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E' giovane l'équipe che dall'Università di Trieste darà il suo contributo agli studi sul cervello.
Giovane non solo perché è stata costituita di recente, ma anche perché il gruppo di lavoro è composto da sei laureandi.
Nonostante la giovane età, però, questo staff vanta già una notevole esperienza nella ricerca, e in particolare nello studio sul trapianto di cellule staminali neuronali in ratti e topi.
E tutto il suo bagaglio di conoscenze maturate servirà a raggiungere un nuovo obiettivo, di cui sarà beneficiario l'uomo: generare e studiare sperimentalmente le staminali per curare i danni dell'Alzheimer e delle altre malattie degenerative.

L'équipe rientra nelle attività del Centro Interdipartimentale per le neuroscienze "BRAIN" dell'università triestina.
Un nome, quello del centro, dietro al cui significato inglese di "cervello" si nasconde una sigla: BRAIN infatti sta anche per Basic Research And Integrative Neuroscience. Ovvero: ricerca di base ed applicata, con la neurologia come campo d'indagine.

Il lavoro dello staff consiste nel capire le reazioni di un sistema cerebrale a una possibile disfunzione, soprattutto se questa si manifesta come una perdita di memoria.
Da qui l'importanza dello studio per curare l'Alzheimer: si cercherà infatti di capire come l'impianto di nuove staminali sia in grado di riparare le regioni cellulari danneggiate dalla malattia.

"Sappiamo già che le cellule attecchiscono e si sviluppano", dice Giampiero Leanza, direttore del laboratorio, "ora si tratta di capire quali siano i loro reali effetti sul sistema cerebrale".

Alla giovane équipe spetterà trovare la risposta.

BRAIN

Università di Trieste

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[Roberto Bonaldi]

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