abuso del tagliando per il parcheggio disabili.

Questo il fatto: Edoardo Costa, mentre era al volante della sua potente coupè Maserati a Cannes, imbattutosi in una troupe televisiva che voleva intervistarlo, e non gradendo per niente la cosa, avrebbe commesso più infrazioni stradali percorrendo la "Croisette", il prestigioso lungomare della località francese.
Tra le altre, avrebbe utilizzato, una corsia riservata.
La cosa non è sfuggita all'attenzione di un gendarme che, intervenendo per sanzionare il comportamento scorretto del guidatore, ha visto quest'ultimo estrarre dal cassetto del cruscotto un bel tagliando per disabili che, come saprete, permette l'utilizzo delle corsie preferenziali, giustificandosi così per il proprio comportamento.
I fatti dovrebbero essere andati più o meno così, anche se i media hanno dato interpretazioni diverse dell'episodio.

L'Ufficio Stampa dell'attore ha fornito una versione completamente diversa: "Costa era a Cannes con un'amica disabile (e bravo il nostro attore, ndr), che stava andando a prendere, dopo aver partecipato alla festa di un noto stilista.
Il pass appartiene a questa persona, la quale ha pieno diritto di utilizzarlo e che, naturalmente per ragioni di privacy, non citeremo
".
Costa, aggiungono dall'Ufficio Stampa, "è anzi molto impegnato in iniziative sociali, come quella a favore della costruzione di scuole per i bambini più disagiati del Tibet".

Le giustificazioni e le spiegazioni date non ci convincono per niente,  quindi lasciateci pensare male.
Non esiste una valida motivazione per utilizzare la corsia preferenziale se sull'auto non c'era alcun disabile.
Ricordiamo poi che il tagliando è personale, e deve essere utilizzato dal  disabile in prima persona: dal racconto è evidente che il legittimo possessore non era a bordo della vettura, e quindi il pass non era comunque a suo uso e consumo.
A tutti può capitare di essere nervosi, ma non sembra una bella cosa scaricare le proprie colpe sul disabile di turno.
A noi sembra proprio che l'attore non abbia fatto una bella figura.
Speriamo solo che la sua notorietà non autorizzi qualche furbo ad imitarlo.

Complimenti, comunque, per l'ottima iniziativa a favore dei bambini del Tibet, anche se non abbiamo ben capito quale sia il nesso con i fatti sopra indicati. 
E perché non chiedete spiegazioni direttamente a lui? Ecco il suo sito ufficiale e l'indirizzo di posta elettronica:

Sito web www.edoardocosta.it/
E-mail edoardocosta@edoardocosta.it

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