Menu

Tipografia
la legge è uguale per tuttiLa scelta: pagare le rette degli ospizi piuttosto che aiutare le famiglie

Diamo nuovamente spazio alla questione di come viene gestito il fondo per la non autosufficienza dalla Regione Umbria. Qualche tempo fa un nostro navigatore ci segnalava come una legge regionale l'avesse abolito, oggi un'altra nostra lettrice ci racconta come, una volta reso operativo il fondo, le cifre elargite siano molto inferiori a quelle promesse.

La Regione dell'Umbria  (incredibile ma vero) ha cominciato a render operativo il fondo regionale per la non autosufficienza . Dopo anni di riunioni, convegni, incontri, tavoli di concertazione, seminari e manifestazioni con associazioni di categoria la montagna ha partorito il topolino. 
Quattro centesimi di stanziamenti, nulla a che vedere con le cifre indicate da Damiano Stufara, Assessore alle politiche sociali, bene che vada meno di 4 milioni di euro per il 2010 (a detta di un navigato funzionario dell'Assessorato alla sanità ) contro i 114 milioni in 3 o 4 anni (a seconda dei comunicati stampa) indicati dal giovane Assessore.
Il giochino è presto fatto: per gonfiare ad arte le cifre, si sono ricompresi nel fondo regionale per la non autosufficienza anche i soldi dell'ADI. Avete presente quando vi operano in day surgery poi vi mandano a casa dopo un giorno? L'infermiere che viene a medicarvi o togliere i punti al vostro domicilio svolge un servizio erogato in regime di assistenza domiciliare integrata, ADI appunto.
Cosa centra con i servizi  ed i contributi economici da erogare ai disabili, agli anziani non autosufficienti e ai loro congiunti che se ne prendono cura?

In gran parte la partita della non autosufficienza si gioca in capitoli di spesa con cifre ben più consistenti e a noi sconosciute, poiché nulla deve andare alle famiglie che ospitano i poveri anziani malati.
In alcuni casi le Regioni e gli Enti Locali pagano per le rette dei disabili ospitati nelle residenze fino a 9000, ripeto 9000 euro al mese! Quello che sta accadendo in Umbria e Toscana è assolutamente vergognoso.
Mentre le famiglie con persone non autosufficienti affrontano quotidianamente difficoltà e privazioni, i dirigenti di alcune delle cooperative che gestiscono le varie forme di residenzialità vanno in giro con auto di lusso.
I lavoratori d elle cooperative paradossalmente ricevono stipendi da fame! 700-800 euro al mese.
Se le famiglie, come accade in tutta Italia, ricevono gli assegni di cura, possono loro in autonomia avvalersi dell'aiuto di un collaboratore.
La Giunta regionale dell'Umbria governata dal centro sinistra ha eliminato l'assegno di cura in uso dal 2001 introducendo l'assegno di sollievo, fino a 50, ripeto 50 euro al mese!! Sembra una promozione di una compagnia telefonica.
Si può accedere a questo considerevole beneficio purché non si abbia un ISEE che supera i 5000 euro e a completa ed arbitraria discrezione dell'assistente sociale , che poverina con gli esigui fondi a disposizione poco potrà !

Ma c'è sempre una soluzione! Per le famiglie in difficoltà che non possono pagare una badante si aprono le porte delle residenze più o meno assistite. Per relegare i propri cari in questi posti i costi a questo punto non sono più un problema!
Non ci sono i soldi per gli assegni di cura ma per integrare le rette degli ospizi si !!
L'importo medio di un assegno di cura alle famiglie in Italia si aggira intorno ai 500 euro con punte di 1900 in Trentino, l'integrazione delle rette delle residenze comporta esborsi mensili, che solo per la parte di pertinenza dello Stato, vanno ben oltre i 1500 euro al mese, fino ad arrivare in alcuni casi a 9000 euro al mese.

La Toscana ha escluso completamente l'assegno di cura tra gli strumenti previsti dal fondo regionale per la non autosufficienza. La cronaca quotidiana riporta casi di maltrattamenti ed abbandono di poveri anziani e disabili in strutture non idonee o senza riscaldamento, l'episodio di Vaglia è, vicino Firenze, insegna. Decine di anziani al freddo con temperature esterne fino a -5.
Non più tardi di qualche giorno fa a Tarano, vicino Rieti ,è stata sequestrata una casa di riposo dove gli anziani venivano legati a delle brandine sistemate in un sotto tetto, malnutriti e curati con farmaci scaduti.
Quanto dovremo attendere  prima di ottenere la censura o almeno la condanna morale dei nostri cari amministratori per scelte così inopportune e disumane?

Rita Sabbatini

PER APPROFONDIRE:

Legge Regionale n. 24 del 2004
 
Legge Regionale n. 9 del 2008

Legge Regionale n.28 del 2007

IN DISABILI.COM:

UMBRIA, ASSEGNO DI CURA: LA REGIONE LO CANCELLA


Redazione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy