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Una politica comune sul futuro della formazione dei fisioterapisti, per la tutela dei cittadini e nell'interesse dello sviluppo culturale della professione.
È  questo l'obiettivo del protocollo d'intesa sottoscritto dall'Associazione italiana fisioterapisti e dall'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, che prevede, tra l'altro, come unico canale formativo quello universitario anche per i non vedenti.

Nell'intesa, siglata dal presidente Aifi Antonio Bortone e dal presidente dell'Uic Tommaso Daniele, l'Unione italiana ciechi accetta di chiedere la revoca del decreto ministeriale del 1998, che prorogando la formazione del massofisioterapista non vedente, aveva suscitato perplessità: la legge 502/92, infatti, aveva decretato la chiusura, dal primo gennaio 1996, di tutte le scuole del vecchio ordinamento.
L'Aifi si è a sua volta impegnata a ritirare l'ultimo ricorso presentato al Consiglio di Stato (tuttora pendente) contro l'equipollenza del massofisioterapista triennale precedente al 1996, dando così completa stabilità al quadro giuridico stabilito dal DM 27 luglio 2000 sui titoli equipollenti.
È stato inoltre convenuto che la figura di supporto del fisioterapista è l'operatore socio sanitari e che il fisioterapista, assieme alle altre professioni di area riabilitativa, e l'operatore socio sanitario garantiscono la completezza dell'intervento terapeutico e assistenziale in questo ambito.

Aifi e Uic si sono impegnate anche a sostenere una serie di posizioni in tutte le sedi istituzionali e nei pubblici incontri:

  • chiedere alle istituzioni interessate, nazionali e regionali, la riorganizzazione delle scuole per massaggiatori - massofisioterapisti, per ottenere la sostituzione della attuale figura del massaggiatore - massofisioterapista con una nuova figura professionale per ciechi ed ipovedenti, di natura né sanitaria né socio-sanitaria, con eccezione per le aree a preminente contenuto sociale, conseguibile al termine di un corso di studi quinquennale, comunque abilitante per l'accesso all'università, e in grado di operare nei centri benessere e in strutture analoghe;
  • concordare il percorso formativo e il relativo programma di studi della figura professionale di cui al precedente punto e, successivamente, verificare la possibilità di modificare la L. 403/71 perché comprenda la nuova figura professionale ai fini del collocamento obbligatorio;
  • chiedere la revoca del Decreto Ministeriale 10 luglio 1998.

INFO:

Associazione italiana fisioterapisti Aifi
Via Claterna, 18
00183 Roma
Telefono: 06 77201020      
Fax: 06 77077364
E-mail: info@aifi.net

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - onlus
via Borgognona, 38
00187 Roma
Tel 06.69.98.81
Fax 06.67.86.815 
numero verde 800 682682

Sulla fisioterapia vedi anche:
FISIOTERAPISTI IN LOTTA, IN GIOCO LA QUALITA’

GIORNATA MONDIALE DELLA RIABILITAZIONE, I RISULTATI


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