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Speciale ELEZIONI POLITICHE 2013 - VOTO DISABILI

voto disabili

ELEZIONI POLITICHE 2013 - PROGRAMMI
SCELTA CIVICA

Scelta Civica Simbolo

Alle Elezioni Politiche 2013 che si svolgeranno nei giorni 24 e 25 febbraio 2013 insieme alle elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise, tra le liste candidate troviamo Scelta Civica.
Abbiamo letto il programma della lista Scelta Civica di cui riportiamo parti dei capitoli 2 €˜la strada per la crescita‑¬ e 3 €˜Costruire una economia sociale di mercato, dinamica e moderna‑¬.

Nel capitolo 2 alla voce €˜L’Italia della bellezza, dell’arte e del turismo‑¬ leggiamo:

Musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche devono essere accessibili ai cittadini e ai turisti in modo più agevole e la qualità dell’offerta deve migliorare, anche sperimentando forme di sinergia e collaborazione tra il privato sociale e le istituzioni statali.

Nel capitolo 3 alla voce €˜Le donne nella società e nell’economia italiana‑¬ leggiamo:

(‑¬¦) Le quote rose, introdotte in questa legislatura, sono una misura necessaria ma da sola non sufficiente. La parità effettiva ha bisogno anche di convincenti politiche per la non discriminazione. E servono robuste politiche di conciliazione famiglia-lavoro estese a un numero crescente di imprese e istituzioni ed un ampliamento del congedo di paternità . Se la maternità viene facilitata e occuparsi della cura e dell’educazione dei figli non è una corsa ad ostacoli, è più facile per le donne entrare o restare nel mercato del lavoro.

Sempre nel capito 3 alla voce €˜Un Welfare per il nostro tempo. La persona è il primo capitale da proteggere‑¬ leggiamo:

L’Europa e la sua agenda di disciplina delle finanze pubbliche e riforme strutturali sono nemiche del welfare? No.
(‑¬¦) Di per sé l’Europa non limita i modi in cui si possono perseguire fini sociali e di equità , ma impedisce di finanziarli con una illimitata creazione di debito. E ci impone di capire che il modello che abbiamo costruito si sta incrinando sotto il peso del cambiamento demografico e della sempre più difficile sostenibilità finanziaria.

Abbiamo due alternative. O cercare di conservare il welfare state com’è, rassegnandoci a tagli e riduzioni di servizi per far fronte ad una spesa sempre crescente. O provare a rendere il sistema più razionale e aperto all’innovazione. Nel settore dell’assistenza sanitaria bisogna garantire il diritto alla tutela della salute in un nuovo contesto, organizzando il sistema sanitario secondo i principi di appropriatezza delle cure, costo/efficacia, riduzione al massimo degli sprechi, gestione manageriale basata su una valutazione trasparente dei risulta

(‑¬¦) Bisogna sempre più potenziare l’assistenza domiciliare dei parzialmente sufficienti e dei non autosufficienti, una soluzione che permette di coniugare risparmi di spesa e una migliore condizione del paziente. E dare attuazione alla riforma dell’ISEE per rendere più obiettivo e trasparente l’accesso alle prestazioni agevolate di oltre 20 milioni di italiani, con una par)colare attenzione alle famiglie numerose e per quelle con figli molto piccoli. Senza dimenticare che la sanità e la sicurezza sociale sono la più grande industria di servizi del Paese. Promuoverla significa anche sostenere la crescita e l’innovazione.

Bisogna riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato, un mondo vastissimo che spesso incontriamo senza neppure riconoscerlo e che svolge funzioni preziose non solo nel campo dell’assistenza, ma anche dell’educazione, nella formazione degli adulti, nello stimolo culturale. In Italia è cresciuto in questi anni un modello di impresa sociale molto avanzato e che anche in Europa è guardato con interesse.

Nella sezione €˜Nuove e vecchie povertà nella recessione‑¬ leggiamo:
 
(‑¬¦) Anche i servizi sociali territoriali, che hanno sofferto nella stretta della finanza pubblica, devono essere riconosciuti) nella loro importanza fondamentale, trovando una soluzione di finanziamento strutturale e di lungo periodo. Infine, bisogna giocare la partita di un vero e proprio piano per l’autosufficienza.

Nella sezione €˜La famiglia in una società che cambia‑¬ leggiamo:

(‑¬¦) Occorre pertanto portare la famiglia al centro delle politiche di sviluppo, della fiscalità e di welfare. Politiche per la famiglia molto avanzate, come accade negli altri Paesi europei, servono anche a contrastare il calo demografico, che è uno dei fattori di impoverimento delle società . L’Italia deve tornare ad avere fiducia nel futuro e a fare bambini. Va incoraggiata la più ampia creazione di asili nido, l’adozione di incentivi fiscali e contributivi a sostegno della natalità e per le famiglie numerose, va favorito l’accesso alla casa. I congedi parentali devono essere più articolati ed estesi. In una società che in virtù dell’allungamento della vita media dovrà necessariamente fare i conti con un crescente numero di anziani, vanno promosse reti capillari ed efficienti di assistenza a domicilio dei parzialmente sufficienti e dei non autosufficienti, meno onerose per lo Stato e più a dimensione umana per l’assistito.

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Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del Ministero dell’Interno 

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