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Legge di stabilità 2011 e politiche sociali

legge
Il 5 per 1000

La Legge 296/2006 (art. 1, comma 1234) ha previsto la possibilità per il contribuente di versare il 5 per mille dell’imposta dovuta all’erario a sostegno di alcune associazioni no profit, ma anche di enti della ricerca scientifica e dell’università e di enti della ricerca sanitaria. Successivamente l’opportunità è stata estesa anche alle associazioni di promozione sportiva. Va quindi ridimensionata la diffusa convinzione che il 5 per mille finisca solo al volontariato €˜puro‑¬.

Anzi, è in larga misura destinato ad altri soggetti, la cui attività nessuno discute, ma che poco hanno a che fare con il volontariato come comunemente lo si intende.

Prendiamo l’ultimo anno utile di distribuzione del 5 per mille e cioè il 2008.
- Destinazioni al volontariato: 265.854.389 euro da dividere fra 25.596 organizzazioni ammesse. Media: 10.386 euro.
- Destinazioni alla ricerca scientifica: 63.079.618 euro, da dividere fra 333 enti ammessi. Media: 189.428 euro.
- Destinazioni alla ricerca sanitaria: 65.935.828 euro, da dividere fra 90 enti ammessi. Media: 732.620 euro.

Venendo ai €˜tagli‑¬ introdotti dalla Legge di Stabilità , bisogna premettere un altro aspetto. Secondo la convinzione comune, quel meccanismo riserva l’intero 5 per mille delle imposte dovute allo Stato ad associazioni no profit (autorizzate dall’Agenzia delle Entrate). Non è così. In realtà il Legislatore ha posto un limite a questo trasferimento: 400 milioni di euro l’anno come ultimo limite. Questo significa che non è vero che l’intero 5 per mille delle imposte va al no profit. Quindi la volontà dei contribuenti è solo in parte rispettata. Da quest’anno il Legislatore ha abbassato ulteriormente il limite di 400 milioni a 100 milioni, con l’evidente conseguenza che le destinazioni €˜attese‑¬ saranno proporzionalmente ridimensionate di almeno un quarto.

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