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Speciale - Terapie con gli animali

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Terapie con piccoli animali

I benefici che gli animali ci danno sono tanti e diversi: ci fanno divertire, muovere, sfogare, ci distraggono, ci impegnano, ci capiscono, si fermano ad annusare o a "chiacchierare" con altri animali costringendoci a fare amicizia con i loro padroni, alcuni fanno la guardia difendendoci, altri lavorano con noi come cani poliziotto o antidroga‑¬¦insomma gli animali ci aiutano a vivere meglio, è innegabile.
Il prendersi cura dell'animale favorisce il senso di responsabilità , quanto mai auspicabile nel caso di bambini che non hanno acquisito, e di adulti che hanno preso, la fiducia in se stessi, garantendo un'immagine valida e positiva della persona e del proprio valore di individuo. Dare da mangiare all'animale, infatti, costituisce un primo passo per stabilire un rapporto di fiducia, poiché è grazie al cibo che si creano tutta una serie di informazioni ed emozioni che legano vicendevolmente uomini e animali.

Secondo il Rapporto realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità , l'animale in assoluto più usato per la Pet Therapy nel nostro paese è il cane: nel 77% dei casi, contro il 9% dei conigli, il 4% dei gatti, il 4% delle capre e il 6% di un generico "altro".
Hollywood se ne era accorta alla fine degli anni Novanta di come il miglior amico dell'uomo possa essere anche il suo miglio terapeuta, grazie a quel "Qualcosa è cambiato", il film del 1977 interpretato da Jack Nicholson e dal cagnolino Verdell. La letteratura ha portato alla ribalta le doti terapeutiche dei cani con il romanzo dell'inglese Mark Haddon: "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte", in cui il quindicenne Cristopher Boone soffre della sindrome di Asperger (una delle più tradizionali forme di autismo) ci aiuta a capire come proprio i cani possano avere un ruolo importante nella cura di questa patologia.
La relazione tra l'uomo e il cane è basata sul legame atavico tra le due specie e coinvolge gli aspetti psicofisici della persona e molte caratteristiche che possono risultare vantaggiose per il suo benessere. Il cane non riconosce la disabilità delle persone come un handicap, la presenza di deficit fisici, sensoriali, psichici non implicano comunicazione deficitaria perché il cane è sempre capace di interagire a qualsiasi livello di gravità del soggetto, il suo comportamento non è influenzato da pregiudizi o implicazioni morali che possono invece condizionare negativamente i rapporti tra gli umani.
Nei soggetti con difficoltà motorie è possibile impiegare il cane come un'espansione delle proprie possibilità di azione e movimento; per esempio attraverso il gioco del riporto (a cui questi cani sono addestrati: riprendere un oggetto caduto, riportarlo e lasciarlo nelle mani) il disabile può vivere esperienze di indipendenza ed autonomia con la leggerezza del gioco.

I gatti, invece, vengono usati molto per le persone anziane che vivono sole e non sono agevolate negli spostamenti: tutto per via della facilità di accadimento e l'indipendenza dell'amico baffuto.
La Pet Therapy felina viene impiegata non solo con finalità psico-educative e psichiatriche ma anche con finalità "mediche". A riguardo notevoli sono gli studi sulla Pet Therapy felina e l'ipertensione arteriosa condotti da Aaron Honori Katcher dal 1981. Dalle ricerche si evince come l'accarezzare un gatto porti ad un effettivo abbassamento della pressione e la successiva evocazione della stessa situazione in diverso contesto riproduca gli stessi effetti.

I criceti e i conigli sono tutti per i bambini: è stato dimostrato che osservare e prendersi cura di questi animali arreca grande beneficio per i piccoli che stanno attraversando una difficile fase delle crescita.

Prendersi cura degli uccelli (in particolare pappagalli), invece, fa molto bene alle persone anziane; mentre è stato documentato che osservare i pesci dentro un acquario può contribuire a ridurre la tachicardia e la tensione muscolare, agendo così da antistress.

Riguardo all'applicazione della Pet Therapy, la "Società Italiana per lo Studio delle Cefalee" ha realizzato una ricerca su 40 pazienti dell'ospedale San Carlo di Nancy a Roma che ha dimostrato come il fatto di giocare con un cane ho un gatto porta enormi benefici nei bambini e negli adolescenti affetti da cefalea.


Ecco alcuni LINK UTILI sulle terapie con piccoli animali.


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