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Pochi minuti possono salvare una vita, specie in casi di emergenza o di pazienti traumatizzati. E questi pochi, decisivi minuti, possono essere sia quelli precedenti che quelli successivi ad un intervento chirurgico. All'Exposanità di Bologna è stato presentata una nuova unità chirurgica, chiamata AWIGS (Advanced Workplac for Image Guided Surgery), un apparecchio che permette contemporaneamente diagnosi, operazione e controllo da parte dei medici: tutto ciò senza necessità di spostare il paziente.

Il sistema, prodotto in provincia di Varese, è composto da una barella di nuova concezione, con piano d'appoggio in fibra di carbonio totalmente radiotrasparente e compatibile con il tavolo operatorio e il lettino per la TAC. Questo moderno sistema di trasporto nasce dalla necessità di evitare il continuo susseguirsi di passaggi che avvengono fuori e dentro la sala operatoria.

La barella è stata concepita in modo che i pazienti possano essere radiografati direttamente su di essa.

E poi il tavolo operatorio di nuova concezione, con due colonne per dare maggiore stabilità. Questo tavolo è equipaggiato per tutte le specializzazioni chirurgiche, e dispone di un piano a tre sezioni. Le due colonne si muovono sotto il piano e scorrono su un sistema di rotaie. Tra l'altro, grazie ai sofisticati software utilizzati, la scannerizzazione del corpo, senza interruzioni, dura soltanto pochi minuti e con il controllo automatico sull'anatomia del paziente la dose di radiazioni può essere ridotta fino al 20%.

A Exposanità hanno illustrato l'apparecchio, oltre ai dirigenti della casa produttrice, anche l'ingegner Mario Lugli, responsabile dell'ingegneria clinica dell'ospedale "Policlinico" di Modena, Daniele Giovanardi, responsabile del dipartimento di emergenza del "Policlinico" di Modena, l'ingegner Michele Paradiso, dirigente dell'area tecnica dell'Ospedale "Policlinico Consorziale" di Bari, ed il professor Wilhelm Eisner, primario della "Clinica Universitaria" di Neurochirurgia dell'Ospedale di Innsbruck. Il Tirolo, con 700.000 abitanti, ha 35.000 traumatizzati all'anno, di cui 600 arrivano all'ospedale in condizioni gravi. Grazie ai 4 elicotteri a disposizione il trasporto è assicurato in tutti i casi in meno di un'ora dal momento dell'incidente, ma fondamentale è la possibilità di avere un collegamento diretto, senza necessità di trasporto, tra l'unità di emergenza, il pronto soccorso e la sala operatoria. Senza trasporti, infatti, si riuducono i rischi per il paziente, si riducono i tempi, si assicura una maggiore qualità, si evitano alcune complicazioni e si agevola la parte burocratica, oltre a migliorare il rapporto umano tra medico e paziente.

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