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ccsvi: disegno vene giugulariIl Ministero ha autorizzato la sperimentazione del Metodo Zamboni all'Ospedale di Padova per i primi trenta interventi

Approda anche a Padova la sperimentazione del cosiddetto Metodo Zamboni, dopo una delibera di qualche giorno fa, che ha nominato l'Ospedale Sant'Antonio di Padova "struttura di riferimento regionale per la diagnostica e il trattamento correttivo endovascolare in pazienti con sclerosi multipla".

Come riportato dal Corriere del Veneto, L'equipe che condurrà la sperimentazione è quella di Giampiero Avruscio, primario di Angiologia. Stiamo dunque parlando della CCSVI, patologia dell'apparato circolatorio che potrebbe essere correlata alla sclerosi multipla, di cui si studiano rapporti e interazioni


COS'E' LA CCSVI - CCSVI  è acronimo di insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Si tratta di una  sindrome emodinamica, in cui le vene cervicali e toraciche non sono in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale,  presumibilmente a causa di stenosi e malformazioni delle vene cerebrospinali come le vene giugulari interne, le vene vertebrali e lombari. Questa sindrome comporta quindi un restringimento delle vene del collo e del torace, con ostruzione che  impedisce al sangue di scorrere normalmente nel cervello, provocando depositi di ferro che danneggiano il tessuto cerebrale, e quindi i neuroni, andando a provocare le placche caratteristiche della sclerosi multipla. L'intervento di angioplastica serve appunto a disostruire le vene oggetto di questo restringimento.

BRAVE DREAMS A PADOVA - Con questo nuovo avvio, salgono dunque a tre i centri in Italia in cui il metodo di angioplastica di disostruzione venosa sarà oggetto di sperimentazione (il progetto è chiamato Brave Dreams), dopo l'Ospedale Sant'Anna di Ferrara  e quello di Catania. Come sappiamo, infatti, il metodo è ancora in fase di studio, e non è ancora intervento di routine all'interno della sanità pubblica italiana. Intervento che invece viene in maniera ordinaria effettuato privatamente, a costi anche molto elevati, o all'estero. Come ricorda il Corriere del Veneto, già da un mese, quello di Padova è, insieme a quello di Valdagno Ulss5 (attivo dal giugno 2011), l'unico ambulatorio nel Veneto che attraverso l'ecocolordoppler fa la diagnosi con semplice impegnativa del medico dell'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi) per le persone con sclerosi multipla.

LA SPERIMENTAZIONE - La sperimentazione è dunque il primo passaggio obbligato affinchè l'intervento possa raggiungere quella sicurezza di metodo tipica di un protocollo scientifico. Presso l'Ulss 16 di Padova l'equìpe di Avruscio potrà sottoporre ad interventi di "disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla" almeno trenta ammalati. Secondo step, qualora i risultati saranno positivi, il passaggio alla pratica clinica che permetterà di aprire l'intervento a tutte le persone affette da sclerosi multipla. 


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Redazione

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