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copertina_libroE’ solo la lingua che ci fa uguali?

Giuseppe Gitti è un docente dell’Università degli Studi di Firenze, insegna nei corsi di Logopedia, Neuropsicomotricità , Tecniche Audiometriche, Tecniche Audioprotesiche, presso la scuola di Specializzazione in Audiologia e Foniatria e presso la SISS (per insegnanti di sostegno). Ha fondato e dirige il Centro di Rieducazione Ortofonica (CRO) di Firenze e la rivista I Care (dal 1966).

Abbiamo letto per voi questo testo impegnativo, ricco di informazioni utili e fonte di doverosa riflessione: Sordità e apprendimento della lingua, edito da Franco Angeli.
Il volume ci offre sette capitoli attraverso i quali Gitti espone il proprio metodo, cercando di far chiarezza tra gli approcci educativi riguardanti la sordità , di smitizzare pratiche credute miracolose e anche rendersi disponibile alla discussione. Gli argomenti trattati sono veramente molti, mi permetto di sintetizzarne i presupposti metodologici:
I bambini sordi sono prima bambini e poi sordi, non sono dei sordi in formato tascabile.
L’handicap non è la sordità ma l’assenza della lingua.


Cos’è la sordità ? Quanti tipi di sordità esistono? Chi sono le persone sorde?
L’autore inizia facendo un po’ di chiarezza, utile a chi (come me) ha bisogno di spiegazioni chiare, che non per questo siano incomplete. Per poi poter esporre il suo approccio alla sordità , approccio teorico e metodologico, frutto di anni di esperienza e di confronti sul campo.
Il metodo praticato da Gitti, definito NATURALE, è fondamentalmente quello ORALISTA: si parte dall’idea secondo la quale una persona sorda per vivere al meglio la propria vita dovrebbe comunuqe apprendere la lingua. Lingua come risultato ultimo dell’evoluzione dell’architettura neurologica e psicologica della specie umana, alla quale la persona sorda deve essere abilitata. La comprensione non si identifica infatti con l’udire: comprendere è integrare ciò che si sente con esperienza e conoscenza.
Il metodo naturale è fondato sulla convinzione che la comprensione preceda l’espressione, convinzione peraltro confermata da infiniti studi neurolinguistici. L’abilitazione del bambino sordo in quest’ottica avviene attraverso modalità totalmente personalizzate, fondate sull’intensità e mai sulla ripetitività .
Di qui si sviluppano le discussioni sull’uso delle protesi e sulla possibilità dell’impianto cocleare: ciò che conta è ricordarsi che non sono miracolose e che decidere di scegliere per i figli o di attendere che mettano in atto il proprio diritto all’ autodeterminazione non sarà mai una questione semplice.
Il suono è spazio, tempo, sonorità . Silenzio, continuità , esplosione, gesto, mimica, movimento [‑¬¦ ] che non udiamo [‑¬¦].
Penso sia estramamente interessante valutare come la capacità di comprendere il significato (concetto) non sia direttamente proporzionale alla capacità di udire il significante (immagine), ma alla possibilità che tutti i segni ricevuti a tutti i livelli siano integrati con tutte le modalità sensoriali, neurologiche e cognitive. Sostituire la coclea può consentire di udire, ma udire non vuol dire né comprendere né imparare a parlare. L’udito non è l’organo della parola, e la percezione uditiva è il risultato di un processo, non è un evento.

I tre capitoli successivi sono dedicati alla descrizione delle tecniche dell’abilitazione e dei problemi connessi, il sesto è dedicato alle tecniche di apprendimento della lingua dei sordi extracomunitari.
Nel capitolo finale l’autore ci racconta perché è stato definito un retrogrado oralista. Non certo per metodi abilitativi del suo centro quanto per la €˜polemica‑¬ con i sostenitori della LIS: Gitti continua a considerare la LIS un linguaggio, e non una lingua. Pur riconoscendone dignità e utilità non può fare a meno di negare la possibilità di un bilinguismo che non nasca dalla precedente acquisizione della lingua orale.

Di forte impatto (per le persone udenti) il DVD allegato: una simulazione di come possono sentire le persone sorde, un esercizio di lettura labiale in cui cimentarsi e altro materiale estremamente interessante.

Il volume è disponibile in tutte le librerie al costo di 19 €š¬. I diritti d’Autore saranno devoluti all’Associazione €˜La sordità non ha colore‑¬ per la costruzione di un istituto per bambini sordi in Congo (ww.lasorditanonhacolore.it)

Giuseppe Gitti è inoltre autore di Sentire segni (1992) e La sordità non ha colore (2006), entrambe Edizioni C.R.O.


Per INFO:

P.le della Porta al Prato 34 - 50123 Firenze
tel. 800327078
fax 055216014
email: info@lasorditanonhacolore.it
Web: www.icare-cro.com

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ALTA FORMAZIONE PER GLI EDUCATORI SORDI ITALIANI

Ilaria Vacca

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