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Nel 2019 avvio di un progetto pilota di due anni che prevede test genetico sui nuovi nati di Lazio e Toscana, con una percentuale di individuazione del 97-98% dei casi di atrofia muscolare spinale

È possibile salvare i nuovi nati dalle difficoltà di una malattia genetica rara come l’atrofia muscolare spinale? La risposta è sì, grazie al test molecolare sviluppato presso l’Istituto di Medicina Genomica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e la dimostrazione è nell’avvio del progetto pilota di screening neonatale che partirà in Lazio e Toscana nei primi mesi del 2019, grazie alla collaborazione tra la stessa Università e il Policlinico Gemelli di Roma, i due governi regionali, l’Ospedale Meyer di Firenze, l’azienda farmaceutica Biogen e Famiglie SMA, l’associazione dei genitori di bimbi e pazienti con questa patologia prima incurabile e mortale (SMA dall’acronimo dell’inglese Spinal Muscolar Atrophy).
 
UNA GARANZIA PER TUTTI I NUOVI NATI - «Stiamo parlando di una malattia rara ma il progetto riguarda tutti i neonati che verranno alla luce. Ci rivolgiamo soprattutto ai medici dei punti nascita affinché informino le donne in gravidanza sulla possibilità di frenare l’eventuale insorgere della malattia nei loro figli. Attraverso la somministrazione del farmaco in commercio è possibile, già nei primi giorni di vita del neonato affetto, garantire uno sviluppo motorio pari a quello dei suoi coetanei sani» spiega la presidente nazionale di Famiglie SMA Daniela Lauro.

SI APRE UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA - «È un progetto pilota tra i primi in Europa afferma il prof. Francesco Danilo Tiziano dell’Università Cattolica – il test genetico è altamente specifico e individua con certezza il 97-98% dei casi di SMA. Occorre aggiungere solo una minima quantità di sangue del neonato a quello già prelevato per gli screening neonatali obbligatori. Entro pochi giorni dalla nascita e con costi contenuti riusciremo a ottenere i risultati e a sapere se il bambino sia affetto da SMA o meno. In caso di diagnosi di SMA potremo avviare immediatamente il trattamento in quei bambini che si prevede saranno affetti da una forma grave, molto prima che i sintomi si manifestino. Potremo così aumentare esponenzialmente l’efficacia della cura, fino ad ottenere addirittura uno sviluppo normale. È una prospettiva rivoluzionaria per una malattia genetica rara, divenuta realtà soltanto dopo l’introduzione (un anno fa in Italia) del Nusinersen. È la prima e unica terapia finora registrata al Mondo ed è in grado di contrastare il processo degenerativo della SMA».
 
IL PROGETTO IN LAZIO E TOSCANA - Puntando ad analizzare i campioni di 140mila bambini, con il progetto pilota – che avrà una durata di due anni – si stima di identificare per tempo una ventina di pazienti, di cui l’80% affetti da forme gravi. In Lazio, l’iter burocratico è in fase di completamento; in Toscana, è al lavoro invece il Comitato Etico competente. «Tra gli obiettivi scientifici del progetto – aggiunge il prof. Tiziano – c’è quello di determinare la reale incidenza della SMA nella popolazione italiana. Proprio per le enormi possibilità offerte dal trattamento precoce, speriamo che lo screening neonatale della SMA possa diventare una best practice da estendere a tutte le altre regioni». «In molti, troppi casi di atrofia muscolare spinale, e in generale di malattia genetica rara, le famiglie attendono mesi per avere risposte certe e soprattutto un supporto – conclude la presidente Lauro – la diagnosi precoce può rovesciare questa prospettiva in maniera decisiva».
 
PER SOSTENERE LE FAMIGLIE DEI MALATI - Per sostenere le attività dell’associazione Famiglie SMA, che affianca i malati  le loro famiglie, è possibile contribuire, fino al 6 ottobre 2018, alla raccolta fondi che servirà a potenziare tutte le  attività della Rete di supporto intorno a chi è colpito da SMA, non ultima l’assistenza ai malati, che in buona parte sono bambini.  Inviando un sms al numero solidale 45585 si potrà contribuire con 2, 5 o 10 euro al progetto “Rete clinica SMArt”.


Ne abbiamo parlato anche qui:

Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Buoni risultati dalle sperimentazioni


Redazione


Photo by rawpixel on Unsplash

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