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Più efficienza, maggiore qualità e risparmi: è quanto promette la nuova Tessera Sanitaria Elettronica, in grado di monitorare, attraverso gli 800 milioni di ricette emesse annualmente, l'andamento della spesa farmaceutica e, soprattutto, di contrastare sprechi e truffe.
Ma chi ne farà le spese rischiano di essere i disabili e gli anziani.
Nata dalla collaborazione tra il Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia, questa novità sembrerebbe l'ennesima testimonianza di come la tecnologia possa essere messa, concretamente, al servizio del singolo cittadino, migliorando l'efficienza e la qualità del Servizio Sanitario Nazionale e, in particolare, il rapporto con l'utenza.

La Tessera Sanitaria Elettronica, è già in distribuzione in Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, Veneto e Lazio e verrà diffusa anche in tutte le altre Regioni.
Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e la Tecnologia, descrivendo questo strumento spiega che "permetterà di acquisire dati statistici aggregati, ma anche di combattere sprechi, abusi e truffe".
Si potranno infatti individuare i casi in cui alle prescrizioni fatte in regime di esenzione non corrisponde un effettivo diritto; consentirà di accertare se un cittadino  risulta iscritto a medici posti in Asl diverse, o di rilevare eccessi nell’utilizzo di particolari farmaci o l'emissione di ricette a carico di persone decedute.
Questa è infatti una delle maggiori spese a carico della Stato: “Basteranno pochi interventi mirati per risparmiare conquistando razionalità ed efficienza”, garantisce il Ministro.

Certo, ci sarà un contenimento della spesa farmaceutica, ma proprio qui sta l’inghippo che ha spinto Federfarma a presentare ricorso al Tar contro un articolo del decreto.
Secondo quanto previsto, ogni medico disporrà infatti di un ricettario personale, il cui codice a barre sarà compatibile solo con quello dei propri assistiti, costretti quindi a presentarsi personalmente in farmacia. 
I medicinali non potranno infatti essere ritirati per conto di terzi, a meno che l’utente non abbia in mano la tessera elettronica del destinatario del farmaco, oltre ad una delega che gli autorizzi ufficialmente il ritiro.
L’alternativa sarà pagare una sorta di sovrapprezzo.
Una complicazione non da poco, visto che l’80% dei clienti ritira medicinali per conto di terzi, cioè anziani, disabili e malati.
Si tratta di un sistema vessatorio nei confronti dell’utenza e soprattutto delle fasce più deboli, che non possono permettersi di pagare”, dichiara Franco Gariboldi Muschietti, Presidente di Federfarma Veneto.

Un altro rischio è che questa tessera, contenente tra l’altro dati anagrafici del paziente e codice fiscale, vada a ledere il diritto alla privacy.
"Nessun problema", ha assicurato il Ministro Lucio Stanca: "Ci sono leggi specifiche e tecnologie che consentono accessi controllati e autorizzati alle informazioni riservate.
Esistono sistemi estremamente sicuri che permettono l'accesso alle sole persone autorizzate e per le informazioni più delicate, si possono applicare tecnologie ancora più sofisticate per avere la totale sicurezza della protezione dei dati
".

La Tessera Sanitaria rientra nell'ambito del progetto "Sanità elettronica", che sarà operativo entro il 2010 e coinvolgerà diverse aree di applicazione, puntando a tre obiettivi fondamentali:

  • quello individuale, perchè grazie a questa tessera elettronica personale, ciascuno potrà disporre di informazioni sulla propria storia clinica, disponibili e accessibili indipendentemente dal posto in cui si trova;
  • quello scientifico, dal momento che attraverso queste informazioni fruibili in formato digitale, si potranno ottenere analisi statistiche realizzate su dati reali;
  • infine, in ambito gestionale e organizzativo: il progetto "sanità elettronica" permetterà infatti la comunicazione tra i vari Reparti, con risparmi notevoli non solo per il trasporto dei dati, ma anche per la loro archiviazione. Le strutture sanitarie devono infatti conservare questi dati per anni, occupando ampi spazi, con notevoli costi di gestione, di archiviazione e di ricerca.

Un esempio: una Asl, che ha già sperimentato questo sistema effettuando la sola "pulizia" degli archivi, ha già ottenuto un risparmio di oltre 200 mila euro.

"Sanità Elettronica" è un progetto a largo raggio: "Stiamo realizzando un sistema omogeneo di prenotazione delle visite mediche e dei ricoveri a livello regionale - spiega Stanca - in modo da ridurre i tempi di attesa ed avere sistemi in grado di dare maggiori informazioni al cittadino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche.
Verrà creata - prosegue Stanca - una rete telematica dei medici di base, in grado non solo di migliorare il servizio, ma anche di promuovere la loro formazione, perfezionando così il loro aggiornamento
".

Ma non è finita.
Il progetto permetterà anche la classificazione nazionale di tutti i farmaci, fino ad ora inesistente nel nostro Paese, dove lo stesso farmaco aveva un codice identificativo diverso da Asl ad Asl, da Regione e Regione.
Definire in modo unico e univoco ogni medicinale, permetterà un monitoraggio costante del suo uso e, soprattutto, la possibilità di fare acquisti a livello regionale se non nazionale.
Ottenendo così significativi risparmi. Probabilmente però, solo per alcuni.


Link al sito del Ministero per l'Innovazione e la tecnologia

Link al sito del Ministero della Salute

Link al sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze


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[Francesca Lorandi]

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