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Sull'onda dell'innovazione intrapresa dalla fotografia, che sempre più si affida alle immagini in file anziché su pellicola, in campo ospedaliero le radiografie si stanno convertendo al digitale.
Via le lastre, dunque, sostituite da immagini fatte di pixel, visibili e analizzabili al computer.
L'ultima struttura ospedaliera, a livello nazionale, ad aver adottato la nuova tecnologia è la Casa di cura "Madonna della Salute" di porto Viro (RO).

Dal punto di vista tecnico, la nuova apparecchiatura è molto simile a quelle precedenti, solo che, invece del portacassette con la pellicola, ha un sensore in grado di rilevare l'immagine e mandarla direttamente sul monitor.
Le differenze maggiori sono dal punto di vista dei risultati: la diagnostica per immagini digitale ha una risoluzione di contrasto più alta delle tradizionali lastre, ed inoltre consente l'elaborazione delle immagini tramite il computer.
Senza dimenticare che il formato digitale permette il trasferimento telematico, e quindi più rapido, delle radiografie dall'Ospedale allo studio dello specialista a cui si è chiesto un consulto.

La diagnostica per immagini digitale è vantaggiosa anche dal punto di vista dell'impatto ambientale: non sono più necessari, infatti, i reagenti e le sostanze chimiche generalmente impiegati per sviluppare le pellicole.

E poi i pazienti: la nuova tecnologia non solo dà loro esiti più veloci e precisi, ma li espone anche ad una quota inferiore di radiazioni, pari al 40% in meno rispetto alla procedura tradizionale.

Ulss 19 Adria (RO)

[Roberto Bonaldi]

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