Menu

Tipografia

Dal 4 al 6 giugno la Fiera di Padova ospita la terza edizione di Bionova, la mostra delle biotecnologie e della bioingegneria.
E' il più importante appuntamento italiano del settore e in questa occasione la comunità scientifica celebra, proprio a Padova, i cinquant'anni dalla scoperta del codice genetico, il DNA, avvenuta nel 1953 ad opera di James Watson e Francis Crick.
Bionova - è stato rilevato  nel corso della presentazione della rassegna - è anche un punto d'incontro tra ricerca e imprenditoria, all'insegna del progresso non solo nel campo diagnostico e terapeutico, ma anche farmaceutico e alimentare.
Sono quattro i percorsi di questa edizione.

  • Conference è la sezione scientifica: con 15 sezioni e 70 relatori affronta i diversi aspetti delle biotecnologie.
    Tra i temi di dibattito più attesi i farmaci biomedici, la sicurezza alimentare, la teleassistenza, i farmaci orfani e le malattie rare.
  • Expo è invece la parte dedicata alle aziende.
    Quest'anno presenzieranno 130 espositori che rappresentano le più importanti imprese del settore, in Italia e all'estero.
    In mostra i prodotti più innovativi. Dagli strumenti per creare farmaci personalizzati al microchip in grado di definire il dna da una singola goccia di sangue.
    In esposizione anche gli strumenti che migliorano il corpo umano.
  • Workshop è l'area dedicata ai centri di ricerca italiani ed esteri e i parchi tecnologici. Seminari e dibattiti affronteranno i temi di più stretta attualità: le cellule staminali, le strategie d'impresa, le politiche europee per lo sviluppo del biotech.
  • Contest vede invece la presenza di industrie che presenteranno 31 prodotti innovativi destinati a cambiare la qualità della vita dell'uomo.

Bionova 2003 ospita inoltre Cnb6, il sesto Congresso Nazionale delle Biotecnologie, con la presenza di Barbara Ensoli, ricercatrice in particolare sul fronte della lotta all'AIDS, e Michele De Luca, che illustrerà il primo impiego clinico al mondo di cellule staminali per il recupero totale della vista nelle persone cieche.
Ma Bionova sarà anche l'occasione per definire il ruolo e l'impegno del governo nelle biotecnologie alla vigilia del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea.
Ad aprire i lavori sarà, il 4 giugno, il ministro della salute Girolamo Sirchia.

