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Non esistono a livello europeo parametri comuni per una pavimentazione stradale che rispetti le esigenze dei disabili visivi.
Le sperimentazioni avviate in altri stati d'Europa, come Francia e Germania, danno già i primi risultati e individuano alcune norme per i percorsi pubblici delle città.
C'è bisogno, tuttavia, di un codice unico per uniformare i calpestii di ogni città dell'Unione Europea.
Queste sono alcune delle considerazioni emerse durante il convegno "Accessibilità nei percorsi pubblici in città", promosso dalla Regione Veneto e svoltosi a Venezia, sabato 27 settembre.
Durante il convegno sono state messe a confronto la realtà italiana con quella di altri Paesi d'Europa, per individuare strategie comuni e per imparare da chi sta già lavorando nella progettazione di strade prive di barriere architettoniche e percorsi accessibili ai disabili visivi, utilizzando segnalazioni tattili.
Già da alcuni anni, infatti, in Francia e in Germania, sono state avviate delle sperimentazioni e ora si raccolgono le prime opinioni dei non vedenti sulle soluzioni apportate.
In Italia, ad oggi, manca una sperimentazione che permetta di individuare le soluzioni migliori, secondo le esigenze dei diretti interessati.
Durante il convegno però sono stati presentati, in anteprima, i risultati di una ricerca sperimentale, avviata due anni fa, sulla segnaletica del calpestio e le attrezzature usate per percepire l'ambiente da parte dei non vedenti, a cura del Dipartimento Tecnologie dell'Architettura e Design dell'Università di Firenze.
"È molto importante l'apporto della ricerca scientifica nell'individuazione di parametri che definiscano i codici per costruire un calpestio adatto a un non vedente - spiega Antonio Lauria, docente della Facoltà di architettura di Firenze - ma i codici non devono essere più di due: l'utilizzazione di linee guida a rilievo sulla pavimentazione stradale; e l'uso di bolloni, una sorta di semisfere, sulla superficie della strade che possano guidare chi non vede".
"La città accessibile è il luogo dove l'insieme eterogeneo dei soggetti che la abitano, siano essi bambini, anziani o disabili, si sentono accolti e ospitati", precisa Piera Nobili, presidente di C.E.R.P.A. (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell'accessibilità), l'Associazione-coordinatore scientifico di questo seminario.
"Il convegno è stata un'occasione proficua di confronto con realtà che sono più all'avanguardia di noi in fatto di percorsi accessibili - conclude Antonio De Poli, assessore alle Politiche Sociali, Volontariato e Non Profit del Veneto - all'interno del ricco calendario dell'Anno Europeo delle Persone con Disabilità abbiamo bisogno di momenti di ampio respiro come questo che ci permettano di lavorare insieme a nuove soluzioni".

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