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Sarà il 1°dicembre, Giornata Mondiale della lotta all'AIDS, al Green Point Stadium, il concerto in cui suoneranno stelle del pop internazionale e della musica etnica.
"Dai un minuto della tua vita all'AIDS" è lo slogan della Campagna di raccolta fondi per sostenere i malati di AIDS in Africa promossa dalla Fondazione di Nelson Mandela.
Il numero è 46664. Il numero di cella di Mandela  e il numero da contattare per aiutare questa causa: www.46664.com è, infatti, il sito della Fondazione attraverso cui si possono fare le donazioni.
Sì, perché l'Africa è il paese in cui più si muore per questa malattia.

E tra le aspre battaglie per permettere una più che giusta distribuzione ad ampio raggio dei medicinali, questa volta è la musica che prova a fare qualcosa: immancabile Bono degli U2, che sarà preceduto sul palco da cantanti come Anastacia, Peter Gabriel, Beyoncé, Queen, The Corrs, Youssou N'Dour, Zucchero e tanti altri.
Il concerto sarà trasmesso in diretta internet da MTV Online (in tutto il Mondo) e da diversi Provider per i diversi Stati: in Italia passerà su Tiscali.
Ma, aspettando il grande evento, dal sito della Fondazione Mandela, si potranno scaricare i quattro brani inediti della manifestazione: "Long walk to freedom" cantato da Bono, Dave Stewart e Youssou N'Dour, "People" eseguito da Sting e Jimmy Cliff, "Whole Life" scritto ed eseguito da Paul Mc Cartney con Dave Stewart, e "Amandla" cantato da Anastacia, Stewart e Queen.
E scaricarli non costa neanche tanto: neanche un euro, devoluti ovviamente alla lotta all'AIDS.

Ma se l'Africa è il paese più colpito da questo flagello, anche nella civile e moderna Italia del XXI secolo, il numero delle persone che muoiono per questa malattia resta sempre troppo alto.
Basta pensare che ogni anno, nel nostro Paese, si riscontrano 5000 nuove infezioni.
Proprio dall'Italia potrebbe venire la svolta che rovescerà questa tendenza.
Si spera.
E' stato dato il via, infatti, da pochi giorni, alla sperimentazione del vaccino sull'uomo.
Le prove cliniche cominceranno in tre Centri - il Policlinico universitario Umberto I e l'ospedale Spallanzani di Roma ed il San Raffaele di Milano - su 32 volontari sani e 56 infetti.
Le sperimentazioni saranno dirette e seguite dall'Equipe di Barbara Ensoli, gruppo che ha preparato il vaccino nel reparto Retrovirus del Laboratorio di virologia dell'Istituto Superiore della Sanità.
Il vaccino verrà iniettato come preventivo nei sani e con azione terapeutica nei sieropositivi. 
Ma perchè questo nuovo vaccino ha fatto nascere tante speranze?
È diverso da tutti gli altri: non va più, cioè, a colpire le proteine della membrana esterna del virus per evitarne la duplicazione, ma andrà a impedire o, comunque, a ritardare la moltiplicazione del virus, agendo sulla proteina che lo consente.
La fase iniziale della sperimentazione dovrà dimostrare che questa nuova sostanza è innocua sull'uomo, non ha effetti tossici e permette una risposta immunitaria completa.

A dir la verità, però, per come si presenta, la situazione non è delle più rosee.
Non solo perché i farmaci che si utilizzano oggi sono costosi e irraggiungibili per i Paesi del Terzo Mondo: secondo l'Unicef intere generazioni in Africa si troveranno "orfane dell'Aids".

E poi, il vaccino?
Ovviamente, per normali procedure di sperimentazione dovranno passare ancora degli anni prima che il vaccino possa essere commercializzato.
Già, commercializzato. Perché io non mi figuro di certo le grandi case farmaceutiche distribuire solo per carità e per gloria un medicinale costoso (perché lo è o perché lo fanno diventare tale, non ci è dato stabilire).
Se il vaccino verrà messo a punto, credo si dovrebbe imporre alle Case farmaceutiche di diffonderlo, se non gratis, almeno a costi bassi, non solo nei Paesi occidentali.
Dovrebbe succedere così, in un mondo perfetto, dove la ricerca fosse veramente al servizio della gente e non delle tasche di tutti quelli coinvolti.
Un mondo perfetto, dove si combatte non per ideali vuoti dai nomi altisonanti.
Ma in un mondo perfetto io non avrei preso per dieci anni un farmaco (per le allergie), ritirato in tutta fretta dalla Casa produttric,e che non ne ha spiegato il motivo.
E, in un mondo perfetto, si farebbero concerti anche per quelle malattie a cui noi non badiamo, come la semplice rosolia e che, a suon di morti nei Paesi sottosviluppati, possono benissimo competere con l'AIDS.

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www.46664.com

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