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Il caso vaccini anti Covid ha mostrato ancora una volta che le disparità regionali sono molte ed evidenti

Nascere e vivere in una regione d’Italia rispetto ad un’altra è una variante che incide nel modo e nella quantità in cui una persona con disabilità potrà essere supportata da servizi adatti alle sue esigenze.

Le disparità che nel nostro Paese si registrano sul fronte dei servizi socio sanitari sono purtroppo ben note, e si sono mostrate con tutta la loro evidenza anche nella attuale campagna vaccinale anti Covid. Ma non è normale che un cittadino con disabilità sia stato vaccinato a metà aprile nel Lazio e invece a maggio debba ancora essere chiamato se risiede in Sardegna (regioni che abbiamo citato a tutolo di esempio, ndr).
Eppure è così che funziona, nonostante la Costituzione garantisca pieno accesso alla salute a tutti i cittadini italiani, attraverso l’erogazione di Livelli Essenziali di Assistenza centralmente definiti.

IL PUNTO
Hanno discusso della necessità di una riforma dell’attuale sistema di welfare la FISH e la FAND insieme alla ministra per le disabilità, Erika Stefani e il presidente della Conferenza Stato-Regioni, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in un incontro che si è svolto mercoledì nella sede del dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al centro del confronto, l’urgenza di garantire i livelli essenziali di assistenza, con uniformità, tra le diverse regioni.
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A margine di una intensa riunione all’interno del Consiglio della FISH che si è tenuta la scorsa settimana, è emersa la necessità di superare alcune criticità del titolo V della Costituzione: in particolare, la frammentarietà degli interventi previsti nell’ambito del diritto alla salute", spiega Vincenzo Falabella, Presidente della FISH: "così, è nata la necessità di incontrare, insieme alla FAND, la ministra per le disabilità, Erika Stefani e l’attuale presidente della Conferenza Stato Regioni, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, al fine di superare le criticità dell’attuale legislazione regionale, le quali sono emerse in tutta la loro drammaticità durante la pandemia". 

IL CAOS VACCINI
Il caos del piano vaccinale è, ancora oggi, vissuto e sotto gli occhi di tutti. Ciascuna Regione ha stabilito proprie regole e si è mossa con modalità differenti, per conto proprio. Ma questo è solo un esempio: basta guardare i dati sulla applicazione dei LEA nelle varie regioni per comprendere che il caso vaccini è solo un’altra manifestazione di questa disparità.
Dalla considerazione che questo accaduto con i vaccini non debba più accadere, l’idea della FISH e della FAND di coinvolgere il presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga.

ARMONIZZAZIONE DELLE PRASSI REGIONALI
Allo scopo, FISH e FAND hanno chiesto l’istituzione di un tavolo permanente sulla disabilità all’interno della Conferenza Stato-Regioni.
Intanto nel corso dell’incontro di mercoledì si è discusso di alcune delle priorità ormai arcinote della disabilità in Italia: di come individuare delle buone prassi per il sostegno alla vita indipendente, del “dopo di noi”, del fondo nazionale per la non autosufficienza e molti altri aspetti che impattano sulla vita delle persone con disabilità e le loro famiglie. Inoltre, si è dibattuto su come garantire l’uniformità dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale.

LE URGENZE
Nel corso dell’incontro, poi, le due Federazioni e le loro controparti istituzionali hanno convenuto sulla necessità di una riorganizzazione adeguata dei servizi socio sanitari, sul potenziamento dei servizi distrettuali (assistenza domiciliare e cure primarie) e sull’urgenza di potenziare la dimensione di umanizzazione delle cure. Più in generale, hanno concordato su una sostanziale riforma dell’attuale sistema di welfare, basato principalmente sul sistema di protezione, in favore di un nuovo modello basato sui diritti civili, sociali, umani.

Occasione da non sprecare per questa indifferibile riforma, la messa a disposizione anche dell’investimento straordinario sulle infrastrutture sociali, sui servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità che è stato previsto all’interno del Recovery Plan

Per approfondire

Monitoraggio LEA 2018

Redazione

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