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Logo Università    di PerugiaSecondo stime internazionali una persona disabile su tre abbandona l'ausilio che gli è stato fornito

Il progetto MAP, finanziato dall'ufficio Sanità della Regione Umbria nel 2009 (DGR n. 1318 del 28/09/2009 e Determinazione Dirigenziale n. 1494 del 24/02/2010), è stato coordinato Prof. Stefano Federici dell'Università degli studi di Perugia e dal suo team, con lo scopo di rilevare le cause che portano le persone con disabilità a non utilizzare le tecnologie (ausili) che gli sono stati erogati dalle proprie ASL di riferimento.

Questa tipologia di studi, sull'abbandono e non uso delle tecnologie per la riabilitazione o per l'assistenza, è utilizzata da diversi anni a livello internazionale. Gli esperti indicano che, in generale una persona disabile su tre abbandona l'ausilio che gli è stato fornito (circa il 33%), sia in nazioni con un servizio sanitario privato che in nazioni con servizi sanitari pubblici.

In Italia non esistono stime regionali o nazionali riguardo questa problematica che ha un importante impatto nei budget di spesa del servizio sanitario se consideriamo che globalmente la spesa integrativa e protesica del Servizio Sanitario Nazionale Italiano nel 2009 è stata pari a circa 1,846 miliardi con una spesa media per regione di circa 92 milioni di euro. Questo significa che, con una percentuale di abbandono del 33%, le regioni italiane hanno una dispersione media di risorse economiche, in ausili non utilizzati, pari a circa a 31 milioni di euro.

L'Umbria investe in ausili, secondo le stime del Servizio Sanitario Nazionale, 40,537 milioni di Euro (considerando solamente la spesa intergrativa-protesica), il che significherebbe una dispersione di circa 13,4 milioni di euro all'anno.

Nonostante siano stati inviate a partecipare tutte le ASL e i distretti della Regione, al progetto MAP hanno partecipato solo tre delle quattro ASL della Regione Umbria, ma non tutti i loro distretti: la ASL 1 (Distretto dell'Alto Tevere e dell'Alto Chiascio) la ASL 2 (Centro Ospedaliero di Riabilitazione Intensiva - CORI) e la ASL 3 (Reparto di Neuroriabilitazione dell'ospedale di Foglino). In totale sono stati contattati circa 800 utenti (con un tasso di risposta del 24% circa) che avevano ricevuto ausili dalla propria ASL negli ultimi tre anni.

Il team del progetto MAP ha indagato quattro principali ausili: protesi acustiche, montascale, carrozzine, sollevatori.
La raccolta dei dati è stata effettuata attraverso un'intervista telefonica in cui gli utenti rispondevano a domande tratte da questionari validati a livello internazionale e già utilizzati per studi simili sia in paesi europei che extra-europei. Lo sforzo del Team di ricerca è stato quello di unire in un'unica intervista diversi strumenti di misura che permettessero di raccogliere più aspetti del problema: la percezione/giudizio degli utenti sul processo di assegnazione e sul servizio erogato dalle ASL, la soddisfazione dell'utente rispetto alla tecnologia erogata, fino alle motivazioni dell'abbandono.

I dati del progetto MAP fin'ora raccolti riguardano ausili come protesi acustiche e montascale. I risultati indicano che in Umbria esiste una percentuale di abbandono degli ausili erogati dalle ASL pari al 25%, indicando un valore percentuale di abbandono più basso rispetto alle stime internazionali.

Circa il 71% degli utenti intervistati danno un ottimo giudizio rispetto al lavoro svolto dalle ASL, sebbene lamentino tempi lunghi di attesa per la consegna dell'ausilio e la complessità delle pratiche burocratiche a cui sono sottoposti per l'ottenimento dell'ausilio. Infatti nel 30,8% dei casi gli utenti hanno dichiarato che non è stato facile ottenere l'ausilio o il contributo per acquistarlo. In generale gli utenti hanno indicato punteggi di soddisfazione del servizio più elevati per quanto riguarda i montascale che per le protesi acustiche. Ciò è spiegabile anche dal fatto che per quanto riguarda le protesi acustiche, spesso l'ausilio indicato dal nomenclatore nazionale non incontra le necessità dell'utenza, per cui gli utenti richiedono un contributo parziale per l'acquisto presso aziende private dell'ausilio. Tale richiesta di contributo spesso determina ritardi nell'acquisizione della tecnologia che si traduce così in una bassa soddisfazione dell'utenza.

Diverse criticità sono state sottolineate dagli utenti rispetto a problemi di durata e resistenza all'usura delle tecnologie erogate e rispetto all'assistenza delle ASL dopo l'erogazione. Tali problematiche probabilmente sono dovute al fatto che raramente e solo per alcune disabilità specifiche il sistema Sanitario dell'Umbria prevede un'analisi dell'uso nella vita quotidiana della tecnologia ed una valutazione della soddisfazione degli utenti dopo l'erogazione della tecnologia.

Gli utenti hanno dichiarato che alcune delle ragioni dell'insoddisfazione nell'utilizzo dell'ausilio che li hanno portati all'abbandono sono strettamente connesse con: 1) Un basso livello di personalizzazione dell'ausilio; 2) Problemi di sicurezza nell'utilizzo della tecnologia; 3) Problemi legati al comfort; 4) L'assenza di un'assistenza ASL post erogazione.

In particolare le ragioni di abbandono sono connesse a problematiche sia legate all'ausilio che al processo di assegnazione. Per esempio, in alcuni casi gli ausili sono stati abbandonati perché, essendo difficili da far funzionare, richiedevano uno sforzo per l'utilizzo che provocava stress, oppure perché non permettevano all'utente di avere prestazioni fisiche migliori rispetto al non utilizzo dell'ausilio. In altri casi l'utilizzo creava problemi nel contesto famigliare e sociale dell'utente, generando barriere sociali dovute alla cattiva funzionalità dell'ausilio e appesantendo il carico di lavoro di quanti si prendono cura dell'utente.
Queste ed altre motivazioni sono state individuate dal progetto MAP come le più rilevanti per l'abbandono da parte dell'utente.

Sebbene l'Umbria si sia dimostrata una regione con un virtuoso sistema di erogazione, in cui la dispersione economica è più bassa (25%) se confrontata con le stime internazionali (33%), tale dispersione può essere ulteriormente abbassata affrontando le problematiche individuate dal progetto MAP. Infatti, attraverso una ridefinizione dei processi di assegnazione della Regione, che sia in grado di integrare tutte le buone pratiche sviluppate nel territorio in maniera autonoma dalle ASL della regione, sarebbe possibile ottimizzare i processi di assegnazione anticipando le problematiche evidenziate dagli utenti.
Tale processo di unificazione passa necessariamente per un processo comparativo dei modelli di assegnazione attualmente in uso al fine di abbattere ulteriormente la dispersione economica dovuta all'abbandono degli ausili erogati.

Il progetto MAP si concluderà entro questo mese di marzo cercando di offrire un contributo importante alla diminuzione della dispersione delle risorse economiche della Sanità Umbra ed offrendo un riferimento e un modello di analisi a tutte quelle regioni d'Italia che vorranno effettuare nel proprio territorio un'analisi del processo di assegnazione e di stima delle percentuali di abbandono degli ausili tecnologici. I risultati saranno disponibili on line sul sito http://www.cognitivelab.it


Dott. Simone Borsci
Assegnista di ricerca nel Team del Progetto MAP
 

INFO:

http://www.cognitivelab.it


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