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L'Università "La Sapienza" ospiterà, presso la II Facoltà di Medicina e Chirurgia nella sede dell'ospedale S.Andrea, il primo Centro per la sperimentazione indipendente di nuove terapie per la sclerosi multipla e altre malattie neurologiche.
I finanziatori di questo progetto sono la FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), la Banca D'Italia, la Banca Antonioveneta, Interbanca, A.S. Roma, Morgan Stanley, l'Istituto nazionale di Fisica nucleare e la Medusa distribuzione e se ne attendono altri.

Il Centro, nato su iniziativa dei professori Cesare Fieschi, Carlo Pozzilli e Marco Salvetti, è unico nel suo genere e sarà dotato di  apparecchiature di ultima generazione: un apparecchio di risonanza magnetica nuovissimo e metodiche di diagnostica molecolare avanzata, con la collaborazione del prof. Maurizio Simmaco.
Inoltre il Centro avrà lo scopo di sperimentare nuove terapie indipendentemente dalle esigenze di mercato, reclutando pazienti interessati e idonei a partecipare agli studi.
A tal proposito è prevista anche la creazione di un registro "on-line"dei pazienti che parteciperanno alle sperimentazioni ed ogni anno saranno redatti "progress report" per valutare l'attività svolta e i risultati ottenuti; nell'arco di cinque anni saranno portati a termine dieci studi su agenti terapeutici che saranno valutati da una commissione internazionale di sei esperti. 

La sclerosi multipla è una grave malattia cronica, spesso progressivamente invalidante, solo in Italia sono 50.000 i malati e ogni anno si registrano 1.800 nuovi casi.
Notevole è il danno economico e sociale che provoca questa malattia perchè, oltre a destabilizzare intere famiglie, circa la metà delle persone malate nell'arco di 15 anni avrà bisogno di assistenza psicologica, riabilitativa e domiciliare continuativa.
La Sclerosi Multipla colpisce persone giovani, tra i 15 e i 50 anni, la maggiore incidenza si rileva intorno ai trenta anni, e ad esserne colpite sono soprattutto donne, insomma, persone nel pieno della vita e all'apice delle loro potenzialità.
L'avvio di questo progetto è di notevole rilevanza soprattutto da un punto di vista della ricerca: dei ricercatori italiani lavoreranno in Italia e si investirà sulla ricerca di nuove terapie per combattere una malattia che è oggi la seconda causa di invalidità nei giovani dopo i traumi.
Ma per entrare un po' più nel dettaglio e capire quale direzione prenderanno questi studi e quali saranno le modalità di partecipazione alle sperimentazioni, abbiamo intervistato uno degli ideatori del progetto, il Professor Marco Salvetti.

Prof. Salvetti, attualmente i pazienti affetti da sclerosi multipla vengono sottoposti a terapie con farmaci immunosoppressori e immunomodulanti che hanno lo scopo di controllare e ridurre le ricadute e quindi di rallentare la progressione della malattia  e della disabilità.
Quali sono le altre terapie sperimenterete?
Presso l'ospedale S.Andrea e in collaborazione con la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla avvierete la sperimentazione di nuove terapie?
 
Uno studio già in corso è la vaccinazione con BCG (antitubercolare) in pazienti all'esordio della malattia, per gli altri in programma dobbiamo attendere il parere del comitato etico.

Può spiegare il perchè di questa terapia, cosa hanno rilevato gli studi, cosa sperate di ottenere con la vaccinazione? 
La frequenza di nuovi casi di Sclerosi Multipla (così come di altre malattie autoimmunitarie ed allergiche) sembra essere in aumento nei paesi industrializzati.
Secondo una teoria, una delle cause potrebbe essere la diminuita esposizione ai microbi dovuta al miglioramento delle condizioni igieniche, all'uso a volte eccessivo di antibiotici.
Il nostro sistema immunitario si è evoluto per rispondere ai microbi e con i microbi: è quindi atteso che i microbi esercitino una azione anche regolatoria su di esso.
Se il contatto con i microbi viene a mancare può venir meno una parte di regolazione del sistema immunitario.
A supporto di questa ipotesi sta l'osservazione che, se animali da esperimento vengono allevati in un ambiente sterile, sviluppano autoimmunità (in particolare il diabete), più frequentemente se allevati in ambiente convenzionale.
Attraverso la vaccinazione con uno dei microbi più antichi ed importanti, il microbatterio della tubercolosi, vogliamo cercare di reinstaurare questo equilibrio.

Una persona malata come può accedere, se interessata, alle sperimentazioni?
Dopo l'estate sarà attivo un sito Internet sul quale vengono comunicati gli studi per i quali stiamo reclutando.
Per ora cerchiamo pazienti con Sclerosi Multipla esordita da non più di 6 mesi per il protocollo di vaccinazione con BCG.
Consiglio di tenere d'occhio il sito dell'AISM www.aism.it.

L'anno scorso è stata divulgata  la notizia che proprio a Roma nascerà un centro per gli studi sul cervello , European Brain Research Insitute, ideato e voluto dalla Prof.ssa Montalcini, il cui scopo è promuovere lo sviluppo di nuove tecniche applicate alle neuroscienze e si avvarrà di personale scientifico e finanziamenti della CE. Il vostro progetto si lega in qualche modo all'EBRI? 
Siamo in stretto contatto ed abbiamo diverse collaborazioni con Luca Battistini, ricercatore della S. Lucia, destinato a lavorare all'EBRI

Cosa ne pensa della Cannabis nel trattamento per la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson?
E' potenzialmente interessante per la terapia dell'ipertono. Aspettiamo i risultati dello studio inglese.

Sono 10 i progetti che il Centro si propone di portare avanti nell'arco di 5 anni: può spiegare un po' più nel dettaglio su cosa lavorerete?
Una quota del lavoro sarà sicuramente dedicata a terapie che hanno un razionale ma che non sono state provate perchè non interessanti dal punto di vista commerciale (il primo esempio è proprio la vaccinazione con BCG).
La scelta delle varie terapie avverrà il più possibile a ridosso dell'inizio di ciascuno studio in modo da garantirci la scelta più appropriata in base al livello di conoscenza scientifica del momento.

Quali sono le altre patologie neurologiche che rientreranno nella sperimentazione di nuove terapie?
Teoricamente tutte quelle per le quali ci siano buone idee.


[Fonte www.uniroma1.it]

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