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Anche l'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino ha attivato un innovativo prestito di libri, con un servizio "a domicilio" per anziani e disabili.
Una soddisfazione, questa, per la Edizioni Angolo Manzoni e del progetto "Corpo 16 - Grandi Caratteri", sostenuto dall'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, dalle Biblioteche Civiche e dal Consiglio dei Seniores della Città di Torino; condiviso con l'A.P.R.I., l'U.I.C., la Fondazione Alberto Colonnetti e il Professor Maurizio Bellucci Sessa (Docente Università di Torino, Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione) e rafforzato dai consigli e dai suggerimenti delle associazioni, dei bibliotecari, degli esperti e dei lettori che hanno contattato la casa editrice in questi anni.

Leggere fa bene alla salute ed è quasi certo si tratti di una medicina vera e propria, insomma chi legge non invecchia o invecchia molto meno.
Di questo ne è convinto anche il Proff. Bellocci Sessa, che afferma:" la pagina scritta è legata all'apprendimento, leggendo riceviamo stimoli, che rafforzano le capacità cognitive di ogni persona… in ogni metodo rieducativo vero e proprio, non solo nell'attività occupazionale e consolatoria del paziente, il libro acquista una rilevanza fondamentale come supporto per il reintegro vero e proprio, a tutti gli effetti, alla partecipazione sociale".

Queste considerazioni nascono dalle profonde modifiche che sta subendo la composizione sociale mondiale: stiamo invecchiando e a ciò viene come conseguenza, da un punto di vista medico, che sono in continua crescita le malattie croniche e non trasmissibili, mentre diminuiscono le patologie acute.
Proprio all'interno di questo cambiamento si può inserire il "nuovo modello sociale della disabilità", in cui la disabilità - dalle ultime definizioni del WHO - non è più concepita come attributo dell'individuo, ma come una complessità di condizioni, molte delle quali create anche dall'ambiente sociale: vedi, ad esempio, le barriere visive, data l'inadeguatezza degli strumenti di comunicazione cartacei e non.
Di solito si tende a distinguere nettamente tra vedenti e non vedenti.
In realtà, in mezzo a queste due "categorie", ce n'è una, molto più ampia di quanto comunemente si pensi, per cui le barriere visive rappresentano un vero handicap di natura sociale, cioè creato dall'inadeguatezza delle strutture e infrastrutture sociali.
Ciò significa che, mentre esistono particolari ausili per i ciechi, l'integrazione nel mondo dei cosiddetti normodotati è particolarmente complicato per gli ipovedenti, che si vedono fortemente limitata sia l'attività personale che la partecipazione sociale.
E questo non è di certo un problema trascurabile, perché occupa una vasta porzione sociale: dagli anziani ai giovani affetti da retinite pigmentosa, cataratta congenita o traumatica, degenerazioni maculari giovanili, (maculopatia distrofica di Sorby, malattia di Stargart, maculopatie secondarie, infettive, ecc.), glaucoma congenito od acquisito.
Una vera e propria classe di "ciechi sociali".
Ma la lettura in campo medico è importante anche per la rieducazione come metodo di apprendimento in alcune condizioni patologiche e per la logopedia.
Basti pensare alle molteplici tipologie di disturbi afasici o a problemi neuropsicologici o a carico del sistema nervoso centrale.

Questo, in breve, il discorso del Proff. Bellocci Sessa che introduce le nuove attività del progetto "Corpo 16", come appunto "Bibliotechina H".
Il Progetto Corpo 16 è nato nel 1996,  dalla collaborazione tra la Edizioni Angolo Manzoni e la Fondazione Colonnetti con l'obiettivo di rendere fruibili a tutti le nuove tendenze letterarie e i nuovi scrittori di successo, stampandone i libri con caratteri adeguati, a corpo 16, appunto, con interlinea fra le righe chiara e in un formato maneggevole.
Tutto questo per togliere quella pesante barriera culturale che si frappone fra un numero elevato di persone e il mondo contemporaneo, della cultura in senso ampio.

I libri non solo uno strumento fondamentale come terapia riabilitativa e come metodo educativo di reintegrazione sociale.
Molte ricerche hanno evidenziato che allenare il cervello, rimanere attivi cerebralmente, leggere, quindi, può minimizzare il declino cognitivo.
In altre parole, il cervello è elastico e fargli fare ginnastica con libri e quotidiani lo mantiene in forma: un'ottima medicina, ad esempio, contro l'Alzheimer.
Una cura, una riabilitazione, una terapia... e perché non dovrebbe essere disponibile "sotto gli occhi di tutti"?


Per informazioni
Edizioni Angolo Manzoni s.r.l.
Via Cernaia 34 - 10122 Torino
Tel. 011 5188 405
Fax 011 5178 884
E-mail info@angolo-manzoni.it     
Sito web www.angolo-manzoni.it

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