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Come di consueto, Elisa, una ragazza disabile motoria del Pinerolese fa la sua prenotazione del treno a Trenitalia, e tale treno - le viene assicurato (per ben tre volte!) è  accessibile.
Il tutto procede senza intoppi.
Addirittura, i “prodi cavalieri” di Trenitalia si sincerano di aver prenotato il treno giusto con Elisa... (Elisa è già stata protagonista lo scorso anno di un viaggio odissea...)
Se non che, una volta arrivati alla stazione di Pinerolo, all’orario stabilito, anzi, addirittura con grande anticipo per non ostacolare l’organizzazione degli addetti e per far comodamente salire Elisa sul suo tanto sognato vagone, NON si trova il servizio prenotato e, addirittura, il treno è dell’anteguerra!
Perciò, non è solo inadatto al trasporto dei disabili, ma non permette neppure il passaggio della sedia attraverso le sbarre (Elisa in passato ha dovuto, per forza di cose, compiere il tragitto  Pinerolo - Torino e viceversa su treni non abilitati, ma su cui, per lo meno, poteva salire).

A questo punto sorge spontanea una domanda.
In caso di caduta o di incidente di percorso, chi sarà a prendersi le responsabilità del danno causato al disabile?

In un paese industrializzato e tecnologicamente all’avanguardia, in cui ci si prodiga (a quanto dicono i media) per l’abbattimento delle barriere architettoniche, come stabilito dalla legge 503, e per garantire un facile, se non libero accesso a tutte le strutture pubbliche, a volte, sembra di tornare all’era primordiale.
Come prevede la legge 503, appunto, tutte le strutture pubbliche dovrebbero essere adeguate ad accogliere un disabile o una qualsiasi persona con problemi di deambulazione.

Ora mettiamo che il signor Tizio, ovviamente sulla sedia a rotelle, un mattino si svegli e debba recarsi presso un Ufficio Postale per pagare una bolletta.
Il signor Tizio si troverà, nella migliore delle ipotesi, davanti ad una rampa con una pendenza invalicabile, a meno che non si disponga del fisico di un atleta del calibro di Yuri Chechi.
Dovrà quindi affidarsi, anche qui, ad un passante forte e sensibile.
Dopo di che, il nostro amico vorrà andare a mangiare un panino al bar.
Contento di aver consumato un buon pasto, avrà la necessità, come tutti, di andare in bagno.
Ma, attenzione, anche qui c’è la sorpresa!
Non solo la porta è troppo stretta e la sedia non passa, ma si trova addirittura davanti ad un bagno con turca (e sfido chiunque abbia problemi agli arti inferiori ad utilizzare un wc di questo tipo!).
In seguito il signor Tizio, bisognoso di tornare a casa in fretta, vorrà utilizzare un treno delle tante decantate ferrovie italiane.
Una volta arrivato al giusto binario, noterà con amaro dispiacere che sarà costretto a ripiegare su un mezzo alternativo, poiché il primo treno accessibile sarà disponibile non prima di un’ora.
Ora, chiunque abbia un minimo di sensibilità si accorgerebbe che per come è organizzata la città tipo italiana non è possibile assicurare un’autonomia, non dico totale, ma almeno parziale al nostro amico Tizio.

Dunque Elisa, che il signor Tizio lo conosce bene, si è ormai resa conto che la situazione, così com’è, è diventata a dir poco insostenibile.
Elisa, infatti, pur avendo ottenuto l’autorizzazione per il progetto di una sua Vita Indipendente, pur utilizzando i preziosi servizi degli obiettori di coscienza e pur frequentando l’Università con successo, sta valutando l’ipotesi di ritirarsi dagli studi per cause da non imputare certo alla sua volontà.

Questo sfogo vorrebbe far riflettere tutto il popolo italiano, comprese quelle Autorità che sono  responsabili di certi disservizi: la vita di tutti i “Signor Tizio” è alla stregua di quella delle persone cosiddette “normali”?
Si fa tanto parlare di nuovi termini inventati per non discriminare la persone disabili, chiamandole, ad esempio, “DIVERSAMENTE ABILI”.
Ora, un grande film del passato recente, Forrest Gump, ci ha dimostrato che “stupido è chi lo stupido fa” e, per sillogismo, discrimina chi vuole discriminare.
Di conseguenza, anziché dedicarsi alla compassione ed alla falsa benevolenza, vi chiedo una sola cosa in nome di Elisa, del Signor Tizio e di chi come loro non è diverso, ma semplicemente è diversamente abile: quando vi trovate a passeggiare da soli per strada, provate ad assumere il punto di vista di una persona sulla sedia a rotelle.
Immaginate di essere voi al loro posto.
In questo modo, noterete come quello che per voi è soltanto un gradino, per il signor Tizio e per Elisa, è un muro insormontabile.
Una volta assunta quest’ottica, non riuscirete più ad essere indifferenti di fronte a queste realtà.

Se il signor Tizio, ipotizziamo, non potendo fare molto si applicasse alla scrittura di libri di grande interesse, mentre Elisa, non potendo andare in discoteca, approfondisce il suo bagaglio culturale, arrivando a parlare correntemente cinque lingue (tedesco, polacco, italiano, inglese e francese) all’età di soli vent’anni, vi sembra possibile che queste persone debbano essere condizionate oltre che dai pregiudizi dei singoli e delle Istituzioni, anche dal semplice fatto di non riuscire a spostarsi autonomamente da un piccolo paese ad una metropoli a causa dei disservizi dei mezzi pubblici?
Prescindendo dal fatto che il mondo dovrebbe essere uguale ed accessibile a tutti, vi sembra giusto che, alle soglie del 2005, alcune persone debbano convivere ancora con questi incubi?!?!?

Con questa lettera non vogliamo essere sottovalutate, ma degnamente ascoltate specialmente da chi dovrebbe, se non eliminare il nostro disagio in queste situazioni, almeno attenuarlo.
Ringraziandovi per la cortese attenzione, porgiamo i nostri più distinti saluti

Elisa Gili e Valentina Voglino


Per contattarci:

Elisa Gili (la protagonista dell’avventura)                     
Strada Brandin 8  
10060 Bricherasio (TO)                                                                                                 
Tel. 012 1349244
Cell. 335 473031
E-mail elinki84@yahoo.it

Valentina Voglino (l’assistente di Elisa)
via Zucchea 41
10061 Cavour (TO)
Tel. 012 1340297
Cell. 349 2811964
E-mail vale.kika@libero.it


Ci siamo già occupati in passato di Trenitalia:

[Vera Zappalà]

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