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Speciale: Terapie con gli animali
A cura di: Alessandra Babetto


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Molte volte veniamo "curati" dai nostri animali senza accorgercene. Esistono diversi "effetti" che possono essere attribuiti agli animali da compagnia e un elemento importante ci viene fornito dalla constatazione che chi possiede un animale non lo considera come un oggetto ma come un soggetto con una propria personalità e con la quale instaurare un rapporto affettivo. Dovremo pertanto renderci conto di quanto influiscano i legami affettivi sulle condizioni fisiche e mentali umani.
Gli animali hanno accompagnato l'uomo sin dall'inizio della sua storia sia come fonte principale per l'alimentazione sia come compagni di lavoro, di caccia e di vita. Nella storia di ciascun popolo il rapporto con loro è stato differente e quanto mai vario. Ma si è dovuti arrivare al XX secolo per comprendere quanto gli animali possano essere importanti anche per la psiche umana e il ruolo che possono assumere anche nel trattamento di molte patologie neuro e psicomotorie.
Fu lo psichiatra infantile, Boris Levinson, a enunciare per la prima volta, intorno al 1960, le sue teorie sui benefici della compagnia degli animali, che egli stesso applicò nella cura dei suoi pazienti.
È stato dimostrato che la presenza di un animale migliora, dal punto di vista psicologico, la vita dell'individuo, diminuendo solitudine e depressione, agendo da supporto sociale, dando impulso alla cura di se stessi e diventando una fonte di attività quotidiane significative.
La Pet Therapy, come scienza, nasce nel 1977 negli USA.
Con il termine si indicano due categorie di terapie: quelle dirette a soggetti con handicap, il cui scopo è di eliminare uno stato di malattia o ridurne gli effetti negativi sulla salute del paziente; quelle finalizzate a migliorare la qualità della vita e lo stato generale di benessere.
Solo recentemente l'Istituto Superiore di Sanità ha prodotto un Rapporto che fotografa lo stato a cui si trova la Pet Therapy al giorno d'oggi. 
La Pet Therapy richiede sempre un adeguato progetto educativo- riabilitativo che risponda alle esigenze di ogni singolo caso. Per ognuno occorre sviluppare un programma terapeutico che coinvolga diverse figure professionali: il medico, lo psicologo, il pedagogista valutano, con la consulenza del pet partner e dell'educatore cinofilo, come la relazione con gli animali possa essere utile.
È importante che, qualunque animale si scelga, abbia un temperamento equilibrato e mansueto.
I volatili canori e gli asini, per la loro mansuetudine, sono indicati per i soggetti aggressivi. I felini hanno virtù ansiolitiche da cui trarrebbero benefici anche cardiopatici ed ipertesi. Per correggere i disordini del movimento ed aiutare i soggetti affetti da patologie neurologiche e muscolari, da lesioni traumatiche cerebrali, da sclerosi multipla e per bambini con paralisi cerebrale si è rivelata molto utile la riabilitazione equestre. L'ippoterapia, grazie al rapporto che si stabilisce tra cavaliere e cavallo, produce un senso di indipendenza, aumenta l'autostima e accresce la fiducia in se stessi. Infine, grazie alla loro giocosità , i delfini sono un ottimo ausilio nella cura dei bambini autistici, favorendo una migliore apertura al mondo esterno e le capacità comunicative, nelle persone con disturbi della sfera affettiva. Poiché i delfini comunicano con i suoni e movimenti del corpo, riescono a comprendere molto bene il linguaggio del corpo umano, captandone le necessità . Giocando e nuotando con loro, si perfeziona la meravigliosa interazione.
Perché gli animali non siano "strumento" di lavoro ma co-terapeuti in queste attività e ne traggano anch'essi dei benefici è importante una adeguata attività di selezione, partendo dalla specie più adatta ad un determinato tipo di lavoro per poi considerare anche la razza, il sesso, l'età e le caratteristiche psicologiche e comportamentali del singolo individuo.
Il termine Pet Therapy fin qui usato è però molto generico. Gli esperti distinguono infatti tre tipologie di terapie con gli animali: Attività Assistite dall'Animale (AAA), Terapie Assistite dall'Animale (TAA) e Educazione Assistita dagli Animali (EAA) a seconda della patologia del paziente.

Dal punto di vista legislativo gli animali cosiddetti d'affezione sono stati riconosciuti ufficialmente quali componenti essenziali del rapporto equilibrato tra l'uomo e l'ambiente di vita per la prima volta nelle "Dichiarazione di Ginevra" del 1995.
In Italia la Pet Therapy è stata riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy, su proposta del Ministro della Salute. Tale Decreto sancisce per la prima volta nella storia del nostro Paese il ruolo affettivo che un animale può avere nella vita di una persona nonché la valenza terapeutica degli animali da compagnia ed è stato proposto a seguito dell'Accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003 sul benessere degli animali da compagnia e Pet Therapy.

- TERAPIA CON ANIMALI DI PICCOLA TAGLIA

- IPPOTERAPIA

- ONOTERAPIA (o ASINOTERAPIA)

- DELFINOTERAPIA


LINK UTILI

- Associazione Italiana Pet Therapy

- Il sito del Ministero della Salute

- Il sito dell'Istituto Superiore della Sanità

- Il sito dell'Associazione di Volontariato "Amici d'Impronta"

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