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stetoscopio simbolo euroIndispensabile rivedere l’indennità di accompagnamento, i Lea, e sviluppare i fondi integrativi

Siamo un paese di vecchi. Questo è l’assunto fondamentale che accompagna il "Secondo Rapporto sulla Non Autosufficienza in Italia ‑¬â€˜ Assistenza territoriale e cure domiciliari‑¬ promosso dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. Il Rapporto prosegue l’analisi avviata nel 2010, con la quale si chiariva la gravità della spesa delle cure a lungo termine sul Sistema Sanitario Nazionale e la necessità dell’istituzione di fondi privati.

GLI OBIETTIVI - Il documento è stato redatto in coincidenza con l’applicazione della riforma federalista e la discussione parlamentare sulla legge delega per la riforma fiscale e assistenziale. La prospettiva dei redattori è quella di dover superare un welfare fondato sul debito pubblico e una forte ingerenza statale per approdare a un welfare sussidiario e relazionale, nel quale lo Stato svolga innanzitutto una funzione di regolazione, di indirizzo e controllo, lasciando al privato e al privato sociale il compito di erogare e gestire i servizi. Un welfare nel quale la libertà di scelta del cittadino sia il perno per riattivare un protagonismi sociale e per l’allocazione efficiente delle risorse.

L’ANALISI - In questa nuova versione il documento analizza l’intera filiera assistenziale: prevenzione, cure ospedaliere, qualità , buone pratiche locali e regionali. Si parla inoltre delle problematiche demografiche ed epidemiologiche e soprattutto si tenta di definire il quadro nazionale delle politiche socio-sanitarie, dei livelli di integrazione tra soggetti istituzionali (Regioni ‑¬â€˜ ASL ‑¬â€˜ Comuni), tra mondi professionali, tra pubblico e privato non profit, in una prospettiva di promozione della sussidiarietà orizzontale. Per questo motivo, viene approfondita anche l’analisi della dimensione territoriale delle reti sociosanitario-assistenziali, con particolare attenzione ai servizi di cura domiciliare che, secondo il ministero, rappresentano il migliore indicatore di un paradigma inclusivo e capace di tutelare la dignità della persona.
 
GLI INTERVENTI - Sono stati individuati dei settori di intervento da perseguire per migliorare la situazione italiana: rafforzare i servizi territoriali, attuare un processo di deospitalizzazione a favore dei servizi residenziali e domiciliari. La modifica del Lea viene è considerata una priorità proprio per il trasferimento di funzioni e risorse dall’ambito ospedaliero a quello territoriale e domiciliare.

Il Ministero auspica altresì una revisione dell’attuale riassetto dell’indennità di accompagnamento, trasferendo le competenze dal livello centrale a quello regionale, promuovendo una gestione integrata delle risorse sociali e introducendo una correlazione tra l’accesso alla prestazione e le condizioni economiche del beneficiario.

Infine viene considerato fondamentale lo sviluppo dei fondi integrativi, principalmente attraverso la contrattazione collettiva e l’incentivazione fiscale, e disciplina della compartecipazione alla spesa al fine di allargare la platea dei beneficiari.

I DUBBI ‑¬â€˜ Le modifiche dei Lea, la revisione delle indennità , la deospitalizzazione a favore delle cure domiciliari sono aspetti del welfare che gli italiani vorrebbero cambiare da ormai dieci anni. Più difficile per noi è immaginare una privatizzazione sanitaria. Che sia l’inizio della fine? Attendiamo altre informazioni con le orecchie spalancate, sperando che il cambiamento di Governo non rimandi di altri dieci anni la questione.

 

PER INFO:

Il testo completo del Rapporto

IN DISABILI.COM:

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Ilaria Vacca


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