Menu

Tipografia

Una delibera che riordina la rete delle attività di riabilitazione, fissandone un tetto massimo per i soggetti accreditati, costringendo i disabili e le loro famiglie ad un onere economico insostenibile, proiettato su tempi mediamente molto lunghi.

Sono le conseguenze della nuova normativa sui servizi di riabilitazione emanata dalla Regione Lombardia nel dicembre del 2004 che, con le tariffe fissate lo scorso 16 febbraio, porterà, nel tempo massimo dei tre anni previsti dalla normativa stessa per i soggetti adulti gravi, già ospiti dei centri di riabilitazione, ad escluderli, una volta per tutte, dagli interventi di riabilitazione.

"Per questi casi
- ci spiega Vittorio Coralini, Direttore Generale di Isf (Fondazione Istituto Sacra Famiglia) - sono stati infatti definiti interventi di durata limitata, del tutto incompatibili con la gravità delle loro condizioni: viene di fatto a cessare la completa copertura sanitaria nei ricoveri a degenza piena e diurna, fin qui prevista".
In realtà questa normativa è solo l'ultima tappa di un percorso iniziato nel 2003, da quando cioè la Regione Lombardia ha operato una profonda modifica, sia sul piano normativo che organizzativo, della rete dei servizi alle persone anziane e disabili.
Nell'aprile di quell'anno una delibera ha introdotto ben 8 classi di valutazione e classificazione del "grado di fragilità" degli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, indicando quindi le prestazioni che andavano erogate. Subito dopo è stata ridefinita anche la rete dei servizi per le persone disabili, che richiedono interventi integrati, cioè di carattere sanitario e sociale: venne chiamata scheda SIDI e distingueva 5 classi di bisogno-patologie.

Successivamente, nel maggio 2003, sono stati stabiliti i criteri e le modalità di erogazione dei servizi socio-sanitari che i diversi gestori (fondazioni, associazioni, cooperative...) possono effettuare a domicilio, presso quegli utenti che ricevono dall'ASL di residenza un "voucher" spendibile per interventi di infermieristica, fisioterapia, medicina specialistica, assistenza e cura personale.
In tempi più recenti, nel luglio 2004, sono state ridisegnate le caratteristiche dei centri diurni integrati e delle comunità alloggio per disabili, mentre nel dicembre - come detto prima - è stato normato ex-novo il settore della riabilitazione.

In questa nuova normativa è il caso di sottolineare almeno un aspetto positivo: "I bisogni di cura e assistenza - spiega Coralini - non sono tutti uguali e per questo gli organi tecnici della Regione hanno compiuto una lettura differenziata delle autonomia, modificando quel sistema a sole 2 categorie precedentemente utilizzato per definire l'universo degli anziani e dei disabili".
"Ma il problema è un altro: la permanenza in servizi a completo carico del fondo sanitario deve essere subordinata a durate brevi e sottoposta a verifiche periodiche. Questo significa che lo stesso utente o i suoi familiari sono costretti a concorrere al pagamento delle spese relative alla quota alberghiera e, in genere, alle spese di degenza".

Un allarme che è già avvertito dai disabili lombardi. una nostra utente, Rita B., ci scrive infatti: "Sono una donna di 50 anni, poliomelitica. Nel corso del tempo ho subito 23 interventi sia agli arti inferiori che alla schiena, e da 23 anni seguo una terapia di riabilitazione che mi consente di mantenere un livello essenziale di mobilità. Due volte la settimana mi reco in ambulatorio per la seduta riabilitativa, senza la quale la mia possibilità di movimento sarebbe sicuramente compromessa. Con la delibera del dicembre 2004 avrei diritto ad un massimo di 60 terapie, cioè circa sei mesi e mezzo di assistenza. E poi? E tutte le persone invalide come me? Ci dovremo rassegnare a regredire, rinchiuderci in casa, e poi a letto... e poi... che cosa?".
Una prospettiva angosciante, che coinvolge tutte le persone disabili di questa Regione.

Vai allo speciale Centri di Cura

Vai allo speciale Sindrome Post Polio

LA RIABILITAZIONE: PROBLEMATICHE E OPPORTUNITA' DELL'ATTIVITA' AMBULATORIALE

RIABILITAZIONE: FINANZIATO IN VENETO UN PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE ORGANIZZATIVA

UNA NUOVA RISORSA PER LA RIABILITAZIONE

LA CARTA DEI SERVIZI SANITARI DIVENTA MULTIMEDIALE

[Francesca Lorandi]

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy