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sordita': persona sussurra in un orecchioPer la persona sorda aumenta di cinque volte il rischio di sviluppare una demenza

Per ragioni che restano tutt'ora sconosciute, sembra che demenza e sordità siano legate a doppio filo. Ad essere più precisi, non solo la sordità ma anche l'ipoacusia, ovvero la parziale perdita dell'udito. Il rapporto, di cui si è discusso nei giorni scorsi a partire dal Consensus Paper Sentire bene per allenare la mente, promosso da Amplifon, non va assolutamente sottovalutato.

DOPPIO LEGAME - Il legame, dicevamo, sembra a doppio filo. I dati infatti dicono che alla demenza, che nel mondo colpisce 36 milioni di persone, in un caso su tre può seguire la ipoacusia. Ma anche che, specularmente, anche le difficoltà cognitive conseguenti la demenza possono essere causa di una perdita di udito. Secondo il Consensus Paper,  per ciascun peggioramento di dieci decibel il rischio di demenza aumenta di tre volte. Se la sordità è grave, si può arrivare anche a 5. Tradotto: chi soffre di sordità vede quintuplicato il rischio di sviluppare demenza.

NUMERI IN AUMENTO - A questo punto, questi dati vanno contestualizzati nella nostra realtà : attualmente sono oltre sette milioni gli italiani con deficit dell'udito, e la tendenza all'invecchiamento della popolazione è un elemento che fa fare proiezioni di aumento nel prossimo breve e medio periodo. Se si considera che le stime fanno immaginare per il 2050 2 miliardi di ultrasessantenni, presto si comprende come l'aumento del problema potrebbe assumere rilevanza esponenziale.

QUALI CAUSE - Ma che cosa accomuna demenza e perdita di udito? Perché una persona ipoacusica ha  più probabilità di una persona completamente sana, di ammalarsi di demenza? Le cause di questo legame non sono al momento note, anche se alcune ipotesi vengono avanzate dagli esperti. La prima ipotizza che le alterazioni dell'udito possano avere come origine proprio gli stessi meccanismi neurodegenerativi di alcune demenze, come la malattia di Alzheimer. Altra ipotesi è quella per la quale il soggetto affetto da ipoacusia o sordità impieghi molte risorse cognitive per decodificare i suoni in informazioni, tanto da "prosciugare" queste risorse, ed esporre il soggetto in maniera maggiore alla demenza.

CAUSE SOCIALI? - Altra ipotesi di questo legame, riguarda invece l'ambito sociale del soggetto. Secondo alcuni esperti, il soggetto affetto da sordità può tendere ad isolarsi, evitando di uscire e partecipare a conversazioni. Sarebbe quindi questa tendenza ad isolarsi a contribuire all'allentamento delle funzioni della mente stessa.

RIMEDI?  - Anche in questo caso, posto di prim'ordine per contrastare il problema, spetta alla prevenzione. La diagnosi precoce della sordità , attraverso appositi esami è in primis uno strumento che si rivela utile non solo a prevenire la sordità ma, appunto, a contrastare l'eventuale insorgenza della demenza. Oltre a questo, anche l'uso degli apparecchi acustici - pur se sotto utilizzati in Italia, rispetto alla media europea - può essere un valido aiuto in questa direzione.


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