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Elezioni regionali Veneto 2015

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Nuovi LEA e assistenza protesica, le posizioni del candidato Luca Zaia (Lega Nord)
In occasione delle prossime elezioni regionali in Veneto,disabili.com ha rivolto ai candidati alcune domande per conoscere la loro posizione e gli impegni in merito al tema Nuovi LEA e assistenza protesica.
Queste le risposte del candidato alla Regione Veneto, Luca Zaia (Lega Nord):


D. E' aperta la prospettiva di approvazione a breve dei nuovi Lea e assistenza protesica, ma resta sullo sfondo la spada di Damocle dei tagli alla sanità. Quale impegno si assume rispetto alle esigenze di cura dei cittadini del Veneto?

R. Il Governo ha in questi giorni annunciato di aver trovato un tesoretto di un miliardo e mezzo, probabilmente da utilizzare in campagna elettorale. In compenso intende imporre alle Regioni tagli alla sanità pari a 2,4 miliardi, addirittura entro il 2015. Luca Zaia come Presidente della Regione del Veneto non metterà mai la sua firma su un accordo in tal senso tra Regioni e Stato. I cittadini di una Regione con i conti sanitari in attivo come il Veneto non dovranno perdere un solo euro. Se davvero vogliono realizzare risparmi, applichino subito in tutta Italia i costi standard grazie ai quali il Veneto riesce ancora a tenere i conti in attivo e per i quali il Governo ci ha formalmente indicato come Regione benchmark.

La nostra regione ha già provveduto al Piano Sociosanitario con la riorganizzazione ospedaliera; qui il controllo della spesa farmaceutica ha un'attenzione quotidiana all'appropriatezza delle prescrizioni; il tasso di ospedalizzazione in Veneto è calato mediamente a 7 giorni contro i 30 di altre Regioni. Su questa base, e per quanto riguarda LEA e assistenza protesica, il mio impegno è di garantire la continuità e ogni possibile miglioramento dei livelli di assistenza che finora in questa regione abbiamo garantito ai cittadini, mettendo sempre al centro la persona.


D. Per l'assistenza protesica, nelle bozze degli elenchi, verrebbero cancellate prestazioni che sono indispensabili per particolari patologie.  Se tale scelta venisse confermata, lei al governo della Regione Veneto si impegna a garantire prestazioni extra LEA per rispondere alle esigenze reali delle persone?

R. Il Veneto ha garantito ai cittadini le prestazioni extra LEA anche nella situazione di incertezza derivante dai tagli a livello nazionale, essendo difficile capire su quante risorse può fare affidamento la sanità regionale. Nel solco della tradizione veneta di integrazione dei servizi socio assistenziali con quelli sanitari, siamo sempre riusciti a garantire una elevata qualità di vita ai cittadini del Veneto nel rispetto delle disponibilità economiche, puntando anche all'uniformità degli interventi nel territorio regionale.
Continueremo a farlo, qualora servisse rimodulando i finanziamenti dedicati ai LEA aggiuntivi regionali. Continueremo ad assicurare, ad esempio, gli interventi nell'ambito della domiciliarità per persone disabili (aiuto personale, progetti di autonomia personale, vita indipendente). Il mio impegno sarà sempre teso a rispondere alle esigenze reali delle persone. L'appartenenza delle prestazioni ai LEA o ai LEA aggiuntivi regionali va stabilita in base alla specifica situazione di bisogno e individuando al contempo lo strumento capace di venire incontro ai bisogni dell'assistito, a prescindere dalle modalità di erogazione (contributo di natura economica o erogazione diretta di servizi).


D. Con riferimento agli ausili tecnici, molti utenti temono che, con una visione sempre più orientata alla standardizzazione, si stravolga nei fatti l'obiettivo di offrire alla persona disabile soluzioni e strumenti personalizzati.  Ma la personalizzazione è elemento necessario per avere uno strumento realmente rispondente in un'ottica di efficienza ed efficacia della cura. A quali misure si impegna per garantire ai cittadini disabili ausili appropriati, utili a migliorare le condizioni di vita e l'integrazione nella società?

R. Credo non vi sia dubbio sul fatto che la personalizzazione è sempre la risposta migliore in termini di efficacia della cura e per migliorare la qualità della vita. Ma occorre garantire l'appropriatezza e, al contempo, controllare il costo della spesa. La razionalizzazione della spesa, in ogni caso, deve discendere dalla considerazione dei costi diretti della soluzione scelta, dell'ausilio e anche di quelli indiretti, sul piano economico e sociale. Le scelte di standardizzazione, poi, devono essere mirate a eliminare gli sprechi e ampliare la capacità di risposta dei servizi. Tra l'altro nel Veneto, da tempo, si utilizza un attendibile strumento (SVaMDi) per la valutazione multidimensionale e la presa in carico della persona adulta con disabilità in una prospettiva di sostenibilità del sistema. Sarà mio preciso impegno l'aggiornamento di tale strumento di valutazione, puntando a integrare appieno l'ausilio tra i fattori di valutazione.

D. Nell'erogazione delle prestazioni di assistenza protesica, sono più che mai necessarie azioni di razionalizzazione, di innovazione e sperimentazione. L'argomento riguarda diversi soggetti interessati: dalle persone con disabilità, alle aziende, alle strutture sanitarie, agli operatori del comparto. Per definire e realizzare le relative politiche nel Veneto, il confronto con le parti interessate è quindi auspicabile. Come si pone rispetto alla proposta di istituire un tavolo permanente regionale sull'assistenza protesica?

R. Le sinergie tra pubblico e privato, che nella tradizione del Veneto hanno prodotto ricchezza economica e sociale, vanno rafforzate. Io su questo mi sento assolutamente impegnato. Sono anche convinto che il coinvolgimento dei diversi attori interessati sia indispensabile, per una razionalizzazione vera e per sviluppare i necessari percorsi di innovazione. Un tavolo di lavoro pubblico privato sull'assistenza protesica, in tal senso, è uno strumento che va senz'altro attivato. Su questo, nel Veneto abbiamo già fatto qualche passo interessante: mi impegno però a fare di più per rendere operativo il tavolo.

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