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Presto detto: sono migliori sia delle cellule staminali adulte, che di quelle fetali.
Sono le staminali del liquido amniotico, identificate dall'equipe di Anthony Atala e Paolo De Coppi, agli onori della cronaca mondiale in questi giorni, in seguito alla pubblicazione del loro studio su Nature Biotechnology.
Nel corso di un'affollata conferenza stampa organizzata dall'Università di Padova, in cui De Coppi è professore, è intervenuto telefonicamente lo stesso ricercatore, che ora sta continuando lo studio a Londra.
Così ha presentato la propria ricerca: "Le cellule individuate hanno caratteristiche più appetibili delle staminali adulte, e delle embrionali, perché non danno origine a manifestazioni tumorali sui tessuti impiantati e non hanno bisogno di cellule matrice in cui essere “coltivate”. Lo scopo terapeutico che ci si prefigge è quindi più che un'aspettativa. Rispetto al liquido amniotico ne abbiamo isolato l'1% con queste caratteristiche".

La portata scientifica della scoperta risiede nel fatto che le staminali isolate, innestate su tessuti malati possono ripararli o rigenerarli. Le cellule isolate nel liquido amniotico infatti sono state fatte crescere in vitro e poi azionate per farle diventare cellule nervose, muscolari, di grasso: le cellule così ottenute sono state impiantate sulle cavie e i test hanno dato risultati positivi, su alcuni topi appositamente lobotomizzati, per esempio, hanno riparato le aree di cervello danneggiate.
"Ora continueremo la ricerca su grandi e piccoli animali - ha dichiarato in altra circostanza il ricercatore - per verificare se le cellule staminali amniotiche generano tutti i tessuti, come muscolo, sangue, pancreas. Per ora abbiamo mostrato che si sanno trasformare in tessuto nervoso e osseo".
Il futuro di questa ricerca è abbastanza evidente: creare delle specie di magazzini con cellule di ricambio per parti umane danneggiate o nate con malformazioni.

Il professor De Coppi ha poi risposto a chi gli chiedeva quali tempi di applicazione sono auspicabili: "Lo scenario scientifico in materia cambia di anno in anno, per le nuove scoperte che si fanno in questo campo, quindi è difficile fare ipotesi fondate. E' ragionevole comunque attendersi una fase sperimentale sull'uomo nel giro di 5, 6 anni. Anche da Londra, dove sto affinando le mie qualità di chirurgo, continuo a dirigere l'equipe di dottorandi che sta lavorando al progetto a Padova. Sono già stati stanziati dall'Università di Padova i necessari finanziamenti per continuare la ricerca, ma spero che anche gli altri gruppi di lavoro possano contare su adeguato sostegno".

In effetti la vicenda permette di fare il punto sulla ricerca in Italia, così poco finanziata.
Su questo argomento, rinnovando le congratulazioni a De Coppi, è intervenuto il rettore dell'Università patavina, Vincenzo Milanesi: "Intanto va detto che per una volta non stiamo parlando di un "cervello in fuga". De Coppi ha vinto nel 2005 un concorso indetto dalla nostra università, e ora è professore ordinario. Ha tre anni di permesso, per studi internazionali, ma questo rientra nella norma. Chi vuol fare ricerca non può non fare esperienze di questo genere, a livello sovranazionale. Ma dobbiamo garantire ai ricercatori di poter trovare l'adeguato sostegno una volta tornati in Italia. Significa laboratori, finanziamenti, strutture di supporto. La nostra università ha stanziato 9 milioni per il prossimo triennio, facendo salti mortali di bilancio. E ancora sono pochi, perchè non si investe in materia grigia in Italia purtroppo. Solo l'1% del PIL è destinato alla ricerca, contro il 3% degli USA ad esempio. Ciò nonostante i nostri ricercatori, secondo recenti studi, sono tra i più prolifici del mondo, e trovano abbastanza facilmente borse all'estero, perchè viene riconosciuta la loro preparazione. Senza valorizzazione dei talenti però il nostro paese si impoverisce".

Nel caso di De Coppi bisogna ringraziare la Fondazione Città della Speranza, che ha creduto nell'eccellenza del progetto del giovane ricercatore, oltre all'Associazione italiana lotta alla leucemia. Per entrambi gli enti De Coppi ha avuto parole di stima e riconoscenza, per una fiducia che si è detto felice di aver saputo ricambiare col risultato che è sulla bocca di tutti.

Ne stiamo anche parlando in questo messaggio del forum.

INFO:

Vi abbiamo presentato la scoperta anche con questo articolo:
LE STAMINALI NEL LIQUIDO AMNIOTICO APRONO NUOVI SCENARI ANTI MALATTIE GENETICHE

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Sulle staminali vedi lo speciale che abbiamo curato in proposito.


[Alberto Friso]

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