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janSe desideri veramente qualcosa, allora puoi farcela

L'olandese Jan non era mai stato in ospedale prima della sua lesione. Dopo essere caduto da un tetto in un cantiere edile ha trascorso il successivo anno e mezzo facendo riabilitazione, prima in ospedale e poi in una  serie di cliniche. Questa esperienza ha avuto un ruolo fondamentale e lo ha aiutato ad adattarsi alle nuove circostanze.

Ricevi moltissimo supporto dagli altri pazienti - racconta - Naturalmente ci siamo aiutati gli uni con gli altri per fare gli esercizi e così via, ma credo che l’obiettivo principale di una clinica per la riabilitazione sia quello di poter avere l’occasione di parlare e condividere la tua esperienza. Abbiamo parlato moltissimo, specie del passato naturalmente. Questo ti aiuta ad elaborare ciò che ti è successo.

Non molto tempo dopo l’incidente, Jan è stato costretto a vivere anche l’abbandono da parte della moglie. "È un evento devastante quando da un giorno all’altro il tuo partner da persona abile diventa un disabile. Mia moglie è stata abbastanza onesta da dirmi che non se la sentiva e così ci siamo lasciati". Gli amici e i familiari di Jan hanno invece accettato con maggiore facilità la nuova situazione e di questo lui è profondamente grato.

Appassionato ciclista prima dell’incidente, Jan era determinato a salire di nuovo sulla bici non appena fosse stato possibile. La handbike è stata la risposta. "Le gare di bicicletta erano il mio hobby - spiega Jan - e quando ho visto che esistevano biciclette che si potevano condurre a mano, ho capito che era quello che volevo fare. Se desideri qualcosa, e lo desideri veramente, allora puoi farcela".

Ben presto la passione di Jan per la handbike si trasforma in un’attività di beneficienza. Assieme ad un buon amico ha iniziato infatti ad intraprendere viaggi sempre più lunghi per raccogliere fondi a favore dei giovani disabili.

Dopo un giro iniziale di 1000 km attraverso l’Olanda, con lo scopo di fare conoscere la causa che stava portando avanti e con tanto di sponsor sulla bicicletta, Jan ha iniziato a pianificare il primo dei suoi tragitti più lunghi. Il primo è stato un viaggio a Santiago di Compostela in Spagna, seguito da una visita a Roma dove si sono recati in udienza da Papa Benedetto XVI.

Portare a termine i suoi incredibili viaggi lascia a Jan la potente sensazione di avere un valore: "È difficile spiegare questa sensazione, il senso di avere compiuto qualcosa gli regala una incredibile soddisfazione".

Jan, che compirà 65 anni l’anno prossimo, sta pianificando il viaggio che considera la sua pietra miliare: "Stiamo progettando un viaggio a Lourdes, in Francia, e poi attraverseremo la Cina da nord a sud. Sarà un tantino differente dai viaggi che abbiamo fatto in precedenza!".

Jan ha trovato un senso e ha dato uno scopo alla sua vita, ma riconosce che il processo non è mai facile. Quando gli viene chiesto quali consigli si sente di dare alle persone che hanno da poco subito una lesione, la sua risposta è semplice: accettazione. "Se sei in grado di accettare quello che ti è accaduto - dice - , niente è più un problema. Almeno così è stato per me! Se dovessi dare un consiglio, direi alle persone: aggrappatevi alla vita, vivete la vita come siete abituati a farlo, perché potete fare molto di più di quello che immaginate."


LA STORIA DI JAN RACCONTATA IN VIDEO



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