Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di mortalità e disabilità in tutti i Paesi del mondo.
Oggi le malattie cardiovascolari sono la causa di morte più frequente per gli uomini al di sotto dei 65 anni detà e la seconda più frequente per le donne e si ritiene che esse resteranno la principale causa di morte nei prossimi 15 anni a causa della rapida crescita della loro incidenza nei Paesi in via di sviluppo e nellEuropa orientale e dellaumento di obesità e diabete nel mondo industrializzato.
Grazie ad uno studio delle alterazioni dei geni dellemostasi, responsabili dellattività di coagulazione, da oggi è più facile individuare i soggetti a rischio di infarto del miocardio. La nuova ricerca, pubblicata dalla prestigiosa rivista PLoS ONE, è stata condotta nellambito del più ampio progetto Verona Heart Study, cui lequipe guidata dal professor Roberto Corrocher lavora da 12 anni. Uno studio osservazionale e prospettico su un campione allargato di popolazione che, grazie al finanziamento del MIUR, della Regione Veneto e della Fondazione Cariverona, si propone di ricercare nuovi fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, in particolare studiando le interazioni tra fattori ambientali e corredo genetico individuale.
Sono 2200 i pazienti ad oggi coinvolti in questo studio osservazionale che li ha sottoposti ad analisi coronarografica e seguiti in modo prospettico per la stima di eventi di mortalità e di nuove insorgenze cardiovascolari, monitorati a distanza.
Lo studio VHS ha permesso la raccolta di una grande quantità di dati (fenotipici e genotipici), che ha portato alla creazione di una banca di campioni biologici, tuttora utilizzata in varie collaborazioni internazionali multicentriche volte allo studio genetico dei determinanti della malattia atero-trombotica.
Lanalisi dei dati raccolti è stata oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche ed è tuttora fonte in parte inesplorata di dati scientifici relativi alla malattia coronaria ed alla sua complicanza trombotica, linfarto del miocardio.
Lo studio interessa persone che o presentano una evidente predisposizione alla malattia cardiovascolare o sono state sottoposte ad uno studio coronarografico. I pazienti coronaropatici vengono seguiti nel tempo mediante visite di controllo, attraverso colloqui telefonici o da visite ambulatoriali, in cui si potrebbe richiedere la disponibilità per ulteriori prelievi di sangue.
Ecco gli obiettivi dello studio Verona Heart Study
- Analisi della prevalenza di varianti polimorfiche presenti su geni candidati;
- Valutare la correlazione tra fattori genetici ed ambientali-alimentari nel determinare il rischio di malattia cardiovascolari (eco-genetica);
- Individuazione di potenziali nuovi geni candidati associati a rischio di sviluppare malattia cardiovascolare;
- Rapportare i polimorfismi genici studiati alle rispettive proteine trascritte (proteomica in relazione alla genetica) oltre a possibili interazioni gene-gene nel determinismo del rischio di malattia;
- Studio prospettico dei pazienti coronaropatici per valutare a distanza levenienza di complicanze quali linfarto o re-stenosi di by-pass e comunque la progressione della malattia arteriosclerotica in relazione a determinanti acquisiti (compresi fattori metabolici, nutrizionali, infettivi, malattie neoplastiche) e a polimorfismi genici favorevoli o svantaggiosi, intesi singolarmente o come profilo multilocus.
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