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Stetoscopio con simbolo dell'euroI soli costi a carico dell’utente, nel caso di paziente dializzato sarebbero quasi doppi rispetto a quello trapiantato

 

In caso di insufficienza renale terminale, le opzioni terapeutiche sono la dialisi o il trapianto di rene. Ma quale tra i due è preferibile scegliere? Lo studio dal titolo «Il valore del trapianto»,  realizzato dal Censis e dalla Società Italiana di Nefrologia, www.sin-italy.org  in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti, e con il contributo incondizionato di Pfizer, presentata a Roma nei giorni scorsi, dice senza dubbio il secondo.
 

I VANTAGGI DEL TRAPIANTO - E’ stato infatti dimostrato dai dati raccolti che il trapianto di rene non solo risulta più efficace, ma anche più sostenibile economicamente. Il risparmio sarebbe del 29%  rispetto alla terapia dialitica a tempo indeterminato. Il vantaggio in termini di spesa avverrebbe più sul lungo periodo, dato che secondo lo studio al primo semestre i costi dei pazienti trapiantati sono nettamente superiori a quelli dei pazienti non trapiantati, perché comprendono il costo dell’attività di trapianto stessa, che è la voce di spesa maggiore. Ma già a partire dal secondo semestre l’assistenza ai trapiantati genera un flusso di costi nettamente inferiori a quelli rilevati per i pazienti non trapiantati.

I COSTI DEL TRAPIANTO - Il costo medio complessivo stimato per un paziente trapiantato in un periodo di osservazione di tre anni ammonta a 95.247 euro. Di questi, 52.543 euro (pari al 55,2% del totale) sono relativi al trapianto stesso, corrispondenti all’intervento chirurgico e alla degenza presso il Centro trapianti di rene. I costi della fase post-trapianto, successivi alla dimissione, sono pari ai restanti 42.704 euro (pari al 44,8% del totale). In quest’ultimo caso, la terapia immunosoppressiva territoriale (i cui costi si stimano pari in media a 12.419 euro) e le complicanze, con ricoveri ospedalieri ricevuti dopo il trapianto (12.226 euro), costituiscono le voci di costo più rilevanti. I follow-up, ossia i controlli periodici sostenuti dal paziente dopo la dimissione, comportano mediamente un costo di 7.020 euro.

I COSTI DELLA DIALISI - I costi riferibili ai pazienti non trapiantati ma dializzati per l’intero periodo considerato sono pari a 123.081 euro. In questo caso, la dialisi costituisce di gran lunga la voce di costo più significativa: in media 109.923 euro, pari all’89,3% dei costi complessivi.

I COSTI PER IL PAZIENTE – A questi costi si aggiungono anche quelli diretti, a carico del paziente (ticket, badante, ecc) e quelli indiretti, come ad esempio i giorni non lavorati per sottoporsi a trattamenti e controlli medici. Anche su questo fronte, i pazienti trapiantati risultano quelli che, pur dovendo sottoporsi a controlli frequenti in particolare dopo l’operazione, in generale spendono meno dei dializzati, i quali sono costretti ad utilizzare molte ore della settimana per sottoporsi alla dialisi, limitando così la loro attività lavorativa. Il costo a carico dei dializzati e delle loro famiglie sarebbe quasi doppio rispetto ai trapiantati.

IL TOTALE DEI COSTI E LE DIFFERENZE – Calcolando i costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale e quelli economici  e sociali sulle spalle dei pazienti, il trapianto risulta dunque la soluzione più economica rispetto al trattamento con dialisi. Le somme sono così distribuite: 118.028 euro la spesa per i trapiantati (95.247 a carico del Ssn e 22.781 a carico dei pazienti e dei loro familiari) e di 165.886 euro per i non trapiantati (rispettivamente, 123.081 euro per il Ssn e 42.805 euro per i pazienti e i loro familiari).


Per approfondire

La ricerca “Il valore del trapianto”
 

Per info:

www.censis.it

 

 

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Redazione

 

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