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una mamma col pancioneLe cellule staminali cordonali: risorsa biologica per l'intera umanità

E' stata recentemente presentata la prima campagna nazionale di informazione per promuovere la donazione del sangue del cordone ombelicale delle partorienti, dotato di una grande quantità di cellule staminali utilizzabili per curare molte gravi patologie, a cominciare dalle leucemie.
"Le cellule staminali cordonali: risorsa biologica per l'intera umanità ", questo il titolo dell'iniziativa, è stata realizzata dal Gruppo di Lavoro ADOCES (Associazioni Donatori Cellule Staminali) e F.N.C.O. (Federazione Nazionale Collegi Ostetriche).

La campagna prenderà il via ora in tutta Italia, ma in Veneto è attiva già da qualche mese. Punterà sull’affissione di manifesti e sulla diffusione di brochure informative rivolte ai genitori nei punti nascita, consultori e distretti, e su una guida per gli operatori sanitari che affronta nel dettaglio gli aspetti scientifici e tecnico-professionali specifici.
Oggi in Italia la donazione del cordone rappresenta un atto volontario che può garantire sopravvivenza e guarigione a pazienti affetti da gravi patologie, ma attualmente la donazione viene fatta solo nel dieci percento dei casi

Il messaggio della campagna è chiaro e semplice: la donazione è volontaria, anonima e gratuita, e la procedura è piuttosto facile. Una volta espressa la volontà di donare (tutte le informazioni sono fornite alle future mamme anche durante i corsi pre - parto), infatti, è necessario effettuare un'anamnesi medica per escludere la presenza di malattie che possono essere trasmesse al paziente. Quindi, una volta accertata l'idoneità a donare, dopo il parto il sangue cordonale viene raccolto dall'ostetrica. Solo il 30% delle donazioni, in base a rigorosi protocolli che garantiscono l'alta qualità dell'unità raccolta e la sua trapiantabilità , risultano valide per la conservazione e l'utilizzo; le staminali cordonali conservate si possono mantenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento.

Le donazioni sono in crescita: le unità rilasciate per i trapianti di cellule staminali emopoietiche nel periodo 2004-2008 e provenienti dalle donazioni di partorienti presso le banche pubbliche italiane hanno registrato un costante incremento, passando da 66 nel 2004 (29 destinate a pazienti italiani, 37 inviate all'estero su richiesta dei Centri di trapianto esteri per l'alta qualità ) a 140 nel 2008 (47 destinate a pazienti italiani, 93 inviate all'estero su richiesta dei Centri di trapianto esteri per l'alta qualità ).
Ma le 20.000 unità di sangue cordonale disponibili oggi nelle banche (19 in Italia, collegate con circa 260 centri di raccolta presso le Unità operative di Ostetricia dove viene prelevato il sangue cordonale donato) per la donazione solidale, non sono sufficienti: secondo le stime del Ministero della Salute per ottenere una copertura ottimale delle caratteristiche genetiche il numero di donazioni dovrebbe essere triplicato.

La campagna ha come destinatarie le mamme italiane ma anche quelle straniere: è infatti fondamentale che anche le donne immigrate compiano la scelta di donare il sangue cordonale per curare i connazionali che necessitano di trapianto ma che, a causa delle caratteristiche genetiche differenti da quelle più diffuse non trovano donatori compatibili.

La referente del programma Donazione Sangue Cordonale della Federazione Nazionale Adoces, Alice Vendramin Bandiera, ha spiegato che tutti i livelli informativi sono determinanti nell’orientamento della scelta dei geniori: il ginecologo, l'ostetrica, il personale della sala parto, i volontari delle associazioni.
Molte sono le associazioni che sostengono questa iniziativa di promozione della donazione solidale, tra le quali MO.VI. (Movimento volontari italiani), che saranno impegnate anche nei prossimi incontri di formazione in programma sul territorio nazionale.

La campagna di informazione ha ricevuto il plauso dell'On. Eugenia Roccella, Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, che ritiene indispensabile migliorare ulteriormente la rete di biobanche pubbliche presente sul nostro territorio per offrire al maggior numero possibile di mamme italiane l’occasione di donare il cordone del proprio bambino, per dare a tanti malati una chance in più di guarigione: esistono vere e proprie eccellenze, dal punto di vista delle professionalità coinvolte, in questo settore, che hanno solo bisogno di una migliore organizzazione e di un potenziamento delle risorse. E proprio per una razionalizzazione della rete nazionale di questo tipo di biobanche è previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro.

Per informazioni:
La guida alla donazione del sangue cordonale in PDF
www.adoces.it
www.adocesfederazione.it
www.ostetricheitaliane.it
www.fnco.it

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[Redazione]

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