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alzheimer e demenza: sagoma di anziano con testa fra le maniGoverni, Ong internazioni, associazioni ed enti del mondo uniti per migliorare le azioni e i servizi di cura per le persone con Alzheimer e altre demenze

Si parla tanto di Europa, ma quasi sempre ed esclusivamente sotto il profilo dell'economia comunitaria. Ma Europa è una unione di Stati che può e deve essere un organismo sempre più unitario sotto molteplici aspetti. Tra questi, quello della condivisione di prassi, ma anche di conoscenze e obiettivi di salute e benessere.

E' proprio in questo solco, e con questi obiettivi,  che si inserisce la "Global Alzheimer's and Dementia Action Alliance" (Alleanza Globale della malattia di Alzheimer e della Demenza), il primo organismo, nato lo scorso maggio, che unirà istituzioni pubbliche, organizzazioni private e mondo del non-profit a livello globale per affrontare una sfida comune: combattere il dramma, divenuto oramai grave emergenza, della demenza.


Per il nostro Paese a fianco di ADI (Alzheimer's Disease International) figura la Federazione Alzheimer Italia.  Gli obiettivi dichiarati di questo nuovo organismo sono quelli annunciati lo scorso 19 maggio a Ginevra, al Palazzo dell'ONU, durante l'Assemblea Mondiale della Sanità (l'incontro annuale dei 193 Paesi membri dell'OMS). Nell'annunciare la nascita della"Global Alzheimer's and Dementia Action Alliance",  ADI, insieme ad Alzheimer's Society (Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord) e al Dipartimento di Sanità inglese hanno affermato che la stessa che mira a promuovere la collaborazione a livello mondiale tra i governi, le Ong internazionali, le associazioni e gli enti, nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica, combattere lo stigma che questa malattia reca con sé e coordinare le azioni per migliorare la cura e i servizi per le persone affette da Alzheimer e altre demenze.

Sono stimate in 44 milioni le persone affette da demenza nel mondo e ogni anno sorgono 7,7 milioni di nuovi casi. L'OMS ritiene che questi numeri raddoppieranno ogni venti anni. Il costo complessivo è pari all'1% del PIL mondiale (ovvero 604 miliardi di dollari).
"Di fronte a queste cifre, nessuna nazione e nessuna organizzazione può ignorare il problema" sostiene Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia. "Come maggiore organizzazione italiana non profit dedicata alla cura e all'assistenza dei malati di Alzheimer e dei loro familiari, abbiamo avvertito l'urgenza e il dovere di presenziare all'incontro di Ginevra. E, come unici rappresentanti italiani, ci facciamo ora portavoce all'interno del nostro Paese delle esigenze e delle decisioni internazionali. Chiediamo quindi alle istituzioni, alle associazioni e agli enti che si occupano di demenza di lavorare concretamente insieme per mantenere le promesse prese a Londra 5 mesi fa. Le famiglie dei malati si aspettano che queste promesse siano mantenute".
 
L'Alleanza nasce infatti in risposta a quanto deciso dai leader mondiali nello storico vertice del G8 sulla Demenza dello scorso dicembre a Londra, in cui sono state decise le misure da intraprendere per affrontare l'epidemia mondiale della demenza.
In quella sede il Primo Ministro britannico David Cameron aveva dichiarato: "Non importa dove voi viviate, la demenza ruba le vite e distrugge le famiglie. È per questo che noi siamo qui riuniti e siamo determinati a sconfiggerla. Abbiamo combattuto la malaria, il cancro, l'AIDS e ora voglio che l'11 dicembre 2013 sia ricordato come il giorno in cui è iniziata la lotta mondiale alla demenza".

Tra gli impegni presi dai Membri del G8: sviluppare un piano internazionale e aumentare i finanziamenti per la ricerca al fine di identificare entro il 2025 una cura o terapia che modifichi il decorso della malattia; creare una nuova figura di Responsabile Mondiale sulla Demenza  a sostegno di un approccio innovativo che coordini le esperienze e gli sforzi di tutti i Paesi coinvolti; invitare l'OMS e l'OCSE a dichiarare la demenza una minaccia per la salute pubblica e sostenere i Paesi a incidere sui loro sistemi sanitari e sociali al fine di migliorare l'assistenza e i servizi alle persone con demenza.



Per info:
www.alzheimer.it

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Redazione


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