
La regione Marche vuole tornare ad essere la prima.
In una classifica davvero significativa per una piena civiltà, ovvero quella dei donatori di organi.
Per impegnarsi in questa direzione la Regione Marche ha presentato la campagna Io ho un amico che non conosco, organizzata in collaborazione con il Centro regionale trapianti, Aido e Aned Marche.
Non è casuale il periodo in cui viene proposta l'iniziativa, perchè Io ho un amico che non conosco è un calendario che in ogni mese cè la foto di un marchigiano trapiantato, sorridente di rappresentare momenti particolari della propria vita.
Il titolo è già molto significativo: avere nel proprio corpo un organo di una persona deceduta, di cui non si conosce lidentità, ma che ha permesso ad unaltra persona di poter continuare a vivere.
Il nuovo impegno nelle Marche, come si diceva in apertura, è anche motivato dalla diminuzione di questa pratica, rispetto ai dati del 2004.
Questa flessione è dovuta alla forte opposizione culturale.
Durante lincontro è emerso che per aumentare i donatori occorre puntare molto sullinformazione e sulla formazione degli operatori sanitari.
Come stabilito dal piano regionale sanitario ci siamo presi limpegno di rafforzare il centro trapianti, centro di eccellenza ha sottolineato lassessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani ed è per questo che puntiamo molto sulle iniziative di questo tipo. Sensibilizzare il sistema a partire dalle direzioni sanitarie, questo è lo sforzo che dobbiamo fare per sviluppare la cultura dei trapianti dorgano.
Nel 2006 ha poi affermato il coordinatore del Centro regionale trapianti, Duilio Testasecca la Regione Marche è risultata come regione donatrice con il più alto tasso in Italia pari al 36 per milione di abitanti, mentre questanno siamo al 21 per milione di abitanti. Attualmente ci sono circa 150 persone in lista dattesa per il trapianto del rene e 30 per quello del fegato.
A portare la propria testimonianza è intervenuto anche un trapiantato di rene, Tonino Dominici, amministratore delegato della Boxmarche e sponsor dell'iniziativa: "Sono molto emozionato perché io come tanti altri stiamo vivendo una seconda vita. Siamo passati dal buio alla luce grazie ad un donatore che ci ha permesso di continuare a vivere. In questo calendario non ci sono donne, ma persone che con il cuore gridano la loro felicità. Posso affermare che allinterno dellospedale ho visto tanta professionalità e tanto amore per noi che siamo stati sottoposti ad un trapianto".
INFO:
Il sito dell'associazione italiana per la donazione di organi Aido
Sulla donazione organi e la pratica dei trapianti vedi anche:
DIABETE: NUOVE SPERANZE COL TRAPIANTO FEGATO-PANCREAS