"E' un'idea di PadovaFiere - sottolinea il Presidente dell'ente fieristico padovano, Ferruccio Macola - ma non è un'iniziativa di PadovaFiere.
Bionova diffonde nel territorio la cultura delle biotecnologie e gode del supporto forte di enti e istituzioni pubblici, primo tra tutti il governo, ma anche la Regione, il Comune, la Provincia e la Camera di commercio di Padova che hanno lavorato in sinergia con noi assime ai principali interlocutori nell'ambito delle ricerca, l'Università e l'Azienda Ospedaliera.
Una sinergia che ha come obiettivo quello di portare nel teritorio in campi che non sono tradizionali per le nostre imprese
".
Sono pochissime, a livello nazionale le imprese attive in questo campo, una quarantina in tutto.
A Nord est il numero si fa ancora più esiguo.
Alla manifestazione partecipano solo due aziende, una casa farmaceutica ed una azienda che si occupa di ricerca nel settore dei tessuti umani.
"Io penso che il nostro sia un territorio idoneo dove ricerca e piccole e medie imprese potrebbero interagire - commenta Macola.
A Bionova sono presenti istituti di ricerca, aziende, parchi scientifici, che in Italia fanno da punto di riferimento in questo campo, ma per mantenere la posizione di start up che Padova ha assunto in questo campo, è necessario potenziare ulteriormente le presenza, allargando e consolidando la presenza di tutti gli attori delle biotecnologie, considerando che chi detiene la leadership in questo settore sono in gran parte multinazionali ed aziende farmaceutiche.
Il progetto deve quindi avere respiro internazionale.
Già quest'anno sono presenti a Bionova enti ed aziende inglesi, americane ed australiane.
Ma per il futuro contiamo sul supporto che ci stanno dando le associazioni di categoria, come Farmindustria e Assobiotech
". 
Dello stesso avviso la Regione Veneto, che, attraverso l'assessore regionale alle piccole e medie imprese, Marino Finozzi, ha evidenziato come "anche nel piano regionale di sviluppo le biotecnologie hanno un loro spazio.
E questo perché anche il modello economico veneto sta cominciando ad accusare i primi colpi, segnale che è necessario un cambiamento di rotta.
E' giunto il momento di trasformare il nostro sistema da estensivo ad intensivo, e questo è ancora più necessario dopo l'allargamento dei confini dell'Unione Europea.
Per questo la Regione darà alle biotecnologie lo stesso interesse che sta mostrando verso le nanotecnologie, per le quali è prevista l'apertura di un distretto.
E Bionova in questo senso dà la possibilità di far conoscere al mondo intero che il Veneto è il luogo dove si possono sviluppare queste ricerche.
La regione ha avviato contatti anche con paesi stranieri.
In questi giorni abbiamo proposto al Governo Californiano un'iniziativa che ha già riscontrato interesse, tanto che il mese prossimo una delegazione arriverà in Veneto.
Si tratta dell'apertura di uno sportello che cercherà di mettere in rete il mondo della ricerca californiano con quello veneto
".
"Oggi non fare ricerca vuol dire bloccare il sistema produttivo veneto -  ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Padova Gianfranco Chiesa  - e credo sia necessario cominciare a pensare all'ipotesi di un distretto per le biotecnologie sul modello di quello per le nanotecnologie".
"E' importante comunicare alle aziende che l'Università di Padova non è più un sistema chiuso in se stesso - ha ribadito anche il Magnifico Rettore dell'Università di Padova Vincenzo Milanesi -, ma è un luogo aperto alle iniziative anche private e il rapporto con l'imprenditoria apre una stagione di riposizionamento dell'economia veneta anche in ambito internazionale. 
E' importante però ricordare che se si vuole fare buona ricerca applicata, è comunque necessario fare innanitutto buona ricerca di base. 
Silicon Valley è nata proprio perché vicino ha importanti università che fanno soprattutto ricerca di base
".
Francesco Pagano, primario della Clinica Urologica dell'Università di Padova e coordinatore della convegnistica di Bionova, è convinto che ci sia ancora molto da fare in termini di comunicazione. "Molte imprese - dice - sono convinte che lavorare nel campo delle biotecnologie sia difficile e costoso, ma non è così.
Per
un imprednitore è facile impiegare strumenti basati sull'innovazione tecnologica, ed oggi i laboratori universitari sono pronti a trasferire il loro know-how anche attraverso i propri ricercatori. L'aspetto economico è anche più semplice di quello che si pensa.
La ricerca nelle biotecnologie richiede piccoli laboratori, che però devono crescere accanto a grandi centri di ricerca.
Amgel, la più grande ditta americana in questo campo, è nata da 4 ricercatori che hanno iniziato a lavorare fuori dall'Università.
A Bionova presenteremo novità interessanti, a cominciare dalle innovazioni nei tessuti bioingegnerizzati: dalla cornea alla vescica, dall'impiego di cellule staminali, alle nuovi proteine per farmaci e terapie.
Presenteremo nuovi tessuti da impegare in campo urologico, come la ricostruzione del muscolo vescicale, che permette di sostituire completamente la vescica, o la trasformazione, dalle cellule del grasso, di fibre muscolari, da applicare sempre in campo urologico.
Un comparto che non sembra ha grandi implicazioni economiche anche in settori lontani.
L'IBM per esempio sta lavorando solo su computer idonei a studiare il folding delle proteine, ovvero il ripiegamento che consente di impiegare la proteina in terapie dieverse.
E questo dà l'idea di quanto le biotecnologie interferiscano con il mercato".

INFO

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy