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rettangolo con tante mani colorate
Il futuro: restrizioni dei contributi da parte degli enti pubblici e gare d'appalto al massimo ribasso


Abbiamo visto in che modo la manovra di Spending review, approvato dal Parlamento, andrà a toccare probabilmente il comparto sanitario (un risparmio in tre anni di 7,9 miliari) e quello scolastico (riconversione del sostengo e specializzazione di tutti i docenti) ma non saranno solo questi i settori legati al sociale a subire dei consistenti sconvolgimenti.

I commi 6,7 e 8 dell'articolo 4 del testo di legge rischiano di andare ad incidere pesantemente, a causa di a nuove restrizioni nelle procedure di finanziamento, sul futuro di cooperative e associazioni italiane.

Dal 2013 - Dal primo gennaio sarà vietato all'ente pubblico di erogare contributi ad associazioni con le quali è già in atto una convenzione. Queste realtà non potranno più quindi ottenere alcun contributo per iniziative culturali, convegni o di sostegno alle proprie attività di carattere umanitario che esulano, appunto, dalla convenzione stessa.

Dal 2014 - I benefici e le agevolazioni nelle gare d'appalto scompariranno e le gare d'appalto saranno soggette alla logica del massimo ribasso, ignorando le apposite deroghe previste dalla legge 381/1991 "Disciplina delle cooperative sociali".
Agli enti pubblici sarà inoltre vietato di dare in affidamento diretto dei servizi a enti privati e no profit in condizioni di emergenza.

Alla luce di queste novità le associazioni sono sul piede di guerra e la mobilitazione è alle porte.
Colpire direttamente il terzo settore con l'articolo 4 non è qualcosa di voluto ma "una delle possibile ricadute non adeguatamente valutate": così il sottosegretario alle Politiche sociali Maria Cecilia Guerra risponde alle rimostranze del mondo dell'associazionismo. "Abbiamo allertato i nostri uffici - ha spiegato Guerra - e nel caso in cui le ricadute negative sui rapporti tra Pubbliche Amministrazioni e terzo settore venissero confermate, cercheremo di intervenire con proposte emendative". "Siamo allertati rispetto al problema - ha assicurato ancora Guerra - e stiamo valutando se le ricadute che ci vengono paventate dai protagonisti sono effettivamente imputabili a questa norma".

Noi come al solito aspettiamo di vedere prima di credere‑¬¦


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Alessandra Babetto


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